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Le scommesse folli dei calciatori: fino a 350.000 euro puntati in poche ore. Sandro Tonali: "Nicolò Fagioli è una mina vagante"
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Pubblicato 14/04/2025 alle 11:18 GMT+2
CALCIO, SERIE A - Nuovi dettagli sulla "febbre del gioco" di Nicolò Fagioli e altri calciatori, tra cui Alessandro Florenzi. Il centrocampista arrivò a puntare 350.000 euro in tre ore, con perdite ingenti, mentre il terzino accumulò un passivo di oltre 200.000 in un giorno. Dalle intercettazioni delle chat, Sandro Tonali: "Fagioli è una mina vagante". Lo scenario ricostruito da la Repubblica.
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350.000 euro in tre ore, circa. A tanto ammonta l'importo scommesso da Nicolò Fagioli tra primo pomeriggio e sera di martedì 14 febbraio 2023 sulle piattaforme illegali, secondo quanto riportato da la Repubblica. Una cifra esorbitante, ma a far ancor più impressione sono le modalità compulsive della ludopatia del centrocampista azzurro. Puntate da 15.000 euro su partite NBA, 19 giocate in tutto soltanto in quel lasso di tempo. E poi la chiamata a Ludwig, il suo amico musicista che l'aveva messo in contatto - e nelle mani - degli allibratori. "Devo pagare 250k, dove li mando?".
Ma Fagioli non era l'unico scommettitore seriale, capace di puntare (e perdere) ingenti somme di denaro. Anche Alessandro Florenzi, terzino del Milan dal 21 agosto 2021, riusciva a scommettere tanto, tantissimo. "Beh da meno 80 a meno 300 in un giorno tanta roba". Questo il contenuto di un messaggio scritto da Sandro Tonali a Tommaso De Giacomo, il principale indagato dalla Procura di Milano e soggetto che gestiva i banchi online illegali. Tonali si riferiva proprio a Florenzi, soprannominandolo Spizzi. "Mi ha chiesto 220 tra ieri e oggi. A furia di 40 a botta".
"A cosa gioca scusa che non capisco come faccia a ciucciare così tanto?" chiedeva lo stesso Tonali a De Giacomo, in merito alla "febbre da gioco" di Florenzi. Il terzino scommetteva su tanti sport e soprattutto sul calcio estero. Il finto business degli orologi di lusso, con la complicità della gioielleria Elysium Luxury di Milano, serviva poi a Fagioli per farsi prestare denaro da altri calciatori e tentare così di rientrare dei debiti contratti con gli allibratori. Una truffa bella e buona, utile a ripianare i circa 3 milioni di euro di passivo che aveva contratto Fagioli, almeno secondo quanto stimato dagli inquirenti.
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