Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Romelu Lukaku, condanna totale per i "buu" razzisti e il tifo italiano

Daniele Fantini

Aggiornato 02/09/2019 alle 15:57 GMT+2

Gli ululati razzisti del pubblico di Cagliari nei confronti di Romelu Lukaku sono l'ultimo, vergognoso episodio di una lunga lista che inquina da anni l'intero tifo italiano. La condanna è totale, come sempre più forte la voce che chiede di fermare il far west dei nostri stadi. Perché, a perderci, sono soltanto il calcio e lo sport.

Romelu Lukaku

Credit Foto Getty Images

I cori razzisti contro Lukaku? Ho sentito cose che secondo me non devono esistere nel calcio, per questo ho detto ai tifosi del Cagliari di stare zitti, ma ora non ci pensiamo - Milan Skriniar.
Il dito portato alla bocca da Milan Skriniar durante l'abbraccio di squadra seguente il rigore trasformato da Romelu Lukaku è l'immagine emblematica di quello che il mondo del calcio chiede da ormai troppo tempo, invano. Stop ai "buu", stop agli ululati, stop al razzismo, stop al far west del tifo da stadio. Un'immagine forte, che si affianca allo sguardo spiritato dell'attaccante belga in risposta a quei versi. Uno sguardo glaciale, che lo rende quasi insensibile all'abbraccio gioioso di Candreva. Un'immagine toccante, segnata da un mix di emozioni contrapposte.
picture

Milan Skriniar, Romelu Lukaku, Inter, Serie A 2019-2020

Credit Foto LaPresse

Non è la prima volta che Cagliari si macchia di razzismo. Era successo lo scorso 3 aprile con Moise Kean, poi redarguito da Allegri e Bonucci per aver contribuito ad accendere gli animi con l'esultanza sotto la curva rossoblù, ma anche prima, nel gennaio 2018 con Blaise Matuidi, nel 2017 con Sulley Muntari, che aveva lasciato in campo in segno di protesta, e nel 2010 con Samuel Eto'o. Ma, precedenti a parte, non è Cagliari a essere il problema. Lo è il concetto del tifo da stadio italiano. Perché episodi come questo possono capitare e sono capitati ovunque. L'ultimo tra i più clamorosi, proprio a San Siro, quando i tifosi nerazzurri presero di mira Kalidou Koulibalyin un Inter-Napoli dello scorso inverno. Ma, parlando in senso lato, è lo stesso problema toccato anche da Carlo Ancelotti dopo la trasferta a Firenze, quando si lamentò per essere stato .
Tra giornali, web e social network, la condanna al suddetto concetto di tifo è totale. Sia in Italia che all'estero, dove si alza, sempre più forte, la voce che chiede di fermare questi episodi. Perché, a perderci, sono soltanto il calcio e lo sport. Fermarli prima che sia il calcio a doversi fermare. Perché aspettiamo ancora la fatidica "prima volta": il primo, deciso intervento del direttore di gara che sospenda (o decida a tavolino) la partita in caso di episodi razzisti. Il regolamento lo prevede, ma non è mai stato realmente applicato, su un'onda di permissivismo che continua a legittimare il fenomeno.
Staccandoci dalla fredda matematica del risultato, domenica sera non ha vinto l'Inter e non ha perso il Cagliari. Ha perso lo sport.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità