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Rivoluzione Sarri: la sua Juventus è già cambiata rispetto a quella di Allegri?

Paolo Pegoraro

Aggiornato 10/01/2020 alle 10:14 GMT+1

Nel giorno del 61esimo compleanno di Maurizio Sarri facciamo il punto sulla sua "rivoluzione" in casa è Juventus: qualcosa è (già) cambiato rispetto all'era Massimiliano Allegri?

Sarri - Allegri, Juventus

Credit Foto Eurosport

Fate presto a parlare di rivoluzione, ma in realtà tutti noi vogliamo cambiare il mondo!
Così cantava John Lennon in Revolution, classicone dei Beatles negli anni della maturità musicale: anche il fresco 61enne Maurizio Sarri vuole rivoluzionare la sua Juventus, eccome, è stato ingaggiato per quello e vuole assolvere sino in fondo al suo compito. Difficoltà e criticità non sono mancate in questa fase preliminare del processo, ma mentre il rumore dei detrattori e delle “vedove Allegri” incombe a ogni minimo passo falso non si può non rilevare che, al netto del tonfo in Supercoppa italiana, la sua Juventus abbia mantenuto inalterato il suo status di superpotenza calcistica.
Differenze Allegri/Sarri alla 18esima giornata
STAGIONEPUNTIGOL FATTI GOL SUBITI POSIZIONE
2014/2015433891
2015/20163631144
2016/20174539141
2017/20184445142
2018/20195036101
2019/20204535171

Sarri contro Allegri

La Juventus di Sarri viaggia a -5 rispetto all'ultima versione di Allegri alla 18esima giornata, ma i punti lasciati per strada sono solamente nove e i bianconeri veleggiano ancora al primo posto della classifica a braccetto con la strabiliante Inter di Conte (con scontro diretto a favore) e guardano con fiducia all’ottavo di finale di Champions contro il Lione dopo aver signoreggiato il proprio girone domando agevolmente Atletico, Bayer e Lokomotiv. I sette gol subiti in più rispetto alla scorsa stagione e la débâcle in Supercoppa contro la super Lazio di Simone Inzaghi sono i campanelli d’allarme, ma il poker roboante rifilato alla rivelazione Cagliari è sintomatico di una Juventus rituffatasi in pompa magna in campionato dopo la cocente delusione di Riad.
Io vorrei vedere Pjanic giocare 150 palloni a partita (Maurizio Sarri)

Per il gioco serve tempo (e fiducia nel processo)

La dichiarazione programmatica di Sarri in conferenza stampa di presentazione lasciava poco spazio all’immaginazione: il tecnico toscano è arrivato per imprimere una forte identità alla sua Juventus, perché alle vittorie si abbinasse un volume di gioco più spettacolare e meno sparagnino rispetto all’era Allegri. Il cambio di marcia, in realtà, lo si è visto solo a sprazzi in alcune partite (su tutte contro Atletico, Inter e Cagliari) oppure in singoli stralci di match (la prima parte all’Olimpico contro la Lazio era stata tutt’altro che disprezzabile): per il resto la sua creatura è ancora un ibrido. Sbaglia, tuttavia, chi non ravvisa alcun cambiamento tra la Juventus di Allegri e quella di Sarri: per mettere a tacere tale diceria ci affidiamo alle parole del “Professor” Giorgio Chiellini rilasciate ai microfoni di Sky Sport:
(e poi Miralem Pjanic contro il Cagliari di palloni ne ha effettivamente toccati 142!)

Se il Liverpool non fu costruito in un giorno…

Gli intenti di Sarri sono sin troppo chiari ed è altrettanto evidente che sbilanciarsi già adesso sul suo operato sia inopportuno. È lo stesso tecnico nato a Napoli e cresciuto a Figline Valdarno a conoscere per filo e per segno il suo “ingrato” destino: se non riuscirà a forgiare una Juventus riconoscibile e in grado di giocare a memoria riportando al contempo a Torino la tanto agognata Champions la sua missione non potrà definirsi completata. Potrà dunque essere giudicato alla fine di questa sua prima stagione? Non crediamo, a nostro avviso ci vorranno almeno due anni per valutare a grandangolo il suo lavoro: se investi in un profilo come Sarri, dopotutto. devi concedergli il tempo di seminare il suo calcio impiantando nel database dei calciatori tutte le conoscenze del caso. Non è forse vero che – senza scomodare Roma – il Liverpool di Klopp non è stato costruito in una sola stagione? La Juventus ha schiuso le porte alla rivoluzione come forse successe in passato solo con Gigi Maifredi, con risultati nefasti: avrà finalmente trovato il comandante "eletto"? Ai posteri, come di consueto, l'ardua sentenza.
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