Milan, chi è Damien Comolli? Il presidente del Tolosa può diventare il nuovo AD rossonero? Cosa dice la UEFA?

Damien Comolli, presidente del Tolosa, potrebbe diventare il nuovo amministratore delegato del Milan. La dirigenza rossonera, secondo diverse fonti, si prepara quindi ad una nuova rivoluzione, che porterebbe dentro Casa Milan la figura apicale del club francese, anch'esso appartenente al fondo RedBird. Una modifica nell'organigramma che interesserebbe innanzitutto Giorgio Furlani, l'attuale CEO, il quale è però destinato a restare all'interno del club. Ma chi è Damien Comolli? E il suo passaggio al Milan sarebbe concesso dalla UEFA?

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L'attuale presidente del Tolosa è nel mondo del calcio da trent'anni, ed ha maturato un'esperienza ricca di sfaccettature. Nato in Francia nel 1971, inizialmente ha allenato le giovanili del Monaco. Poi, per otto anni (dal 1996 al 2004) è stato uno degli osservatori dell'Arsenal. In quel periodo i Gunners vinsero tre titoli in Inghilterra e Comolli portò diversi giocatori, tra cui Kolo Touré.

Lasciata Londra, ha fatto ritorno in Francia per vestire i panni del direttore sportivo al Saint-Etienne (2004-05). Il richiamo della capitale inglese era però troppo forte, così nel 2005 ha accettato l'offerta dal Tottenham per ricoprire il ruolo di ds. Altri tre anni in Premier League: ha salutato gli Spurs nel 2008 dopo aver partecipato all'acquisto di Luka Modric. Dal 2008 al 2010 ha ripreso in mano le redini dell'area sportiva del Saint-Etienne, ed ha attirato così l'attenzione del Liverpool. Nell'organigramma dei Reds dal novembre 2010 all'aprile 2012, mette a segno il colpo Luis Suarez e non solo. Poi scompare dai riflettori per sei anni. Torna in scena solo a giugno 2018, quando il Fenerbahce gli propone un'avventura da ds in Turchia. Un'anno e mezzo, dopo il quale sarà scelto da RedBird come presidente del Tolosa.

Nel corso dell'estate 2023 la UEFA aveva messo nel mirino Milan e Tolosa, legate entrambe a RedBird. Il club di Ligue 1 per essere ammessa alle competizioni europee era stata costretta a un riassetto, necessario per rispettare i parametri UEFA sull’integrità delle competizioni. L'organo europeo aveva così concesso a rossoneri e francesi la partecipazione a Champions ed Europa League ma con un comunicato aveva indicato delle norme che le proprietà multi-club sono chiamati ad osservare fino a settembre 2024. In queste, si fa riferimento al divieto di: trasferimento/prestito di giocatori; forme di cooperazione; accordi tecnici/commerciali; scouting congiunto o database condiviso di giocatori. Non si fa riferimento invece al passaggio di dirigenti da un club all'altro. Dunque sembrerebbe un'operazione lecita.