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Dal doppio trequartista a un Nainggolan ritrovato: ecco come Maran ha rivoluzionato il Cagliari

Luca Stamerra

Aggiornato 12/11/2019 alle 19:55 GMT+1

Il 3° posto, in fondo, è soltanto un numero. 10 risultati utili consecutivi, 10 giocatori diversi andati a segno, il 4° miglior attacco del campionato e, soprattutto, la 3a miglior difesa. È un Cagliari che vola e che sogna. Ma dove può arrivare la squadra di Maran? Il tecnico ha detto che la sua truppa può ancora migliorare, ma andiamo a vedere in cosa è cambiata rispetto alla scorsa stagione.

Cagliari

Credit Foto Eurosport

Con la vittoria per 5-2 contro la Fiorentina, il Cagliari non può e non vuole nascondersi più. Il 3° posto in campionato prima dell’ultima sosta per le Nazionali non è assolutamente una casualità, ma un lavoro preciso di Rolando Maran che ha finalmente dato un’idendità alla sua squadra dopo un anno e mezzo di esperimenti. Sì, perché l’ex allenatore del Chievo già lo scorso aveva provato a rivoluzionare il modo di fare calcio in Sardegna, ma non fu efficace per tutta la stagione, tanto che in società si discusse di un suo potenziale esonero nella seconda parte dell’annata. Oggi le sorti si sono rovesciate, un po’ per un mercato azzeccato, un po’ per un diverso modo di giocare. Il Cagliari è terzo, non perde dal 1° settembre scorso, arriva da una striscia di 10 risultati utili consecutivi e - ricordiamo - non può sfruttare giocatori della rosa che sembravano imprescindibili come Pavoletti e Cragno. Eppure è ad un passo dalla migliore striscia di risultati utili della sua storia: le 11 gare senza sconfitta della stagione 1969-1970, quella dello Scudetto. A questo punto, il Cagliari si ritrova nella stessa posizione che occupava nella stagione 1992-1993. Annata che vide il Cagliari chiudere al 6° posto con la qualificazione alla Coppa UEFA. Dove può arrivare la squadra di Maran?

L’albero di Natale con Nainggolan e João Pedro trequartisti

La rivoluzione di Maran passa dal saper evolvere se stessi. Il tecnico trentino ci aveva sempre abituati a far vedere il 4-3-1-2, con la funzione decisiva del trequartista dietro le due punte per dare equilibrio all’attacco e avere la giusta distanza tra i reparti. Mission non proprio riuscita nella passata stagione, tanto che nel ruolo di trequartista ci hanno giocato Castro (fino all’infortunio), lo stesso João Pedro, Ionita e infine Barella. Con l’arrivo di Nainggolan sembrava che fosse il belga a piazzarsi dietro alla punta (come capitava alla Roma, anche se i giallorossi giocavano con il 4-2-3-1), ma inizialmente l’ex Inter ha giocato a centrocampo. Dopo tre gare il vero cambiamento: Maran passa dal 4-3-1-2 all’albero di Natale di ancelottiana memoria. Simeone davanti, con Nainggolan e João Pedro alle sue spalle...
  • La formazione tipo del Cagliari
Cagliari formazione tipo 2019
Un cambio epocale, giusto di qualche metro, ma che ha dato maggior efficacia al Cagliari sia dal punto di vista difensivo che offensivo. Difensivo perché con l’arretramento di João Pedro si riesce a rispettare le giuste distanze tra i reparti, non caricando di eccessivo lavoro (di pressing e di corsa) i vari Nainggolan, Nandez e Rog, ma anche e soprattutto dal punto di vista offensivo, regalando maggiori linee di passaggio al ‘reparto tecnico’ della squadra sarda. Con Cigarini là dietro a fare gioco, si forma un quartetto Rog-Nainggolan da una parte, Nandez-João Pedro dall'altra, pronti a scambarsi palla nella trequarti avversaria. Il principio è non essere prevedibili e, lasciando a Simeone il compito di agire in profondità, alle sue spalle si punta sempre a colpire sul lato debole della difesa avversaria, creando densità nei pressi dell’area di rigore e aumentando le proprie alternative in attacco. Lo scambio Nandez-João Pedro ai 20 metri, con Rog pronto a ricevere dal limite, può liberare Nainggolan che si inserisce in area di rigore. Il belga, da quella posizione, può permettersi sia di calciare che rimettere dentro per un ulteriore inserimenti di uno tra Nandez, João Pedro e Rog, mentre Simeone porta via l’uomo sul primo palo. Il Cagliari grazie alle migliorie di Maran ha il 4° miglior attacco del campionato con 23 gol fatti alle spalle di Atalanta (30), Lazio (28) e Inter (26) e davanti a Napoli (21), Roma e Juventus (20). E, come detto, la coppia João Pedro-Nainggolan è decisiva visto che hanno prodotto il 34,8% dei gol della squadra sarda, e fornito il 22,6% dei passaggi chiave fino a questo punto della stagione.
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Radja Nainggolan e Federico Chiesa - Cagliari-Fiorentina Serie A 2019-20

Credit Foto LaPresse

Baricentro più basso e densità difensiva

Come detto, il doppio trequartista permette al Cagliari di giocare più basso e fare del male in ripartenza. Nella passata stagione, Maran aveva provato ad alzare la linea difensiva per coprire maggior spazio nella metà campo avversaria, al contrario in questo campionato l’obiettivo è di creare maggior densità difensiva per chiudere gli spazi e, una volta recuperato il pallone, partire in contropiede sfruttando i maggiori spazi lasciati dalla squadra avversaria. Quindi abbassarsi, per avere più densità dietro, portare la squadra avversaria nella propria metà campo e attaccarla in ripartenza. Ecco il doppio ruolo delle mezze ali, con Rog e Nandez a svolgere un lavoro assolutamente determinante per la squadra di Maran. I due sono operativi con il gegenpressing, per dare più ossigeno a Cigarini che ha più libertà nell’impostare il gioco. Un Cagliari che vola anche sul piano difensivo grazie a un grande Olsen e alla sua solidità dietro: è la 3a miglior difesa del campionato con sole 12 reti incassate (a pari merito con l'Inter) dietro solo a Juventus e Verona.

Il mercato in entrata del Cagliari

Giocatore/SquadraCosto
Nahitan NANDEZ (Boca Juniors)18 milioni
Alberto CERRI (Juventus)9 milioni
Christian OLIVA (Nacional)5 milioni
Giovanni SIMEONE (Fiorentina)3 milioni*
Marko ROG (Napoli)2 milioni*
Federico MATTIELLO (Atalanta)600 mila*
Radja NAINGGOLAN (Inter)prestito secco
Robin OLSEN (Roma)prestito con riscatto a 3 milioni
Luca PELLEGRINI (Juventus)prestito secco
*spese prestito
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Nandez - Roma-Cagliari - Serie A 2019/2020 - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Nainggolan, Simeone, Rog e Olsen in cerca di riscatto

Dettami tattici, nuovi movimenti e non solo. La forza del Cagliari si basa anche su un mercato oculato che è andato a potenziare il gioco di Maran. Un mercato sottovalutato da molti, proprio perché i sardi si sono mossi su profili in cerca di riscatto. Chi poteva dire ad inizio campionato che Nainggolan, Olsen, Rog e Simeone potessero riprendersi tutti e quattro insieme? Il belga, in una dimensione diversa da quella dell’Inter e della Roma, è diventato di nuovo un giocatore devastante, mentre Olsen fa il suo senza la pressione che aveva accumulato in una piazza come quella romana. Rog mostra un’intensità mai vista, che farebbe molto comodo al Napoli di quest’anno, mentre Simeone - pur rimanendo un attaccante non prolifico - è essenziale nel lavoro di squadra. Insomma, il Cagliari è diventato una macchina ben funzionante, non dipendente dalla ‘luna’ di Barella e Pavoletti. Tanto che il Cagliari di quest’anno è una delle squadre che ha portato più giocatori in gol: ben 10 diversi dall’inizio di stagione.

Il tutto senza Pavoletti, Birsa, Cragno e dopo l’addio di Barella

L’infortunio di Cragno prima, e Pavoletti poi, sembrava aver affossato il Cagliari ancor prima che la stagione iniziasse. Olsen però sta facendo una super annata fin qui, e Pavoletti è quasi dimenticato. Sì perché il lancio lungo per Pavoletti era un’arma a doppio taglio: l’ex attaccante del Napoli era il giocatore con più gol di testa in Europa, ma questo tipo di gioco diventava prevedibile. Una marcatura forte andava ad annullare il classe ’88, senza che quest’ultimo potesse azionare - via sponda - João Pedro o il trequartista di turno. Ecco che l’inserimento di Simeone, che si prende la profondità, e il gioco del doppio trequartista, ha dato una nuova identità al Cagliari e, soprattutto, nuove soluzioni in avanti. Anche Birsa non è mai entrato nelle rotazioni, ma il Cagliari ha trovato gli uomini giusti che facevano al caso di Maran che ha saputo inventare una nuova squadra anche ripartendo dell’assenza più importante: quella della cessione di Barella.
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