Scudetto Napoli, Aurelio De Laurentiis al TG1: "Antonio Conte resta? Se uno non sta bene, e soffre l'ambiente deve cambiare aria. Chi vivrà vedrà"

SERIE A – Il giorno dopo la vittoria del quarto Scudetto nella storia del Napoli, il presidente Aurelio De Laurentiis in un’intervista al TG1 si gode il secondo Scudetto in tre anni: “contro le squadre del Nord e tenendo i conti apposto, senza avere debiti” e sulla permanenza di Conte non toglie i dubbi: “Uno deve stare bene in un certo ambiente, se non sta bene e lo soffre deve cambiare aria".

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Un compleanno indimenticabile. Quello di Aurelio De Laurentiis che, all’indomani della vittoria del quarto scudetto della storia del Napoli (il secondo negli ultimi tre anni per il patron partenopeo) festeggia i 76 anni con una festa ad Ischia alla quale ha preso parte anche la squadra ed Antonio Conte, il condottiero e il principale artefice di questa impresa sportiva, colui che ha saputo portare una squadra dal 10° posto alla vittoria del campionato, confermandosi fenomenale a ricostruire dalle macerie e a portare a casa traguardi impensabili in pochi mesi. Un allenatore che la piazza vorrebbe rimanesse ancora a lungo all’ombra del Vesuvio ma che – come già accaduto con Spalletti – potrebbe lasciare il capoluogo da vincente. In merito proprio al futuro di Conte, ADL ha parlato in un’intervista al TG1 in cui ha raccontato anche qualche retroscena di questo Scudetto.
"Antonio Conte, lo seguivo ormai da anni perché l’avevo conosciuto alle Maldive una decina d’anni fa. Si era stabilito tra noi un ottimo rapporto di conoscenza amicale e di rispetto, e quando a un certo punto gli avevo chiesto di venire ad aiutarci nel mese di novembre, lui mi disse: ‘Guarda Aurelio, siamo troppo amici. La squadra non l’ho fatta io e preferisco venire a giugno, abbiamo tempo per costruire un qualcosa di importante insieme. Così è stato’. Se resterà a Napoli? Sono domande da fare in un matrimonio secondo voi? In un matrimonio la moglie non vuol mai sapere se il marito ti metterà le corna o viceversa. Ognuno dei due spera che l’altro sia rispettoso di quelli che sono gli accordi firmati davanti a un contratto e dei legali, o davanti a un prete quando si tratta di uno sposalizio. Il problema è che uno deve stare bene in un certo ambiente, se non sta bene e lo soffre deve cambiare aria. Questo è capitato con Spalletti. Con Conte c’è un rapporto straordinario di rispetto reciproco e grande professionalità, perciò lo ringrazio. Lo Scudetto è ritornato dopo due anni a Napoli, vincerne due in tre anni contro le squadre del Nord non è una cosa facilissima. Soprattutto quando uno cerca di tenere i conti apposto e non avere debiti. Quindi conti e Conte, vedete come le cose vanno bene insieme.. Adesso chi vivrà vedrà".
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"A chi parla di Campionato debole dico balle..."

"Differenze fra i due Scudetti? Il primo è stato una cavalcata molto diversa, giocavamo anche la Champions, ma abbiamo avuto un distacco di 16 punti sulla seconda. Era già uno scudetto annunciato nel mese di marzo. Qui invece è stata una lotta fino all’ultimo miglio. Quando sento dire dai giornalisti, ‘È stato un campionato più debole’… Balle! Il fatto stesso che tutti si siano rinforzati e abbiano lottato per il quinto, quarto, terzo, secondo e primo posto, sta a significare che i punti diminuiscono. Significa che ci sono più pareggi e quindi meno vittorie scontate. Ma poi voglio dire, nessuno si è reso conto che con la nuova Champions ci sono più partite da giocare che tolgono energia al campionato?".
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