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Milan, l'effetto Piatek e la cabala dicono che la Champions è davvero possibile

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Pubblicato 17/02/2019 alle 12:30 GMT+1

I rossoneri, trascinati dal Re Mida del gol, autentica rivelazione di questa Serie A, mandano un messaggio al campionato e alle rivali. Il polacco ha avuto un impatto spaventoso e con 42 punti dopo 24 giornate il Diavolo si è sempre classificato nelle prime quattro posizioni a fine stagione.

Piatek - Atalanta-Milan - Serie A 2018/2019 - LaPresse

Credit Foto LaPresse

“Sono nato pronto”. La classica frase di circostanza con cui Krzysztof Piatek si era presentato a Milanello si è trasformata in una sentenza. Il polacco è nato per il gol, come ha fatto capire con la consueta verve Gennaro Gattuso in conferenza stampa, e ogni pallone che tocca si trasforma in oro. Il Re Mida rossonero, già rivelazione di questa stagione per quanto mostrato con il Genoa, ha avuto un impatto devastante con il Diavolo: quattro gare da titolare dopo i 18 minuti nell’esordio contro il Napoli e sei reti. Due le ha inflitte ai partenopei in Coppa Italia, poi Roma, Cagliari e la doppietta di Bergamo. Tra cori e un’esultanza ormai diventati già dei tormentoni, l'ultimo giocatore del Milan a essere andato a segno in tutte le prime tre presenze da titolare in Serie A prima del Pistolero era stato Mario Balotelli (nel febbraio 2013).
Il paragone con Higuain è automatico perché per giustificare lo scarso rendimento del Pipita si diceva che non riceveva rifornimenti, che il contesto di squadra non funzionava e che i compagni non lo mettevano in condizione di segnare. Tutti questi discorsi crollano di fronte all’evidenza dei fatti: Piatek è capace di inventare i gol anche dal nulla, come è emerso in Milan-Napoli (la seconda rete) e a Bergamo con la prodezza del pareggio da bomber di razza.
Il Milan gongola e si gode anche la cabala perché in tutte le precedenti 13 stagioni (nell’era dei tre punti a vittoria) in cui il Diavolo ha ottenuto almeno 42 punti dopo 24 giornate, si è sempre classificato nelle prime quattro posizioni a fine campionato. Su queste basi l’obiettivo Champions League diventa dunque alla portata malgrado il ritorno della Roma come concorrente più pericolosa. Intanto, i cugini dell’Inter, alle prese con la grana Icardi e in un momento di forma non certo esaltante, sono lontani solo un punto, in attesa della risposta dei nerazzurri in casa con la Sampdoria.
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