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Fabio Cannavaro, la lettera all'Italia: "Tiriamo fuori orgoglio e unità come al Mondiale 2006"

Giulia Cicchinè

Aggiornato 31/03/2020 alle 23:47 GMT+2

Fabio Cannavaro si affida al The Players' Tribune per lanciare un messaggio, una lettera all'Italia e un invito ad essere forte e piena d'orgoglio, come quella Nazionale del 2006: "Quando gli italiani si uniscono, solitamente fanno bene. Quando stiamo insieme, possiamo ottenere qualsiasi cosa. Tenete duro".

Fabio Cannavaro posa con la Coppa del Mondo, Getty Images

Credit Foto Getty Images

9 Luglio 2006. L’immagine negli occhi è di Cannavaro con la Coppa in mano, Italia con una forza immensa, Italia Campione del Mondo. E se Fabio Cannavaro, con la stessa forza del 2006, mandasse un messaggio, una lettera d’amore alla sua bella Italia? Beh l’ha fatto, affidando le sue parole al The Players’ Tribune.
"Non posso descrivere quant’è brutto vedere l’Italia soffrire così tanto, vedere così tante persone morire. Voglio anche ringraziare gli operatori sanitari che stanno lavorando duramente per salvare quante più vite possibili. Siete i veri eroi di cui il nostro Paese ha bisogno in questo momento. La realtà, purtroppo, è che nessuno di noi è Superman. Nessuno è immune a questo virus. Inizialmente pensavo che fosse una semplice influenza. Quanto ci sbagliavamo. Ma ora che siamo nel mezzo di questa battaglia, dobbiamo combatterla insieme. E questo significa far emergere la versione migliore di noi stessi

"Quando il gioco si fa duro, tiriamo fuori l'orgoglio"

Le parole di Cannavaro sono anche per lo sport che in Italia ha subito un brusco stop da circa un mese. Nessuno sa quando e se il calcio e gli altri sport potranno tornare in campo.
La vita è talmente bella in Italia che a volte dormiamo sugli allori. A volte ci prendiamo cura delle nostre cose invece di pensare al bene comune. Quando lo facciamo, stiamo sprecando il nostro potenziale. Fortunatamente ci sono anche dei momenti in cui tiriamo fuori l’orgoglio e questo spesso succede quando il gioco si fa duro. Quando c'è in ballo qualcosa di importante. L’ho visto accadere tante volte e i migliori esempi che mi vengono in mente sono quando l'Italia ha giocato ai Mondiali. Può sembrare un argomento fuori luogo in un momento in cui lo sport pare meno importante. Ma come tutti sappiamo, il calcio è molto più di uno sport in Italia. Quando gioca la Nazionale tutti si sentono partecipi. Tutti si uniscono. E quando gli italiani si uniscono, solitamente fanno bene".
Mondiali, Italia che fa bene - e fa del bene - perché gli azzurri di quel Mondiale del 2006 hanno risvegliato uno spirito Nazionale che non si vedeva da tempo.
"Ricordo ancora quando l'Italia vinse il Mondiale del 1982. Ero solo un bambino di otto anni a Napoli, la mia città, e guardavo le partite a casa di parenti e amici. Ricordo ogni volta che gli azzurri segnavano, si gridava e ci si abbracciava, anche se non ci conoscevamo tutti. Quando ero il capitano della Nazionale campione del mondo nel 2006 ho visto qualcosa di simile con i giocatori. Abbiamo avuto anche un grande leader, Marcello Lippi, che ha mantenuto l'armonia e la motivazione nel gruppo. Spesso mi si chiede perché l’Italia ha vinto quel Mondiale. Non l’abbiamo vinto perché siamo stati fortunati. L’abbiamo vinto perché eravamo la squadra più forte e perché ci abbiamo creduto

"Spirito d'unità: ci sarà da lavorare duramente ma stringendo i denti ce la faremo"

E cosa serve all’Italia del 2020 per essere come “La Nazionale del 2006”?
Ora all’Italia serve quello stesso spirito di unità. Abbiamo già visto alcuni esempi di solidarietà. #Andratuttobene è un messaggio di sostegno per coloro che sono chiusi in casa, per coloro che sono spaventati, soli o depressi. Le persone sono uscite sui loro balconi per applaudire i nostri operatori sanitari. I vicini hanno cantato canzoni tutti insieme. Questo è il tipo di unità di cui abbiamo bisogno. L’Italia sarà diversa una volta finita questa crisi. Tante persone avranno perso il lavoro, altre la propria l’attività. Ci sarà da lavorare duramente. Speriamo che un vaccino arrivi il prima possibile, in modo da porre fine a questo incubo una volta per tutte. Per ora bisogna stringere i denti. Quindi restiamo a casa, passiamo il tempo con le nostre famiglie e cerchiamo di avere contatti diretti con meno persone possibili. E proviamo a fare ciò che possiamo per il bene comune”
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Fabio Cannavaro alza il trofeo dei Mondiali 2006 vinti dall'Italia

Credit Foto LaPresse

Non solo parole però, perché i Campioni del Mondo, lo sono per davvero…
Noi campioni del mondo 2006 abbiamo avviato una raccolta fondi. Il ricavato andrà alla Croce Rossa Italiana e sarà utilizzato per fornire agli ospedali in Italia tutto il necessario per sconfiggere il virus. Ricordiamoci che questa battaglia richiede uno sforzo di squadra e serve unità da parte di tutti. È vero, nessuno è Superman. Ma quando stiamo insieme, possiamo ottenere qualsiasi cosa.
Tenete duro.Con affetto, Fabio Cannavaro".
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