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Facciamo i conti: cosa succede con i contratti in scadenza il 30 giugno, gli scenari possibili

Enrico Turcato

Pubblicato 18/04/2020 alle 20:11 GMT+2

È uno dei temi “caldi” in caso di ripartenza del calcio europeo. Discussioni aperte tra le leghe dei vari Paesi, la FIFA e la UEFA. A fine giugno scadono contratti e prestiti di tantissimi giocatori. Proroga della scadenza? A quali costi? E il mercato? Proviamo a rispondere ai quesiti principali

Ibrahimovic contratto

Credit Foto Eurosport

Zlatan Ibrahimovic, Dries Mertens, José Maria Callejon, Giacomo Bonaventura, ma anche Senad Lulic e Goran Pandev. E poi casi differenti come Mauro Icardi, Radja Nainggolan o Chris Smalling. E infine ancora altre questioni come quelle legate a Dejan Kulusevski e Andrea Petagna. Nomi altisonanti, casi intricati. Si tratta di tutti i calciatori del nostro campionato che il 30 giugno vedranno cambiare le loro attuali condizioni contrattuali: chi per scadenza e mancato rinnovo, chi per termine di un prestito e mancato riscatto, chi per acquisizione da parte di altri club a partire da quella data.
Un tema serio e già discusso anche dai principali organi che governano il calcio mondiale, come FIFA e UEFA. Un argomento da affrontare in caso di ripartenza e conseguente slittamento della conclusione delle competizioni a luglio e agosto. La soluzione, in ogni caso, andrà pensata, trovata e presa in modo uniforme e coerente tra tutte le federazioni. E non sarà così semplice da attuare.

Quanti sono i giocatori in scadenza di contratti al 30 giugno in Serie A?

In Serie A ci sono 55 giocatori a cui, in questo momento, scade il contratto il 30 giugno. 55, per essere più chiari, che dal primo di luglio saranno a tutti gli effetti free agent, per utilizzare una terminologia NBA. Tra questi Ibrahimovic, Callejon, Mertens, Biglia, Bonaventura, Lulic, Pandev, Cigarini, Pazzini. Sono inclusi anche gli juventini Buffon e Chiellini, ai quali peró informalmente è già stato promesso un rinnovo. La squadra che ne conta di più è la SPAL con sette, le uniche due a non averne Parma e Roma.
I giocatori di Serie A in scadenza al 30 giugno (Transfermarkt)
SquadraGiocatori in scadenza al 30/06
SPAL7
Bologna5
Cagliari5
Genoa4
Inter4
Lazio4
Lecce3
Milan3
Sampdoria3
Verona3
Fiorentina 2
Juventus 2
Napoli2
Sassuolo2
Torino2
Udinese2
Atalanta1
Brescia1
Parma0
Roma0

Il problema di prestiti e riscatti: come fare?

A questi 55 vanno aggiunti tutti i giocatori in prestito, che dal primo di luglio dovranno tornare al club che ne detiene ancora il cartellino. Considerando chi è in Italia e chi è in prestito all’estero, parliamo di oltre un centinaio di nomi, tra cui i tre “interisti” Icardi, Nainggolan e Perisic, l’inglese Smalling o il milanista Kjaer. Tra questi ci sono ovviamente anche alcuni profili certi del riscatto, come Pasalic dell’Atalanta o Sensi dell’Inter. Oppure i casi Kulusevski (giá comprato dalla Juve e in prestito al Parma) e Petagna (giá del Napoli ma tuttora alla SPAL).
Terminato il mese di giugno, questo lungo elenco di calciatori dovrebbe cambiare casacca e tornare alla “casa madre”. Allungando la stagione resta impensabile che un giocatore a disposizione di una squadra abbandoni a campionato in corso i propri compagni per iniziare una nuova/vecchia avventura. La soluzione della proroga, per tutti questi casi, rimane prioritaria.

La proroga è una soluzione possibile? E il calciomercato?

Proroga, dicevamo. Sí, è possibile. La FIFA una decina di giorni orsono ha aperto a questa soluzione, dopo essersi confrontata con i rappresentanti delle varie leghe. Proroga di almeno un mese di tutti questi contratti, obbligo di terminare ogni competizione entro il 31 luglio e apertura del calciomercato dal primo di agosto.
Ció comporterebbe un tour de force lungo due mesi e mezzo a tutti i principali tornei d’Europa (coppe incluse), ma garantirebbe di portare al termine la stagione in modo regolare, senza rinunciare ai giocatori attualmente in rosa e senza cambi finali di squadra per altrettanti calciatori ormai fuori progetto. Quel che pare certo riguarda lo slittamento dell’apertura del calciomercato, che non avverrà come stabilito in precedenza in primo di luglio.

Che costi avrebbe una proroga e chi li coprirebbe?

Questo resta il nodo cruciale di tutta la contesa. Le leghe chiedono alla FIFA di assorbire economicamente il costo di un eventuale prolungamento dei contratti, garantendo un fondo di emergenza che copra le spese aggiuntive a tutti i club coinvolti. Sarebbe una cifra ovviamente elevatissima. L’altra via è rappresentata dall’accordo tra calciatori e club. Un gentlemen agreement tra i tesserati e la loro società che preveda il mancato pagamento del mese di marzo (o aprile) e il recupero di questo credito a luglio (o agosto). Questa seconda ipotesi sarebbe evidentemente a costo pressoché nullo. Tante squadre si sono già mosse e cautelate in quest’ottica (alcune in via informale), ma ora serve una presa di posizione ufficiale di chi governa.

Nel resto d’Europa quali sono gli scenari?

Premettendo che, come detto, verrá obbligatoriamente mantenuta una linea comune, ci sono visioni differenti della questione da Paese a Paese. In Inghilterra, ad esempio, questo problema resta in cima alla discussione, tanto che i club di Premier League potrebbero decidere per una chiusura sprint entro il 30 giugno, anche senza fare tutte le partite in calendario.
Secondo il Guardian, la maggior parte dei club britannici spingerebbe per fare in modo anche le competizioni UEFA si esauriscano nel modo piú veloce possibile, magari togliendo le gare di andata e ritorno dai quarti finale in poi. In tutto questo la FIFA (e in seconda battuta l’UEFA) dovrà prendere una decisione univoca e imporla a tutti i campionati del mondo.
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