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Cristiano Ronaldo a France Football: "Resto giovane e forte col lavoro"

DaLaPresse.it

Pubblicato 28/10/2019 alle 15:44 GMT+1

A poche settimane dalla proclamazione del Pallone d'Oro 2019, Cristiano Ronaldo si guadagna la copertina del celebre settimanale francese promotore del prestigioso premio, per molti un indizio chiaro di come sia il portoghese sia in corsia di sorpasso per aggiudicarsi il premio: "Il mio obiettivo è rimanere giovane anche invecchiando. Quando terminerò la mia carriera mi disconnetterò da tutto".

Ronaldo

Credit Foto Getty Images

Per molti è l’indizio che certifica il sorpasso su Virgil Van Dijk e potrebbe regalargli il 6° Pallone d’Oro della sua formidabile carriera, di certo ad oggi c’è che a circa 8 settimane dalla proclamazione ‘France Football’ ha deciso di dedicare la copertina del numero di novembre a Cristiano Ronaldo. Un numero in cui CR7 svela il suo segreto per mantenersi giovane nonostante la carta d’identità parli di 34 anni suonati.
"Il mio obiettivo è rimanere giovane anche invecchiando, quando terminerò la mia carriera mi disconnetterò da tutto. Per rimanere tra i migliori devi essere intelligente. I 700 gol? Numero impressionante, sono orgoglioso, pochi hanno raggiunto quella cifra. Il mio preferito? Se mi chiedete di scegliere, direi quello segnato contro la Juventus. Cosa serve per segnare tante reti? Talento in primis, poi il lavoro, perché il talento senza lavoro è inutile e nulla cade dal cielo. Ditemi un giocatore della mia stessa età che gioca in una squadra del livello della Juve".

La rivalità con Messi

Se dipendesse da me, non giocherei che partite importanti, quelle della nazionale e della Champions. Sono quel tipo di gare che mi motivano, perché c’è interesse, un ambiente difficile, pressione. Poi è chiaro che bisogna essere professionisti ogni giorno per rispetto della tua famiglia e del club che rappresenti e che ti paga per questo, quindi dai sempre il meglio. Ma alla fine della carriera mi staccherò da tutto
Nello stralcio della lunga intervista Ronaldo dice la sua anche sull’eterno dualismo con Leo Messi:
Essere uno di fronte all’altro in Spagna ci ha permesso di essere migliori, più performanti. Al Real, ho sentito la sua presenza più che a Manchester, quindi avevo un po’ più di pressione. Ma da un certo punto di vista, è stata una sana rivalità.
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