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Chi è Gaetano Castrovilli, l'ex ballerino che ha stregato la Fiorentina

Stefano Fonsato

Aggiornato 19/09/2019 alle 17:54 GMT+2

Da bambino la danza classica, poi il calcio, a cui si è dato a quasi 10 anni grazie alla passione del nonno per il Bari. Con lo zio Nimbo, 200 km al giorno per non mancare neanche un allenamento. Quindi, la chiamata della Fiorentina, i prestiti alla Cremonese e la titolarità in viola e il paragone di Montella ad Antognoni: "Quando finto e dribblo penso al ballo".

Gaetano Castrovilli è la sorpresa di Fiorentina, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Alla fine del calciomercato, che ha chiuso i battenti appena due settimane fa, si tracciano come sempre i bilanci. Agli esperti e agli addetti ai lavori viene posta la fatidica domanda 'quali sono state le operazioni più importanti?' e, nel rispondere, talvolta ci si azzecca, talvolta si va fuori strada. In altri casi, invece, si ignora completamente un nome che, pochi giorni dopo, sarebbe diventato uno dei più importanti del campionato appena cominciato ma che, in sede di mercato, era stato collegato a un'operazione minore. E questo è il caso di Gaetano Castrovilli, trequartista tuttofare della Fiorentina. Classe 1997, prelevato dalla Cremonese in Serie B, in cui era stato mandato a farsi le ossa per due anni dal club viola e ora finito sull'agenda del commissario tecnico azzurro Roberto Mancini. La partenza in sordina, un precampionato sorprendente, la conquista immediata della titolarità fissa in campionato e una partita, l'ultima in ordino cronologico, contro la Juventus, giocata da veterano della zona nevralgica disposta in campo da mister Vincenzo Montella, che in conferenza l'ha definito il nuovo Giancarlo Antognoni, nome che in riva all'Arno fa sempre emozionare.

La scheda di Gaetano Castrovilli

Data di nascita17 febbraio 1997 (età 22 anni)
RuoloCentrocampista / Trequartista / Mezzala sinistra
Piede preferitoDestro
Scadenza contratto2021
Valore di mercato (transfermarkt)1,8 milioni
Nazionalità Italia

Quando la danza incontra il calcio: i piedi fatati del piccolo Gaetano

La storia di Castrovilli ha inizio in un paese di circa 8mila anime nell'entroterra pugliese, Minervino Murge. Da queste parti, il piccolo Gaetano non si dedica immediatamente al calcio, bensì alla... danza, dando sfogo alla sua prima, grande passione. A 9 anni decide di darsi al calcio, con un nonno appassionatissimo del Bari. Al primo tocco, si intuisce immediatamente che madre natura è stata particolarmente generosa con lui: corre in maniera aggraziata. Sarà la danza classica? Anche, ma non è solo quello: anche il tocco di palla è elegante e la visione di gioco diventa illuminata in men che non si dica. I dirigenti del Minervino, quindi, alzano la cornetta e si rivolgono ad Antonello Ippedico, all'epoca segretario del settore giovanile del Bari: "Vieni qui ad assistere ad una partita, c'è un ragazzino che devi assolutamente vedere". E Antonello va.
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Fiorentina-Juventus, Serie A 2019-2020: Gaetano Castrovilli (Fiorentina, in maglia viola), braccato da Sami Khedira, sotto gli occhi di Cristiano Ronaldo (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Duecento chilometri al giorno per giocare nel Bari

Gaetano impressiona subito ma, ovviamente, c'è bisogno di metterlo alla prova anche tra i pari età del vivaio biancorosso. E, al primo allenamento, si presenta con la zazzera lunga e la maglia di Ronaldinho. I nuovi compagni lo guardano come un marziano: sia prima che dopo la partitella, in cui incanta. Gaetano però ha 10 anni e per il convitto ne occorrono ancora 4: così, inizia - prestissimo - un'incredibile vita da pendolare. A questo punto, arriva in soccorso lo zio Nimbo, che lo accompagna a tutti gli allenamenti: 100 chilometri per andare a Bari e altrettanti per tornare a Minervino Murge. Senza mai saltarne uno.
Qualità e quantità: dopo tre giornate di Serie A è nella top 10 dei giocatori che percorrono più km a partita
Cognome e SquadraMedia kmMinuti totali
Marcelo Brozovic (Inter)12,353 km285
Bryan Cristante (Roma)11,81 km292
Jasmin Kurtic (SPAL)11,752 km299
Zan Majer (Lecce)11,591 km271
Dimitri Bisoli (Brescia)11,507 km295
Gaetano CASTROVILLI (Fiorentina)11,47 km286
Panagiotis Tachtsidis (Lecce)11,329 km291
Blaise Matuidi (Juventus)11,314 km292
Erick Pulgar (Fiorentina)11,301 km291
Albin Ekdal (Sampdoria) 11,257 km284

L'occhio lungo di Stellone, il primo tecnico a lanciarlo tra i grandi

Con la maglia dei Galletti, Castrovilli inizia una scalata che, tuttavia, sembra interrompersi il secondo anno di Allievi, stagione in cui ha un anno di smarrimento, frutto di alcune incomprensioni con l'allenatore. Il passaggio in Primavera, tuttavia, lo riporta sul binario giusto, sino alla chiamata in prima squadra di Roberto Stellone, il primo tecnico a lanciarlo tra i grandi, nella stagione 2015-2016, poco dopo aver firmato il suo (primo) contratto da professionista, che aveva fatto impazzire di gioia la mamma, a cui Gaetano è estremamente legato. Stellone, in un momento non proprio tranquillo della stagione, punta su di lui, quando avrebbe potuto benissimo rivolgersi a giocatori di comprovata esperienza. Undici presenze e l'occhio puntato da parte della Fiorentina, che prima lo prende in prestito per il Torneo di Viareggio (in cui segna contro gli argentini del Belgrano) e poi lo acquista dal Bari per 400mila euro, strappandolo anticipatamente all'interesse della Juventus.
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Marzo 2016, Gaetano Castrovilli (Fiorentina), esulta dopo aver segnato agli argentini del Belgrano (Imago)

Credit Foto Imago

I prestiti a Cremona, in Serie B. Tesser: "Talento unico, a centrocampo può fare tutto"

Dopo sei mesi con la Primavera, due anni di prestito in Serie B con la Cremonese, in cui mette in fila 53 presenze e 5 reti. Nella prima stagione, fu allenato da Attilio Tesser (attuale timoniere del sorprendente Pordeneone), che racconta così il "suo" Castrovilli a Eurosport:
Castrovilli non è un buon giocatore. E' un talento puro, di quelli che poche volte ti capitano tra le mani. Può darsi che, nel calcio italiano, qualche potenziale campione si sia perso per strada per svariate ragione, ma diciamo che di uno come Gaetano ti accorgi subito. Ha una visione di gioco a 360 gradi, è duttile, nel senso che a centrocampo può far tutto. Ha una falcata da giocatore sudamericano, corre in punta di piedi ed è aggraziato nonostante le sue lunghe leve. Non so se possa essere l'erede di Antognoni, se Montella ha detto così avrà senz'altro ragione. Parlando dei giocatori che ho personalmente allenato, posso dire che mi ricorda un po' Alberto Aquilani, che ho avuto a Trieste: stessa eleganza, stessa disponibilità a diventare dei fari di metà campo. Stessa classe: mi auguro che Gaetano sfondi nella nostra Serie A e in Nazionale. Sono sicuro che sarà certamente così".
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Cremonese-Crotone, Serie B 2018-2019: Gaetano Castrovilli (Cremonese)

Credit Foto LaPresse

Sognando la Nazionale: il campo come una pista da ballo

A proposito di Nazionale: in Under 21 Luigi Di Biagio lo convoca appena due volte, per disputare due match amichevoli contro Belgio e Tunisia, ma a causa di un infortunio rimediato con la Cremonese, Gaetano è costretto a dare forfait. Oggi, Roberto Mancini si frega le mani sognando un futuro roseo per la zona nevralgica azzurra dei prossimi anni. Insomma, Billy Elliot, oggi, vive in Italia e veste la maglia viola.
Devo tutto a mio nonno, grandissimo tifoso del Bari. E' stato lui a iscrivermi alla scuola calcio della squadra del mio paese. Da lì, in compagnia di mio zio, è nato tutto. La danza? Mi ha aiutato tanto nel calcio e, che ci crediate oppure no, continua a farlo. Come? Quando devo pensare e realizzare un dribbling, una finta, un inserimento. Vivo la mia vita danzando, appena parte una canzone che mi piace non riesco a trattenermi: il reggaeton e i ritmi latini sono i miei preferiti, ma ballo un po' di tutto. [Gaetano Castrovilli, febbraio 2018 @gianlucadimarzio.com]
In un calcio sempre più tattico e fisico, il talento a colpi di paso doble di Gaetano Castrovilli, porta in dote le note dei Buena Vista Social Club e le tinte accese e sfocate al tempo stesso delle partite di calcio sudamericano degli anni Ottanta. Sognare ad occhi aperti, in Serie A, ancora si può.
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