Juventus-Napoli: una cassa di risparmio contro una bellezza ferita ma viva
Aggiornato 08/12/2023 alle 10:39 GMT+1
SERIE A - Arriva questo venerdì sera un incontro che mette di fronte due realtà diverse, quella che va al risparmio senza Coppe europee e abituata alla filosofia del corto muso, e quella bella che dallo scorso anno ha accumulato delle ferite, ma nonostante ciò è ancora viva. Chi è la mia favorita? Il Napoli in trasferta è imbattuto e recupera Zielinski.
"Forse le battaglie sono questo: una scorciatoia. Decidere il proprio destino in un colpo di dadi. L’attimo in cui i dadi stanno ancora rotolando dev'essere il piacere che fa girare il mondo". È Martino Acquabona che parla, il bibliotecario di Napoleone all’Elba, la voce di Ernesto Ferrero in «N». Ecco. Le partite di calcio, altro non sono che «battaglie». Non tutte. Una, soprattutto: Juventus-Napoli di venerdì sera.
Se la cronaca martella, la storia pulsa. L’ultima di Omar Sivori il 1° dicembre di 55 anni fa, con il numero undici sulla schiena e una zuffa da Far West sulla coscienza. La pugnalata di José Altafini core ‘ngrato. Il trasloco milionario di Gonzalo Higuain. Il tradimento, «via» Chelsea, di Maurizio Sarri, il comandante che a Fuorigrotta assaltava la Bastiglia e alla Continassa la difendeva, firmando il nono scudetto del ciclo. Sino a Cristiano Giuntoli, il manager che, reclutato da Aurelio De Laurentiis, aveva setacciato le statuine per il presepe di Luciano Spalletti.
Il Napoli vi arriva da sovrano ma già a 11 punti dall’Inter e a 9 da Madama. Ha abiurato Rudi Garcia, si è affidato a Walter Mazzarri. Livornese di San Vincenzo. Una vittoria (2-1 a Bergamo) e due sconfitte (2-4 a Madrid, 0-3 con l’Inter). Sta recuperando Victor Osimhen, Khvicha Kvaratskhelia va a sprazzi. Non solo: la squadra tende a flettere alla distanza, gli infortuni di Mario Rui e Mathias Olivera lo hanno costretto a inventarsi Natan terzino sinistro.
Massimiliano Allegri è livornese di «gabbione»; e la sua Juventus, una Cassa di risparmio senza Europa agli sportelli. Viene da una striscia di nove risultati utili. Unico k.o., il suicidio del Mapei con il Sassuolo (2-4, il 23 settembre). Una settimana fa, ha violato l’inviolata tana del Monza. Beccata da Valentin Carboni al 91’, ha reagito con Federico Gatti al 94’. Gatti, ex Frosinone, uno dei «grognards» che ne gonfiano lo spirito: chi dice guerriero, chi operaio e chi provinciale.
La scorsa stagione, il Napoli stravinse per 5-1 al Maradona e s’impose per 1-0 allo Stadium, con rete di Giacomo Raspadori agli sgoccioli. Poco prima, il Var aveva cancellato un gol di Angel Di Maria per una pedatina di Arkadiusz Milik a Stanislav Lobotka. Seguì Nord contro Sud, più ridicolo che comico.
Mazzarri sta cercando di ripristinare la funzionalità dell’assetto. Non è un fissato del pressing. Gli piace il calcio ormonico e ambiguo che confonde l’avversario. Max, lui, ride di coloro che lo considerano un terrorista del «giuoco». Tira dritto per la sua strada, lastricata di pullman che ne ostruiscono l’accesso, come nel secondo tempo a Firenze e in Brianza. Ha lanciato Hans Nicolussi-Caviglia, impiega Federico Chiesa da «libero d’attacco», ruolo che dipende dalle munizioni prodotte dal centrocampo. Oltre che dalle lune del singolo. Farà coppia con Dusan Vlahovic, immagino. Il bomber serbo che, persino sui rigori, ha smarrito la gioia della mira.
Il Napoli ha realizzato 26 gol, 4 in più degli avversari. La Juventus ne ha incassati 8 in meno (9 a 17). Sono state le parate di Yann Sommer e la traversa di Matteo Politano a tenere in vita l’Inter, poi straripante. I paragoni con Spalletti fanno titolo, non titoli. La sbronza ha contribuito a rigare la cazzimma del gruppo. Però Osimhen e Kvara possono molto, sempre. La Vecchia vigilerà dal basso. È tornato Danilo, Manuel Locatelli scalpita, Adrien Rabiot galoppa: sono i fanti e i sentieri del dopo Pogba.
La trama del film propone il confronto tra corto muso e orme di una bellezza antica, ferita. La Juventus ha bloccato l’Inter che ha espugnato Napoli. Favorita, dunque? In trasferta, i campioni sono imbattuti. E rientra Piotr Zielinski. L'Allegri-bis, inoltre, da quattro sfide ha ricavato la miseria di un pari. Occhio.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Scaricala
Scannerizzala
Condividi questo articolo