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Sarri: "Vicini allo Scudetto? Non vuol dire nulla. Pensiamo all'Udinese, mancano 4 punti"

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Aggiornato 22/07/2020 alle 18:56 GMT+2

L'allenatore bianconero alla vigilia della trasferta alla Dacia Arena che potrebbe regalare il nono titolo consecutivo: "Dobbiamo rimanere con la testa dentro le partite. L'Udinese è una squadra fisica e in questo momento sta bene. Sarà una partita difficile, dovremo essere molto attenti nel prepararla"

Maurizio Sarri, Genoa-Juventus

Credit Foto Getty Images

Ad un passo dallo Scudetto. La Juve potrebbe già festeggiare il suo nono titolo consecutivo alla Dacia Arena. Tutto dipenderà dalla gara tra Inter e Fiorentina di mercoledì sera: se i nerazzurri non riusciranno a battere Ribery e compagni, la Vecchia Signora avrà il primo match point a quattro giornate dal gong finale, ma il tecnico toscano predica calma e pazienza alla vigilia della trasferta contro l'Udinese.
Faccio sport. E nello sport la parola vicino non significa niente. Quando vai vicino a un gol, non è che hai fatto gol. Ci mancano 4 punti, è difficile fare punti in questo periodo per tutte le squadre. Dobbiamo rimanere con la testa dentro le partite. L'Udinese è una squadra fisica e in questo momento sta bene. Sarà una partita difficile, dovremo essere molto attenti nel prepararla»
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Sarri si sposta sui singoli e sulla condizione dei due giocatori determinanti nel post-lockdown bianconero, Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo.
Cristiano si sente benissimo, ha la grande capacità di proiettarsi subito sull'obiettivo successivo. È una capacità non comune, lui è un fuoriclasse nella testa, oltre che nei piedi. Ci ho parlato dieci minuti fa. Uno che vive di motivazioni così forti riesce ad andare oltre la fatica in maniera naturale. La difficoltà nel far convivere lui e Dybala fatico a vederla: si sta parlando di due che hanno fatto 51 gol in questo stagione, due calciatori di livello assoluto.
L'ex Napoli e Chelsea affronta il capitolo infermeria e chiude su Rugani e Rabiot.
Higuain ieri era in mano ai dottori come Chiellini, Demiral sta bene ma va portato alla massima efficienza fisica. Rugani? Non sono d'accordo sui giudizi negativi sulle sue ultime prestazioni perché a Milano aveva fatto bene fino al 60', poi è rimasto vittima del crollo di tutta la squadra. Ha giocato poco perché in alcuni momenti della stagione abbiamo ritenuto importante l'esperienza di Bonucci. Meritava di giocare di più, in questo senso le responsabilità sono più dello staff tecnico. Rabiot ha un carattere chiuso, ha cambiato squadra e tipo di calcio e ci ha messo un po' di tempo in più per capire, è un percorso che abbiamo visto fare a diversi stranieri che sono venuti in Italia. Secondo me adesso sta giocando con un buon livello di personalità, dando sicurezza e personalità.
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