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Serie A - Come cambia il Napoli con Walter Mazzarri: difesa a 3 o manterrà il modulo di Spalletti e Garcia?

Michele Neri

Pubblicato 14/11/2023 alle 17:59 GMT+1

SERIE A - Con l'eventuale ritorno di Mazzarri, il sistema di gioco del Napoli potrebbe cambiare. Se il 4-3-3 ha rappresentato il cavallo di battaglia con cui Spalletti ha condotto gli azzurri allo Scudetto ed è stato il modulo utilizzato da Garcia nei suoi mesi partenopei, l'ex tecnico di Samp, Inter e Torino predilige il 3-5-2. Ma la rivoluzione non è certa: potrebbe cominciare con il 4-3-3.

De Laurentiis: "Conte al Napoli? Pettegolezzo che mi infastidisce"

Aurelio De Laurentiis ha consegnato le chiavi del Napoli in mano a Walter Mazzarri, sarà lui il successore di Rudi Garcia. Il presidente dei Campioni d'Italia aveva già ottenuto il sì di Igor Tudor poi però ha optato per il ritorno dell'allenatore toscano, già alla guida dei partenopei dal 2009 al 2013. Svincolato da maggio 2022, quando venne licenziato dal Cagliari, sostituirà il francese, al quale è risultato fatale un avvio di stagione al rallentatore e la sconfitta interna contro l'Empoli. Con l'arrivo in panchina di Mazzarri, che pure nella sua prima avventura in Campania subentrò a stagione in corso per via del flop di Roberto Donadoni, il Napoli potrebbe cambiare radicalmente modulo. Se il 4-3-3 ha rappresentato il cavallo di battaglia con cui Luciano Spalletti ha condotto gli azzurri allo Scudetto ed è stato il modulo utilizzato da Garcia nei suoi mesi partenopei, l'ex tecnico di Inter, Sampdoria, Reggina, Torino, Watford e Cagliari predilige il 3-5-2. Tuttavia, non è da escludere un periodo di adattamento, dove il 4-3-3 rimarrebbe il sistema di gioco degli azzurri.

Con Mazzarri cambia il modulo? L'ipotesi 3-5-2

Come anticipato, il nuovo allenatore del Napoli è molto affezionato al 3-5-2. Con questo modulo, ovviamente, non cambierebbe nulla per Alex Meret. Il portiere cresciuto nell’Udinese è una certezza, fornisce sicurezza al reparto e non risentirebbe del cambio in panchina. In difesa, invece, le modifiche potrebbero essere radicali. Sulla carta si passa da quattro a tre, con Rrahmani, Juan Jesus, Natan e Ostigard a lottare per una maglia da titolare. Si potrebbero includere anche Di Lorenzo e Mario Rui in questo elenco, ma il capitano degli azzurri e il portoghese probabilmente andranno ad agire sugli esterni. In passato, infatti, Mazzarri sulle corsie ha sempre collocato giocatori abili in entrambe le fasi (es. Maggio e Zuniga; Jonathan e Nagatomo; ecc.). Tornando al trio di difesa: tranne Natan, che è stato utilizzato soprattutto in un blocco a quattro nel suo passato brasiliano, tutti gli altri hanno avuto almeno un’esperienza con la difesa a tre nella loro carriera. Questo è un bonus importantissimo per Mazzarri, che potrebbe organizzare il suo pacchetto in tempi brevi. Sulla carta, comunque, Natan sarebbe il centrale, con Rrahmani alla sua destra e uno tra Ostigard e Juan Jesus a sinistra.
A centrocampo, seguendo lo schema logico che parte dalla difesa, Di Lorenzo e Mario Rui giocheranno da esterni. L'italiano e il portoghese non sono propriamente due laterali "a tutta fascia", ma hanno il passo e anche l’intelligenza tattica per adattarsi velocemente. In queste rotazioni va tenuto in considerazione anche Mathías Olivera, che potrebbe trovarsi ancora più a suo agio con quest'assetto, mentre la riserva di Di Lorenzo potrebbe essere Zanoli. In mezzo, a formare la diga invalicabile, l'intoccabile Lobotka e Zambo Anguissa, oltre a Zielinski, al quale Mazzarri potrebbe assegnare compiti che un tempo furono di Hamsik, un po' mezzala un po' trequartista. Cajuste ed Elmas sarebbero le riserve.
L'attacco è il reparto con più soluzioni e quindi anche con più incognite. Osimhen e Kvaratskhelia non possono restare fuori, e occuperanno loro i due slot del 3-5-2. In caso di leggera variazione, e quindi di 3-4-2-1, allora il nigeriano sarebbe l'unica punta, supportato dal georgiano e uno tra Politano e Raspadori, o eventualmente pure Zielinski, che altrimenti rischierebbe di sedere in panchina.
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E se Mazzarri rimanesse fedele al 4-3-3?

Nella lunga carriera di Mazzarri il 3-5-2 è stato un must, il suo biglietto da visita e il suo credo. Tuttavia, questo Napoli negli ultimi anni e con il mercato estivo è stato costruito per un sistema di gioco differente. Dunque, l'allenatore toscano potrebbe anche decidere di subentrare in punta di piedi, senza attuare una rivoluzione sin dall'inizio. Una scelta che si potrebbe rivelare anche saggia, considerato che il breve periodo garciano ha infuocato l'ambiente, il quale ora non ammette altri passi falsi. Mazzarri non ha tempo per insegnare nuovi dettami tattici. Il calendario che lo attende, poi, è dei più difficili: Atalanta, Real Madrid al Bernabeu, Inter, Juventus e Braga (decisiva per il passaggio del turno) i primi cinque impegni. Ecco allora che il 4-3-3 rischia di rimanere in vita e non finire in soffitta. In tal caso, sarebbe più semplice immaginare gli interpreti, che sarebbero circa gli stessi ai quali si è affidato Garcia. C'è almeno un precedente che supporta questa seconda ipotesi. Nel gennaio 2018, Mazzarri sostituì Mihajlovic al Torino e mantenne il sistema di gioco di Sinisa per i primi due mesi. Così i granata guidati dal prescelto di De Laurentiis scesero in campo con il 4-3-3 per una decina di partite, poi quando il rendimento peggiorò, riuscì ad introdurre il 3-5-2.

Il calendario non è alleato di Mazzarri: le prossime 5 sfide del Napoli

PartitaData
Atalanta-Napoli (13^g. Serie A)25/11
Real Madrid-Napoli (5^g. Champions L.)29/11
Napoli-Inter (14^g. Serie A)3/12
Juventus-Napoli (15^g. Serie A)8/12
Napoli-Braga (6^g. Champions L.)12/12
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