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Pagellone 23ª Serie A: colpaccio del Lecce, masterclass Di Maria, Viola senza gioie

Enrico Turcato

Pubblicato 20/02/2023 alle 10:02 GMT+1

SERIE A - I salentini battono l'Atalanta e confermano il gran campionato giocato finora. Di Maria sta mettendo in mostra la sua classe, il Napoli non sbaglia un colpo. Bene le milanesi, male Fiorentina e Sampdoria. La Roma non brilla, ma vince e scopre Solbakken.

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Ogni post giornata, analizziamo tutto quello che è successo e proviamo a stilare un Pagellone delle partite appena andate in archivio. La 23esima giornata di Serie A ha visto l'ennesima vittoria del Napoli, sempre a +15 sull'Inter. Successi anche per Milan, Juventus, Roma e Lazio. In vetrina ilcolpaccio del Lecce a Bergamo, mentre delude ancora la Fiorentina. Quale squadra si è confermata con un trend positivo? E chi invece ha mostrato qualche difficoltà e ha deluso le aspettative? Oppure chi l'ha combinata grossa, mettendo in difficoltà la propria squadra.

Voto 10… Al colpaccio del Lecce e al campionato di Baschirotto

27 punti, a +10 sulla terz’ultima, dopo aver battuto all’andata e al ritorno l’Atalanta. Ma tra il 2-1 del Via Del Mare e l’1-2 del Gewiss Stadium, c’è un percorso di crescita evidente di una squadra che ha messo in difficoltà anche altre formazioni alto profilo, come Milan, Roma e Lazio. I salentini ci stanno prendendo gusto e ricorderanno questa stagione a lungo. Nota di merito a Federico Baschirotto, autore di un’ennesima prestazione strepitosa. Un difensore centrale forte, robusto e potente, sempre pericoloso davanti, tosto nella marcatura a uomo e intelligente nelle letture. Ha 26 anni e diverse big si sono già informate sul costo del cartellino.
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Federico Baschirotto esultanza, Milan, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Voto 9… Al Napoli. E non aggiungiamo altro.

Alto e concreto rischio di essere ripetitivi. Anche perché ormai andrebbe fatto una sorta di copia e incolla settimanale. Una ricerca sfrenata di sinonimi e giri di parole per commentare le stesse (eccellenti) prestazioni. Kvara da urlo, Osimhen a segno da sette gare di fila, Azzurri a 62 punti. E Spalletti che viene premiato anche nella sua 1000esima panchina da allenatore. Riassunto: non diamo 10 solo perché per una volta premiamo la grande vittoria del Lecce.

Voto 8… Ad Angel Di Maria, che nel 2023 sta mettendo in mostra tutta la sua classe

Mettiamo subito chiarezza: il voto non è riferito alla Juventus o alla prestazione dei bianconeri a La Spezia. I ragazzi di Allegri hanno si trovato tre punti fondamentali al Picco, ma nel complesso non hanno brillato e devono ringraziare anche l’ottimo Mattia Perin, autore di almeno due super parate. L’8 pieno è tutto per un giocatore di un’altra categoria, che nel post Mondiale – e da campione del Mondo in carica – sta esibendo diversi colpi del suo sconfinato repertorio. Di Maria, alias “El Fideo”, non lo scopriamo certo ora, a 35 anni suonati, ma proprio considerando la sua età e il livello (basso) del campionato attuale, sembra davvero arrivare da un altro pianeta. Contro lo Spezia ha segnato con un mancino da fuori il gol della sicurezza per la Juventus e ha allungato la serie di prestazioni positive in questo nuovo anno. Non sappiamo cosa succederà, se rimarrà, se tornerà in Argentina, ma qualunque amante del calcio può sicuramente continuare a godersi le giocate di un campione del genere. Uno di quelli che in Serie A vedremo sempre meno.
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Angel Di Maria esulta per il gol in Spezia-Juventus - Serie A 2022/2023

Credit Foto Getty Images

Voto 7… Alle due milanesi: vittorie importanti con la Champions di mezzo

Un bel voto sia per i nerazzurri che per i rossoneri, nonostante le due faticose vittorie contro Udinese e Monza. L’Inter ha avuto la meglio dei friulani al Meazza, proprio dove mercoledì ospiterà il Porto per l’andata degli ottavi di Champions. Avrebbero potuto esserci pensieri e distrazioni, in realtà la squadra di Inzaghi, ritrovando anche Lukaku (non una gran prova, ma una rete su rigore che dà fiducia), ha vinto con merito. Il Milan, invece, il suo ottavo lo aveva giocato martedì scorso contro il Tottenham. A Monza ha vinto 1-0, a tratti soffrendo, ma mostrando anche progressi nell’interpretazione del nuovo modulo scelto da Pioli. Successi vitali per mantenersi tra secondo e quarto posto. E proprio per poter rigiocare nella competizione che in questo momento sta togliendo tante energie a entrambe.

Voto 6… Alla Roma, che scopre Solbakken e mantiene il terzo posto

Anche 6,5. Perché le assenze (Dybala, Pellegrini, dopo 14 minuti Abraham) erano pesantissime e perché nel complesso i giallorossi hanno concesso pochissimo al Verona, meritando a pieno il successo nell’Olimpico – come sempre – gremito. Mourinho ha fatto di necessità virtù, ha ridato fiducia a Karsdorp, ha rilanciato Bove (corsa continua e prova gladiatoria) e ha scoperto Solbakken, subito decisivo alla prima da titolare. Il fendente del norvegese ha ferito gravemente l’Hellas, che non è stato più in grado di reagire. Un 1-0 importante, per la classifica e per il morale, proprio a cavallo tra le due sfide di Europa League con il Salisburgo. Servirà qualcosa in più nella gara di giovedì per passare il turno.
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Ola Solbakken

Credit Foto Getty Images

Voto 5… All’altalenante Atalanta (e non è un gioco di parole)

Vittoria con la Salernitana, pareggio pirotecnico con la Juventus, successo sulla Samp, sconfitta inaspettata con il Sassuolo, grande prova a Roma con la Lazio, nuovo crollo con il Lecce in casa. Il 2023 dell’Atalanta sta viaggiando su montagne russe instabili e imprevedibili, in totale controtendenza con i “filotti” tipici di matrice gasperiniana. Invece la Dea attuale – in costante metamorfosi – ha ancora bisogno di tempo per trovare la sua via e per stampare la sua reale carta d’identità. La classifica rimane buona, ma con questo sali e scendi sarà difficile chiudere nelle prime quattro posizioni.

Voto 4… Alla prima di Paulo Sousa, trafitto dal gran ritorno di Immobile

Da Nicola a Paulo Sousa, poco è cambiato. Ed era abbastanza pronosticabile visto il poco tempo a disposizione. E allora diamo il voto solo all’esordio del portoghese nella sua nuova avventura. Salernitana totalmente annichilita e domata da una buona Lazio, che ha dominato il gioco e si è goduta il gran ritorno di Ciro Immobile, ancora decisivo dopo la firma al Cluj in Conference League. Se il capitano biancoceleste sta bene, la Lazio può ambire ai primi quattro posti. I campani invece devono ritrovarsi, magari recuperando anche l’indispensabile Dia. Per Sousa tanto, tanto, tanto lavoro da fare. E la classifica rimane “pericolosa”.
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Ciro Immobile in Salernitana-Lazio

Credit Foto LaPresse

Voto 3… Alla Fiorentina, 14esima in classifica

Ok, 27 tiri a 5, il 62% di possesso palla, una presenza costante nell’area empolesi, diverse nitide occasioni sprecate. Ma alla fine la Fiorentina ha chiuso sull’1-1 il match interno con l’Empoli, rimandando ancora l’appuntamento con la vittoria. La classifica recita 14esima posizione, con soli 25 punti conquistati e ben sette lunghezze dalla zona europea, che a questo punto la Viola proverà a raggiungere o tramite la Coppa Italia o con la vittoria della Conference League. Ecco, se confrontiamo le prestazioni in Europa dei toscani con quelle del campionato, pare di vedere due squadre totalmente diverse. Il doppio impegno pesa, probabilmente molto più del previsto.

Voto 2… Alla Sampdoria e anche a Sabiri

Ancora un ko in casa. Ancora un gol subito nel finale. Ancora un’occasione gettata al vento. La Sampdoria cancella i due buoni pareggi ottenuti contro Monza e Inter, con una sconfitta al Ferraris contro il Bologna (voto 7,5). I blucerchiati anche in questo caso hanno dilapidato un possibile episodio favorevole, incappando in una nuova delusione. Tra i colpevoli non può sfuggire Sabiri, che prima ha trasformato il rigore del momentaneao 1-1 e poco dopo si è fatto parare da Skorupski il penalty del possibile sorpasso. La rete punitiva di Orsolini al minuto 90 certifica solamente l’intramontabile regola non scritta del gioco dl calcio: “gol sbagliato, gol subito”.
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Gabbiadini durante Sampdoria-Bologna

Credit Foto Imago

Voto 1… Al crollo verticale dell’Udinese

In questo caso rischiamo di ripeterci come con il Napoli, ma in senso opposto. Il problema è che il crollo dell’Udinese non pare avere fine. 30 punti, decimo posto, superata anche dal Bologna e con Monza, Empoli e Lecce appena dietro. I friulani anche a San Siro non sono sembrati quelli della prima parte di stagione. E sembra paradossale, visto che proprio nella gara di andata contro i nerazzurri avevano offerto una prestazione sontuosa, facendo ipotizzare addirittura una classifica di vertice. Invece dalla crisi infinita di Beto agli infortuni, dalla difesa perforata alla mancanza di fantasia, l’Udinese sta sprofondando in una spirale negativa preoccupante. Difficile uscirne.

Voto 0… Allo Spezia, ma non per la prestazione contro la Juventus

Il voto bassissimo è per l’esonero di Luca Gotti. E non vogliamo fare la morale a nessuno o cavalcare qualche onda social. Gotti ha sempre mantenuto lo Spezia in zona salvezza, pur perdendo con gravi infortuni pilastri come Nzola e Bastoni, pur dovendo fare a meno in diverse gare di Verde e Holm, pur vedendo partire il suo leader difensivo Kiwior a gennaio. Eppure è stato allontanato, colpevole di un trend di risultati troppo negativo. Decisione giusta? Lo capiremo nei prossimi mesi, per adesso lascia nell’aria un alone di incertezza e perplessità.
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