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Juventus, manovre stipendi: cosa rischiano club, dirigenti e calciatori? Dalla maximulta alla penalità-bis: gli scenari

Stefano Dolci

Aggiornato 31/03/2023 alle 12:50 GMT+2

JUVENTUS - Dopo 4 mesi di indagini sulle carte dell'inchiesta Prima, il procuratore Figc Chinè sta tirando le fila sul filone “manovre stipendi”. In tempi brevi sono attesi i "pre deferimenti" per i potenziali incolpati. Secondo la Gazzetta dello Sport il club rischia nuove sanzioni che andranno dalla maxi multa a una penalizzazione di 1 o più punti. Mentre i giocatori sarebbero salvi.

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Aprile è alle porte e sarà un mese chiave per la Juventus, non solo in campo - col tour de force di nove partite in tre competizioni che schiarirà le idee sulle chance della squadra di Allegri di centrare la finale di Coppa Italia, proseguire il cammino in Europa League e provare la rincorsa al quarto posto – ma anche e soprattutto nelle aule di tribunale della giustizia sportiva, con il ricorso del Consiglio di Garanzia del Coni e soprattutto il probabile arrivo di nuove sanzioni per il secondo filone della manovra stipendi. Ma quali potrebbero essere le sanzioni a cui andrebbe incontro il club bianconero? C’è davvero il rischio di una nuova maxi penalità per la Vecchia Signora e di squalifiche per i giocatori? Proviamo a fare il punto della situazione, aiutandoci anche con quello che riportano i quotidiani sportivi in edicola oggi...

Tempistiche ed ipotesi sul tavolo

In questi giorni il procuratore federale Giuseppe Chinè, dopo quattro mesi di lavoro investigativo basato sulle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma della procura di Torino, sta tirando le fila sul filone “manovre stipendi”, i due accordi fra Juventus e i calciatori durante le prime due stagioni Covid (2019-2020 e 2020-2021) e che non rappresentavano una riduzione degli stipendi, bensì un “mero posticipamento” del pagamento delle quattro mensilità previste. Il Codice di Giustizia Sportiva della Federcalcio prevede che alla chiusura dell’istruttoria i potenziali incolpati ricevano un simil “pre deferimento” e possano chiedere di essere ascoltati e presentare una memoria. A quel punto la Procura si troverà a un bivio: procedere coi deferimenti, con le archiviazioni o valutare rispetto a eventuali richieste di patteggiamento. Secondo la Gazzetta dello Sport, l’ipotesi più probabile - per provare a chiudere il percorso della giustizia sportiva entro la fine del campionato con i due gradi federali previsti - è quella di andare al Tribunale Federale fra la fine di aprile e l’inizio di maggio.
Ma in soldoni cosa rischia la Juventus? Se la Giustizia Sportiva riuscirà a dimostrare le ormai celebri side letter con i giocatori (da CR7 a Dybala) la Juve, per la Gazzetta dello Sport, rischierebbe una maxi multa e/o la penalizzazione di "uno o più punti". Il comma 3 dell’articolo 31 è chiaro ed evidenzia come: “La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde comunque loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica”. Il rischio penalità supplementare rispetto al già ingombrante -15 insomma c’è, però appare improbabile che, a una penalizzazione shock come il -15 inflitto nelle scorse settimane, se ne aggiunga un’altra massiccia come quella ipotizzata nelle scorse ore che potrebbe portare addirittura la decurtazione in classifica di 40 punti. Gli ex dirigenti, già deferiti, invece andrebbero incontro ad altre inibizioni non inferiori ai sei mesi.
E i calciatori? Secondo il quotidiano milanese c’è un’alta possibilità che i giocatori possano evitare squalifiche, poiché sarebbe complicato dimostrare la loro responsabilità diretta. “Nello scambio di mail fra i dirigenti della Juve di allora e gli agenti dei calciatori – riporta nella sua ricostruzione la Gazzetta dello Sport - la procura federale ha evidentemente ritenuto non sufficiente il livello di consapevolezza del comportamento tenuto dai giocatori e quindi la loro responsabilità diretta e acclarata nella violazione regolamentare”. Più delicata invece la posizione degli agenti, che a differenza dei giocatori potrebbero andare incontro a sanzioni.

E se la Juventus decidesse di patteggiare?

All’orizzonte però si potrebbe dipanare anche un’eventualità imprevista: una volta che Chinè avrà messo nero su bianco i capi di incolpazione, la Juventus potrebbe anche decidere di patteggiare. Secondo il Corriere dello Sport, l’ipotesi non andrebbe scartata anche perché i benefici in termini di sconto della punizione sarebbero estremamente allettanti visto che potrebbe esserci una diminuzione fino a un terzo della pena prevista nel caso in cui si procedesse per via ordinaria. Il problema è che intraprendendo questa strada la Juventus sarebbe costretta ad ammettere la propria colpevolezza, ovvero ribaltare completamente la strategia difensiva e disattendere i proclami fatti in questi mesi in cui sia gli ex dirigenti che i nuovi membri del cda hanno professato la propria innocenza e l’estraneità ai capi di incolpazione mossi.
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