Serie A - Le 5 verità di Napoli-Atalanta 2-3: la Dea di Gasperini può sognare lo scudetto, Mertens cuore e gol
Aggiornato 05/12/2021 alle 14:57 GMT+1
SERIE A - Per la lotta allo Scudetto c'è, indiscutibilmente, anche la Dea. Straripante, al cospetto però di un Napoli dalle troppe assenze determinanti. Grande cuore della band di Spalletti, sottolineato dal lunghissimo applauso del "Maradona". Gasperini legge bene la partita, Mertens attaccante d'altri tempi.
Napoli-Atalanta, match della 16a giornata di Serie A, andato in scena allo stadio "Diego Armando Maradona", si è concluso col punteggio di 2-3 per effetto dei gol di Malinovskyi, Zielinski, Mertens, Demiral e Freuler. Qui di seguito, le 5 verità emerse, a nostro giudizio, dal match di Napoli.
1) Per lo Scudetto c'è anche la Dea: e chi se la ricorda una lotta così avvincente?
In quattro per il titolo di Campione d'Italia. Un evento più unico che raro. Questo grazie anche all'Atalanta, che con la vittoria del San Paolo si è iscritta ufficialmente alle pretendenti al titolo. Prime quattro posizioni che recitano così: Milan 38 punti, Inter 37, Napoli 36, Atalanta 34. La band di Spalletti perde cos' due posizioni in un'unica serata. Ma c'è da aspettarsi tutto, da qui in avanti. Sorpassi e controsorpassi. Proprio come nella sfida del "Maradona", un po' l'emblema di questa straordinaria lotta Scudetto.
2) Napoli, il cuore non basta: troppe defezioni, troppo importanti
Napoli privo dei suoi 6 migliori giocatori in rosa: Koulibaly, Fabian Ruiz, Osimhen, Insigne, Manolas e Zambo Anguissa. La squadra di Luciano Spalletti (in tribuna poiché squalificato) ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. E ha pure stupito, con un Kévin Malcuit in grande spolvero, dopo essere stato tolto dalla naftalina dal tecnico di Certaldo e piazzato sulla destra. Ma non è bastato. Tante assenze, tutte troppo importanti. Specie contro la solita Atalanta: in fiducia e straripante. "Siamo nella tempesta", aveva detto Spalletti, facendo un po' il verso ad Al Pacino, nella conferenza di presentazione al match: una tempesta trasformata, dai suoi giocatori, in pioviggine, comunque fastidiosa. Il Napoli, con questo spirito, può tornare a riavere - non solo in termini di soap opera . il suo posto al sole.
3) Gasperini "geniaccio"
L'ingresso - per scelta tecnica - di Hans Hateboer per Davide Zappacosta, lungo la fascia destra, ha dato all'Atalanta quella spinta nell'unico porzione del campo in cui un po' mancava. D'accordo le assenze del Napoli, ma l'Atalanta non fa prigionieri. I suoi ritmi, la sua fame di gol sono caratteristiche che mettono qualsiasi avversario alle corde.
4) Mertens straripante
In casa Napoli l'infermeria è piena, ma una buona notizia c'è: Dries "Ciro" Mertens, in rete nella quarta partita consecutiva (e determinante nel gol di Zielinski). Regge l'assenza di Osimhen nonostante abbia caratteristiche completamente diverse rispetto all'attaccante nigeriano. Grande speranza per Luciano Spalletti.
5) Tifosi partenopei encomiabili
Al triplice fischio, immagine da encomio dei sostenitori del Napoli, che nonostante la sconfitta hanno tributato un lungo e fragoroso applauso alla squadra, che ha dato tutto in campo nonostante le pesantissime defezioni.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Condividi questo articolo