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Calcio Presentazione Vincenzo Italiano: "Incontrare la Fiorentina deve tornare a togliere il sonno"

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Pubblicato 15/07/2021 alle 14:27 GMT+2

SERIE A - Nella stupenda cornice del Piazzale Michelangelo di Firenze si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Vincenzo Italiano come nuovo tecnico della Fiorentina. Assieme a lui il dg Joe Barone e il ds Daniele Pradè. Vediamo gli stralci più significativi della conferenza dell'ex tecnico dello Spezia.

Vincenzo Italiano, Spezia 2020-2021 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Nella stupenda cornice del Piazzale Michelangelo di Firenze si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Vincenzo Italiano come nuovo tecnico della Fiorentina. Assieme a lui il dg Joe Barone e il ds Daniele Pradè. Vediamo gli stralci più significativi della conferenza dell'ex tecnico dello Spezia.
"Il calcio è uguale in tutte le categorie. Conta come lo si affronta. La scelta di venire a Firenze mi vedrà portare con me il cuore. Ringrazio il club per questa grandissima opportunità. Cercherò di mettere in atto ciò che mi ha chiesto la società: di essere riconoscibili, temibili contro qualsiasi squadra. Da ex calciatore giocare a Firenze era un qualcosa che mi toglieva il sonno e voglio che questo sia ciò che penseranno d'ora in poi i nostri avversari. Non vedo l'ora di iniziare. Ho iniziato a conoscere i ragazzi per questa che per me è un'opportunità grandiosa".

Sull'obiettivo

"Sono quattro anni consecutivi che mi tolgo soddisfazioni oltre i traguardi iniziali. Ogni anno si inizia per migliorare i risultati dell'anno precedente. Per questo l'obiettivo per me è prima di tutto avere un'identità precisa, creando il più possibile. Se la pensi così puoi ottenere grandi cose".

Sul marchio di fabbrica

"Mi piace vedere un certo tipo di calcio, di atteggiamento e di intensità. Non voglio vedere una squadra che subisce l'avversario, con sempre grande aggressività. Sui moduli si può discutere ma quello che conta è l'atteggiamento e la riconoscibilità di ciò che si vuole fare. Questo è quello che porta vantaggi".

"Nessun limite solo orizzonti", lo slogan

"La usai al primo giorno a Trapani ed è rimasta lì per tutto l'anno. Ha portato bene. Credo che quella lavagna sia ancora viva e vegeta. Per Firenze scelgo però 'difendere bene e attaccare benissimo'. È quello che voglio dalla mia Fiorentina".

Su Vlahovic

"Lo conoscevo da avversario ma con i ragazzi mi piace molto anche parlarci. Credo che si tratti di un attaccante straordinario, che ha una fame incredibile. Qualsiasi allenatore lo vorrebbe con se. Io cercherò di sfruttare tutte le sue qualità anche se gli chiederò qualcosa di diverso rispetto al passato. A lui chiederò lo stesso che chiedo agli altri: sacrificio e rispetto dei ruoli. E ne sono già sicuro. Sarà un attaccante di valore assoluto".

Ritorno in Europa?

"Noi vogliamo migliorarci rispetto al passato. La Fiorentina è una squadra che deve andare oltre il 14° posto. È la storia di questo club che lo chiede. Adesso però dobbiamo pensare solo a migliorare, sia che si tratti di classifica, di gol fatti o di gol subiti. Questa è la mia idea così come quella della società. Dovremo essere diversi".

Su Nico Gonzalez

"È un titolare dell'Argentina che ha appena vinto la Copa America. Si tratta di un calciatore di qualità, con fisico e un gran mancino. Sarà un elemento del tridente da cui partiremo. Si tratta di un grandissimo acquisto".

Sul mercato

"Quando in rosa ha tre nazionali argentini ha vinto la Copa America, uno italiano che ha vinto l'Europeo, un nazionale cileno e così via. Li conosco da avversari contro i quali dovevo sudare sette camice per ottenere risultati. La squadra è di ottimo livello e con la società ci siamo detti che ci sarà da migliorare lo faremo. Quello che conta però non è solo l'aspetto tecnico, ma quello emotivo e motivazionale. Molto dipenderà dal fuoco che si ha dentro per andare oltre gli ultimi risultati. Si deve sentire il giglio dentro il petto, per un senso di rivalsa che una città come questa merita. Con la società l'idea è chiara. Dobbiamo valutare la rosa che c'è già. Poi dopo un paio di settimane faremo il punto della situazione con la società. Prima bisogna conoscere non solo tecnicamente ma anche caratterialmente i ragazzi. Per me la Fiorentina è già una squadra di livello anche se si può sempre migliorare. Aspettiamo prima le valutazioni che faremo in ritiro".

Su Commisso

"È stato simpaticissimo. Mi ha detto 'Tu sei italiano, siciliano e tedesco per via della mia città natale:' cosa vuoi essere?' Io gli ho detto essere importante per questa società oltre che una brava persona e un bravo allenatore".

Su Ribery

"Mi limito a dire che si tratta di un campione. Lo dimostrano i trofei, la carriera e ciò che faceva vedere in campo e che ha dato alla Fiorentina e alle squadre in cui ha militato in precedenza".

Prandelli ispirazione

"Ho avuto la fortuna di avere allenatori di valore, preparatissimi, che nel mio percorso mi hanno dato tanto. Ho cercato di attingere a tutto quello che mi hanno insegnato, sia sul piano motivazionale, strategico, tattico, gestione dei momenti e tanto altro. Alcuni mi hanno indirizzato quando ho deciso di smettere di giocare e tra questi c'è Cesare Prandelli. Lui è stato il primo tecnico a darmi fiducia quando avevo 20 anni a Verona. Mi ha consegnato le chiavi del centrocampo, ho vinto la Serie B e l'anno successivo ho fatto qualcosa di straordinario. Ancora non l'ho sentito ma lo farò presto. So quando sia tifoso della Fiorentina e potrà darmi tanti consigli sopratutto per i ragazzi che alleno e che lui ha già allenato".
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