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Inter-Juventus 2018, Pecoraro shock: "Sparito l'audio Orsato-Var sul fallo di Pjanic"

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Aggiornato 03/05/2020 alle 14:23 GMT+2

L'ex procuratore della FIGC, in un'intervista al quotidiano Il Mattino, esplode: "Chiedemmo i file ad arbitri e Lega. Ci arrivarono all'inizio del campionato successivo e l'unico episodio che mancava era l'unico che ci importava: quello che aveva portato alla mancata espulsione del bianconero". Il protocollo VAR, però, parla chiaro...

Il contatto Pjanic-Rafinha, sotto gli occhi di Orsato, che avrebbe dovuto portare all'espulsione del bosniaco, già ammonito - Inter-Juventus 2018

Credit Foto Eurosport

Inter-Juventus è sempre sinonimo di veleni. Dal 26 aprile 1998 allo scambio di battute tra Allegri e Tagliavento negli spogliatoi (nel match oggetto della querelle odierna), tanto per citare solo alcuni esempi, c'è sempre da discutere, anche a distanza di anni o di decenni, come nel caso dell'arbitro Ceccarini. Questa volta la bomba la fa esplodere l'ex (si è dimesso nel dicembre 2019) procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro, in un'intervista al quotidiano "Il Mattino". Sorge subito una domanda: perché proprio adesso?
La partita in questione è Inter-Juventus del 28 aprile 2018 (2-3, con l'ingresso di Santon e due gol bianconeri nel finale), stagione in cui la Vecchia Signora era in lotta per lo Scudetto con il Napoli di Sarri, attuale allenatore bianconero. Dopo lo scontro diretto deciso dall'incornata di Koulibaly (0-1 per il Napoli allo Stadium), in quella giornata, la 35esima, si decise il titolo 2017-2018. Il giorno dopo il successo di Madama al Meazza, i partenopei sarebbero infatti crollati al Franchi 3-0.
L'unico episodio dei dialoghi fra l'arbitro Orsato e il Var in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic [Giuseppe Pecoraro]
Parliamo dell'episodio chiave di quella partita, perché sull’1-1, con l’Inter in 10 dal 18' per l’espulsione di Vecino (giallo convertito in rosso proprio dopo intervento della VAR), la partita avrebbe forse potuto prendere un’altra piega. Ricostruendo la moviola di quella sera, Pjanic era stato ammonito al 21' per proteste dopo un fallo fischiato contro Higuain e al 28' era intervenuto in netto ritardo su Rafinha, venendo perdonato una prima volta dall'arbitro Orsato.
L'episodio in questione riguarda, però, un momento ancora più carico di tensione e polemiche: al 57' il bosniaco commetteva un fallo da ammonizione, sempre ai danni di Rafinha, sotto gli occhi di Orsato, ma veniva graziato. Nello specifico, il fischietto di Schio rilevava il fallo ma non estraeva il secondo giallo per il bosniaco, ammonendo invece D'Ambrosio per proteste. Da protocollo VAR, la tecnologia non sarebbe potuta intervenire trattandosi di secondo giallo e non di rosso diretto: viene da chiedersi se semplicemente quel dialogo non sia mai esistito. Pecoraro ricostruisce la vicenda così:
"È stata la direzione dell’arbitro Daniele Orsato in Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’AIA e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Insistetti: fateceli consultare, altrimenti che Procura federale siamo?".
La risposta si fece attendere e quando arrivò fu clamorosa:
"Ce li diedero solo all'inizio del campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic".
C’erano i colloqui di tutto tranne che di quello. Mi dissero che non c’era e basta. Io sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato
C’è anche un altro episodio di cui parla Pecoraro che riguarda Inter-Napoli 1-0 del 26 dicembre 2018, con l’espulsione di Koulibaly e i cori razzisti nei suoi confronti: "La mancata interruzione del gioco di Inter-Napoli e la difesa d’ufficio dell’arbitro Mazzoleni non le ho mai mandate giù. Intervenni duramente. E non c’entra nulla che sono tifoso del Napoli. Il razzismo e la discriminazione territoriale sono una cosa insopportabile. Per me il gioco andava interrotto anche quella sera, come da quel momento in poi è successo. Ma Mazzoleni disse che non aveva sentito nulla, mentre i miei ispettori a bordo campo stranamente avevano sentito tutto e pure riferito. Era un momento strano. Gli incidenti fuori dallo stadio, il clima all’interno di San Siro: mi aspettavo una reazione forte da parte dell’arbitro, cosa che è avvenuta giustamente qualche tempo dopo da parte di Rocchi in Roma-Napoli".
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Pecoraro nell’intervista lancia altre due bordate: "Tanti calciatori scommettono sulle partite ma non ci sono le prove. La sensazione è che la Federcalcio abbia voluto mettere le mani sulla Procura nominando i miei vice a mia insaputa". Queste parole sono molto pesanti e di sicuro ci saranno delle reazioni e delle conseguenze.
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