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Rugani vs Romagnoli, il futuro della difesa italiana si sfida a Doha
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Pubblicato 20/12/2016 alle 12:06 GMT+1
Con il passare del tempo, i due sono divenuti sempre più delle certezze nelle retroguardie di Juventus e Milan: il bianconero ha vinto lo scetticismo dei primi mesi a Torino con prestazioni di carattere, il rossonero ha trovato in Gabriel Paletta il partner perfetto.
Dani Alves, Higuain, Rugani - Juventus v Cagliari - Serie A 2016/2017
Credit Foto LaPresse
Sul fatto che il futuro fosse loro, nessuno se l’è mai sentita di nutrire dubbi. Semmai, qualche interrogativo è stato suscitato sul presente o sul medio termine, lì dove gli orizzonti di Daniele Rugani e Alessio Romagnoli non sono sempre stati dei più rosei. Qualche panchina di troppo per il primo, chiuso da una concorrenza mai in diminuzione alla Juventus. Qualche esuberanza di troppo per il secondo, privo dei supporti necessari al suo sviluppo nella prima stagione al Milan. Ma, ora, Doha potrebbe essere la prima grande sfida tra il futuro della difesa d’Italia.
Rugani si è finalmente preso la Juventus
Il rinnovo fino al 2021 siglato qualche giorno fa è stato soltanto la ciliegina sulla torta. Ad anticiparlo (e giustificarlo ampiamente) sono però state le prestazioni sempre più convincenti del difensore centrale arrivato a Torino nell’estate 2015 dopo una meravigliosa stagione all’Empoli, con 38 partite su 38 giocate in campionato e nessuna ammonizione. Dopo aver mangiato tanta panchina alle spalle della BBC e aver messo la testa fuori nel finale della scorsa stagione, Rugani era parso sull’orlo della cessione in estate, quando l’arrivo di Mehdi Benatia pareva poterne negare definitivamente l’accesso alla maglia da titolare. Questa volta, però, il difensore ne è uscito ancora più rafforzato, anche nel carattere. E, complici gli infortuni di buona parte del reparto arretrato, arriva all’ultima sfida del 2016 con 4 partite da titolare consecutive tra campionato e Champions League, 6 nelle ultime 7 in cui ha comunque sempre messo piede in campo. Aggiungete 3 gol segnati, altrettanti cartellini gialli e prestazioni in netta crescita e avrete il quadro completo. Adesso sì, Rugani è un difensore da Juventus.
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Daniele Rugani Edin Dzeko Juventus Roma 2016
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"Sono cresciuto tanto, tatticamente e psicologicamente"
Ad ammetterlo è stato lui in prima persona al termine dell’incontro vinto sabato sera contro la Roma, quando non ha fatto veder palla a Edin Dzeko. “Venivo da una realtà diversa – ha spiegato Rugani – perché con Maurizio Sarri non marcavamo mai a uomo e guardavamo soltanto i movimenti della nostra linea. Alla Juventus, invece, la fisicità si sente di più perché giochiamo sull’uno contro uno e ho avuto bisogno di tempo per adattarmi. Sono cresciuto parecchio dal punto di vista tattico, mentale e di personalità”. Se ne è accorto anche Giampiero Ventura, che lo ha fatto debuttare in Nazionale nell’amichevole contro la Francia e lo ha riproposto nell’ultimo test con la Germania.
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Daniele Rugani - Juventus vs Atalanta, Serie A
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La costante crescita di Romagnoli
Classe 1994 Rugani, di un anno più giovane Romagnoli. Ma il milanista è da tempo che sta bruciando le tappe. Alla vigilia della Supercoppa Italiana, festeggerà il quarto anniversario dal debutto in Serie A. Da allora, è stata una crescita costante. Qualche presenza alla Roma, un anno da titolare alla Sampdoria e una prima stagione rossonera con 40 match disputati. Da quanto è al Milan, ha disputato 55 partite su 62 a disposizione (88% del totale), scendendo in campo dal primo minuto nell’87% delle occasioni. Una crescita che è collimata nella maturità trovata dall’arrivo di Vincenzo Montella, quando ha trovato in Gabriel Paletta un partner fondamentale nella gestione delle distanze difensive.
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Alessio Romagnoli Milan 2016
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Il futuro è tutto loro
La BBC è ancora davanti. Ma Rugani e Romagnoli si stanno facendo spazio, anche in azzurro. Lì dove il milanista ha debuttato da titolare contro la Spagna e da allora non ha saltato una partita, iniziando sempre nell’undici di partenza. Il futuro è loro. Ma anche il presente inizia a schiudersi per due difensori che si sono ormai scrollati di dosso lo status di promesse. Ora sono due realtà.
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