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La versione di Zaniolo e Tonali: "Giocavamo delle partite a poker e a blackjack, mai sul calcio"

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Aggiornato 13/10/2023 alle 13:54 GMT+2

SERIE A - Zaniolo e Tonali, ascoltati dagli agenti che indagano sul caso betting che coinvolge anche Fagioli, avrebbero ammesso di aver fatto scommesse su alcuni portali non autorizzati ma non sul calcio. Ecco ciò che emerge dalla ricostruzione di Repubblica.

Nicolò Zaniolo in Nazionale

Credit Foto Getty Images

Arrivano aggiornamenti sul caso che riguarda i giocatori indagati per scommesse: secondo la Gazzetta dello Sport, Nicolò Zaniolo sarebbe già tornato in Inghilterra per riprendere i propri allenamenti all'Aston Villa, mentre Sandro Tonali si sarebbe fermato a Milano per parlare della sua situazione con dei legali. In particolare Zaniolo agli agenti arrivati a Coverciano avrebbe ammesso di aver fatto puntate su alcuni portali non autorizzati, ma di non aver mai scommesso sul calcio. Monchi, ds dell'Aston Villa, lo ha già tranquillizzato.

Procura di Torino: Zaniolo accusato di esercizio abusivo di scommessa

Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa. È il reato, come riportato dall’Ansa, che la Procura di Torino contesta all’ex calciatore della Roma, Nicolò Zaniolo, finito nel registro degli indagati assieme a Fagioli e Tonali nell’indagine sul calcio scommesse. La fattispecie contestata è quella prevista all’art 4 della legge 401 del 1989. Giovedì gli inquirenti hanno proceduto al sequestro dei telefoni cellulari che verranno ora analizzati e in particolare si passeranno al setaccio le chat.
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"ERA SOLO POKER E BLACKJACK"

Come riporta Repubblica, Zaniolo e Tonali, una volta messi sotto pressione dai rispettivi entourage non hanno negato di giocare d’azzardo ma hanno allontanato il coinvolgimento di scommesse sportive. “Era solo poker e blackjack”. Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali non sono stati interrogati dalla polizia che li ha raggiunti a Coverciano, violando il ritiro della Nazionale e sconvolgendo la preparazione delle prossime partite dell’Italia gettando sugli azzurri l’ombra delle scommesse illegali. A torchiarli ci hanno pensato, subito dopo, genitori, familiari, procuratori sportivi. Per capire fino a dove avessero sbagliato e iniziare a preparare una linea difensiva. "Giocavamo delle partite a poker e a blackjack, mai sul calcio”, ha detto quasi in lacrime Zaniolo
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