Le 5 verità di Fiorentina-Betis 2-2: la Viola esce tra i rimpianti, ma se Kean non gira è dura

CONFERENCE LEAGUE - La formazione di Palladino esce tra i rimpianti contro un avversario forte, ma non imbattibile. Gli attaccanti steccano, sul banco degli imputati anche la difesa. Antony decisivo: non può e non deve tornare al Manchester United.

La reazione di Moise Kean al gol di Antony in Fiorentina-Betis - Conference League 2024/2025

Credit Foto Getty Images

Fiorentina-Betis, semifinale di ritorno della Conference League 2024/2025, è terminata sul punteggio di 2-2 dopo i tempi supplementari, frutto delle reti di Antony, Gosens (doppietta) ed Ezzalzouli. Gara arbitrata dallo svedese Glenn Nyberg. Con questo risultato il Betis approda in finale, dove sfiderà il Chelsea, mentre la Fiorentina viene eliminata.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita del Franchi.

1) Che rimpianti per la Fiorentina: il Betis era battibile

Poche storie: il Betis è stato l’avversario più forte incontrato dalla Fiorentina in un percorso non impossibile. E sin dall’inizio era una chiara candidata ad arrivare in fondo alla Conference League. Però la Fiorentina può lo stesso mordersi le mani per l’ennesima occasione sprecata nella competizione. I viola hanno dato tutto, hanno sognato la rimonta completa, ma sono stati traditi dalle invenzioni di Antony e da una tenuta difensiva tutt’altro che impeccabile. Peccato: la squadra di Siviglia non era imbattibile, come dimostrato nei 210 minuti tra andata e ritorno. Di gran livello sì, ma non insuperabile. E certamente alla vigilia spaventava meno rispetto al Chelsea, l’altra finalista e favorita numero uno per la conquista del trofeo.

2) Se Kean non gira è dura per la viola

Tra andata e ritorno, i tre gol della Fiorentina sono stati segnati da un difensore e da un esterno a tutta fascia. Ovvero Luca Ranieri, in gol a Siviglia, e Robin Gosens, autore della doppietta che ha riacceso le speranze viola al Franchi. Zero, invece, dagli attaccanti. Alla fine è questo uno dei punti dolenti dell'eliminazione viola. Kean era a mezzo servizio al Villamarin, al Franchi si è battuto ma senza troppi esiti. Gudmundsson ha offerto due prove insufficienti, confermando l'andamento di una stagione vissuta tra luci e ombre, e Beltran ha lasciato poca traccia in entrambe le partite. Come a dire che, se lo strepitoso Kean versione 2024/2025 non gira, le alternative sono poche. Ma questo, in fondo, lo sapevamo già.
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Moise Kean durante Fiorentina-Betis - Conference League 2024/2025

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3) Gosens ha ritrovato il sorriso a Firenze

La nota positiva della serata viola è stata Robin Gosens. Ha raccontato più volte, l’ex atalantino, di quanto l’anno trascorso nella sua Germania sia stato complicato a livello mentale. Ancor più dopo la delusione della mancata chiamata di Nagelsmann per Euro 2024. Tanto da indurlo ad ascoltare con costanza i consigli di una psicologa, che in realtà lo segue da anni, per ritrovare se stesso. Alla fine Gosens è tornato in Italia, nel paese e nel campionato in cui è diventato qualcuno a livello calcistico, e un sorriso pieno gli è nuovamente spuntato sul volto. L’ex giocatore di Atalanta e Inter è uno dei pilastri della Fiorentina, nonché uno degli acquisti più azzeccati della Serie A nella scorsa estate. Già all’andata aveva sfiorato il gol, al Franchi ne ha trovati addirittura due. Tra tutte le competizioni fanno 5 reti e 9 assist: un rendimento eccellente da parte di un esterno ficcante che, a un certo punto, pareva aver smarrito la strada.
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Gosens esulta per il gol in Fiorentina-Betis - Conference League 2024/2025

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4) Antony non può e non deve tornare al Manchester United

A proposito di strada smarrita: eccolo qui un altro che si era perso. Ancor più di Gosens. L’Antony del Betis non è lo stesso Antony del Manchester United. Fino a gennaio si assisteva alla triste involuzione di un giocatore fumoso, inconcludente, senza futuro; questo è il fratello forte, talentuoso, decisivo. Il vero Antony è questo qui, il funambolo dell’Ajax che aveva fatto innamorare il Manchester United tanto da indurre i Red Devils a spendere la solita vagonata di milioni per portarlo in Inghilterra. Il problema è che il brasiliano è a Siviglia in prestito secco, e dunque al termine della stagione dovrebbe teoricamente tornare a Manchester. Il che, pensando alla sua carriera e guardando a quella caotica centrifuga di campioni che è lo United, sarebbe deleterio per lui e pure per chi è tornato ad ammirare le sue giocate in campo. Meglio provare a rinegoziare un nuovo accordo col Betis o ripartire altrove.
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Antony esulta per il gol in Fiorentina-Betis - Conference League 2024/2025

Credit Foto Getty Images

5) La difesa della Fiorentina balla a prescindere dai moduli

Palladino ha cambiato modulo negli ultimi mesi, tornando alla difesa a tre di inizio stagione e abbandonando il 4-2-3-1 con cui la Fiorentina era volata fino alle zone altissime della classifica. Solo che, quasi paradossalmente, un uomo in più non ha fermato l’emorragia dalle parti di De Gea. Nelle ultime nove partite tra tutte le competizioni i viola hanno praticamente sempre preso almeno un gol, a volte anche due come a Siviglia e ieri sera, tenendo la porta dello spagnolo inviolata solo contro il Parma (0-0). La retroguardia di Palladino, insomma, balla a prescindere dal modulo. Sia dal punto di vista collettivo che individuale, come dimostrato dalle incertezze di Pongracic e soprattutto di Comuzzo nelle due partite contro il Betis.
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Palladino: "Il rinnovo? Non me l'aspettavo. C'è una base solida per il futuro"

Video credit: Eurosport


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