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Allegri ancora sotto accusa dopo Milan-Juventus: ecco perché rischia l'esonero

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Aggiornato 09/10/2022 alle 09:13 GMT+2

SERIE A - Sui quotidiani sportivi si celebra la vittoria del Milan sulla Juventus, ma si punta l'indice anche sui tanti problemi palesati dai bianconeri a San Siro. Sul banco degli imputati finisce di nuovo il tecnico livornese: secondo la Gazzetta dello Sport alla Juve manca più il gioco che i giocatori, motivo per cui la posizione dell'allenatore si è ulteriormente aggravata.

Edicola 09/10/22

Credit Foto Eurosport

Le prime pagine dei quotidiani sportivi sono ovviamente dedicate al netto successo per 2-0 del Milan sulla Juventus nel big match di San Siro. I gol di Tomori e Diaz, uno per tempo, hanno mandato in paradiso i rossoneri e ricacciato all'inferno i bianconeri, che non sono riusciti a trovare continuità di risultati dopo i successi contro Bologna e Maccabi Haifa. E sul banco degli imputati finisce inevitabilmente Massimiliano Allegri.

Gazzetta dello Sport: "Juve senza identità e senza gioco"

È impietosa l'analisi del momento Juve sulla Gazzetta dello Sport. Secondo il quotidiano milanese, "il problema è ritrovarsi quasi a metà ottobre senza identità e senza il salvagente del gioco, a cui la squadra dovrebbe potersi aggrappare nei momenti di difficoltà. La sconfitta di San Siro rischia di diventare una resa in prospettiva scudetto". E ancora: "Manca più il gioco che i giocatori. La pazienza di Agnelli ha un limite e la sconfitta con il Milan aggrava la posizione di Max: l'esonero costa, perdere la Champions di più. E la sosta mondiale è l'occasione per cambiare".

Tuttosport: "Senza una reazione otto mesi di agonia"

Anche Tuttosport si chiede inevitabilmente quale piega potrà prendere la stagione della Juventus dopo il tonfo contro il Milan: "Il vero problema della Juventus è che oggi è il 9 ottobre, la stagione è ancora lunghissima e risuona sinistra una parodia del motto aziendale: fino alla fine? E a quel punto interrogativo si attorciglia tutta l'angoscia di milioni di tifosi bianconeri, spaventati dalla prospettiva di sorbirsi l'amarissimo calice per altri otto mesi, pausa Mondiale inclusa". E su Allegri: "La dirigenza lo appoggia, lo aiuta e lo corregge, ma fino a quando potrà convivere con la catastrofica ipotesi di un'uscita ai gironi dalla Champions e a un mancato raggiungimento del quarto posto?".

Corriere dello Sport: "La resa di Allegri"

Nemmeno il Corriere dello Sport, infine, usa troppi giri di parole: "La resa della Juve è totale e arriva poche ore dopo la lettera con cui Agnelli aveva cercato di risollevare l'umore degli azionisti, a fronte di un passivo di 254 milioni, sottolineando la competitività della sua squadra e imponendo traguardi sportivi che oggi sembra davvero lontani, se non proprio irraggiungibili. Alla supremazia totale del Milan, che aveva colpito anche due pali con Leao prima dell'1-0 di Tomori, la Juve non si era opposta nemmeno con l'orgoglio. Il minimo indispensabile in campo, il compitino del maestro Max imparato a memoria...".
La nostra opinione. L'aspetto inquietante di quanto visto a San Siro, in ottica Juventus, è la totale mancanza di reazione dopo il gol di Tomori. Un appiattimento scoraggiante, una resa anticipata e incomprensibile considerato che i bianconeri avevano a disposizione un tempo intero per raddrizzare la partita. Mai un lampo, mai un guizzo. Ci si poteva aspettare di tutto dal match di San Siro, non di vedere la Juve uscire sconfitta quasi senza lottare. Allegri ha senza dubbio la sua parte di responsabilità: alla dirigenza il compito di capire come andare avanti. La sensazione è che l'esito del girone di Champions farà da spartiacque.
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