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Inter, Marotta: "Siamo incazzati, dobbiamo reagire. Contenti di Inzaghi, resterà e diventerà allenatore top"

Francesco Friggi

Aggiornato 28/04/2022 alle 17:15 GMT+2

SERIE A - All'indomani della brutta sconfitta dell'Inter contro il Bologna, parla Beppe Marotta nel corso dell'evento de Il Foglio a San Siro. L'Ad sport dell'Inter ha spiegato la situazione cercando di abbassare il più possibile la tensione: "E' chiaro che da uomo di sport sorrido, ma è un sorriso amaro. Fa parte del gioco, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra".

Inzaghi: "Importante vincere il derby. Juve-Inter non è stata decisiva"

Arrivano le parole di Beppe Marotta dopo la brutta sconfitta subita al Dall'Ara nel match contro il Bologna. L'Ad sport dell'Inter ha parlato della stagione generale dei neroazzurri nel corso dell'evento de Il Foglio a San Siro: "L'equazione chi più spende più vince non è sempre valida. C'è stata una scossa forte, con gli addii dell'allenatore dello Scudetto e di giocatori importanti. Oltre allo sfortunato Eriksen, Lukaku e Hakimi avevano espresso la volontà di andare a fare esperienze in altri campionati, ma alle spalle avevamo la solidità della proprietà ed il fatto che attraverso quelle operazioni avevamo garantito sostenibilità alla società.

Sul futuro di Inzaghi

"Abbiamo operato cercando di allestire una squadra competitiva e di inculcare una mentalità vincente e direi che abbiamo avuto la fortuna di scegliere un allenatore giovane come Inzaghi che sta rispondendo in pieno a quelle che erano le esigenze, a ciò che avevamo chiesto. Se resterà? Assolutamente sì. Siamo molto contenti di lui, sta facendo bene e ha margini di crescita forti. Credo che quando arriverà all'età di Ancelotti, Conte o Allegri potrà essere uno fra i migliori in circolazione. Dell'annata, sperando nella ciliegina o in entrambe le ciliegine, siamo contenti. E questo lo si deve alla cultura del lavoro, alla competenza delle strutture e alla solidità del club".

Le parole post Bologna

"E' chiaro che da uomo di sport sorrido, ma è un sorriso amaro. Fa parte del gioco, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra. Dobbiamo ricomporci il più in fretta possibile, siamo incazzati ma non depressi. Mancano 4 partite, vediamo cosa succede. Il calcio di oggi non è scontato come negli anni 70-80. Oggi anche la squadra che non ha niente da dire può vincere".
Dobbiamo ricomporci il più in fretta possibile, siamo incazzati ma non depressi.
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Inzaghi: "Arbitri? Gli episodi alla fine si compensano"

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