Francia-Italia: Riparte "Luna Azzurra" con Spalletti timoniere e zero italiani nel listone del Pallone d'Oro
Aggiornato 06/09/2024 alle 11:50 GMT+2
NATIONS LEAGUE - Dopo il disastroso europeo si ricomincia dalla Francia che - paradossalmente - come nodi ha un po' di problemi in attacco. Si naviga a vista, nel ricordo di quello che "non" fu e con uno Spalletti che ha chiesto scusa per la figuraccia a Euro 2024 e ha deciso di affidarsi alla difesa a tre, in stile Inter, basterà?
Spalletti: "Agli Europei sono stato troppo rompiscatole: ora guardiamo al futuro"
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Improvvisa, da una porta laterale del calendario sbuca "Luna azzurra". Nations League. Venerdì 6 settembre, Parco dei Principi di Parigi, ore 20,45: Francia-Italia; lunedì 9 settembre, Bozsik Arena di Budapest, ore 20,45: Israele-Italia. Il mercato si è appena chiuso e il campionato è appena cominciato. Si naviga a vista, nel ricordo di quello che "non" fu. Luciano Spalletti ha chiesto pubblicamente scusa. Si andò in Germania, all’Europeo, convinti che l’importanza del sarto avrebbe esaltato la modestia della stoffa. In fin dei conti eravamo i campioni uscenti (11 luglio 2021, Wembley: inglesi k.o. ai rigori, con Roberto Mancini e Gianluca Vialli abbracciati a piè di impresa).
Un successo in rimonta con l’Albania e, piano piano, il disfacimento. Delle gambe. Delle idee. Dell’orgoglio. Di tutto: 0-1 con la Spagna poi regina, dallo scarto più falso dei "falsi nueve"; 1-1 con la Croazia di Luka Modric, rimediato da Mattia Zaccagni agli sgoccioli degli sgoccioli. E il 29 giugno, negli ottavi, la pietra tombale: due a zero Svizzera. Rammento la formazione, in base al 4-3-3 di amletica e sofferta cernita: Donnarumma; Di Lorenzo, G. Mancini, Bastoni, Darmian (30’ st Cambiaso); Cristante (30’ st Pellegrini), Fagioli (42’ st Frattesi), Barella (19’ st Retegui); Chiesa, Scamacca, El Shaarawy (1’ st Zaccagni). Remo Freuler al 37’ e Ruben Vargas al 46’ ci buttarono giù dai sogni. Lasciammo Berlino in un metaforico bagno di sangue, vilipesi e appesi a un paio di eccezioni: Gigio Donnarumma, Riccardo Calafiori.
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Spalletti: "Fin da subito ho avuto il fucile puntato addosso"
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Si ricomincia, dunque. Kylian Mbappé è sempre Kylian Mbappé e la Francia sempre la Francia, anche se divide con noi - paradossalmente - il problema dell’attacco. Se noi segniamo poco perché non disponiamo di un arsenale all’altezza, Didier Deschamps non ha ancora trasformato Marcus Thuram nell’Attila che imperversa all’Inter. Le rughe di Antoine Griezmann incidono. Occhio, se mai, ai sentieri e alle munizioni di Michael Olise, l’ultimo arrivato.
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Marcus Thuram feierte auf Instagram das Wahlergebnis in Frankreich
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L’abate di Certaldo deve rinunciare, fra gli altri, a Nicolò Barella (naso), Gianluca Scamacca (ginocchio) e Federico Chiesa (esule a Liverpool, beato lui). In compenso, ha recuperato Sandro Tonali. Patti chiari: difesa a tre, in stile Inter, e non più a quattro come in Germania. Nella speranza di poter riaccendere la miccia di Federico Dimarco. Sulla difesa a tre (o a cinque, in casi d’emergenza), sono stati scritti saggi, tomi e opuscoli di severa e universale censura. Persino da Arrigo Sacchi. Fino a quando la Dea del Gasp non la liberò dai pregiudizi e ne fece il manifesto per stupire i borghesi e conquistare l’Europa (League).
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Donnarumma: "Attenzione alla Francia: ha giocatori forti e imprevedibili"
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L’attuale ct è in carica dal 18 agosto 2023. Il bilancio comprende 14 partite, delle quali 7 vinte, 4 pareggiate e 3 perse; 21 reti fatte, 13 subite. Cannoniere, con 4 gol, Davide Frattesi: riserva sia in Nazionale sia ad Appiano. La Francia non la incontriamo dal 1° giugno 2018. A Nizza, in amichevole: ci liquidò per 3-1. Era la seconda del Mancio. Centravanti titolare, Mario Balotelli, sostituito da Andrea Belotti.
Per la cronaca, e per la storia, non la battiamo dal 17 giugno 2008, Letzigrund di Zurigo, fase a gironi degli Europei: 2-0, penalty di Andrea Pirlo e sciabolata di Daniele De Rossi. Credo che Spalletti abbia commesso l’errore di specchiarsi nel demiurgo millantato dalle edicole. Certo, la grande bellezza del Napoli scudetto gli aveva placato la fame e inturgidito la fama, ma se la sua "mano" contò, non di meno pesarono i "piedi" di Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia.
Nella lista dei 30 per il Pallone d’oro non figurano italiani. Pure questo è un indizio: se non, addirittura, una conferma. Luciano si ispiri a Julio Velasco e alla sua filosofia anti alibi. Sarebbe un’ottima ri-partenza.
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Velasco: "Non è un lungo sogno, è la vittoria della pallavolo italiana"
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