Nations League - Le 5 verità di Israele-Italia 1-2: questa squadra piace, il bomber azzurro è Frattesi

NATIONS LEAGUE - La seconda vittoria in due uscite ridona speranza dopo un'estate complicata: un nuovo ciclo sembra essere cominciato. L'interista si scatena in Nazionale, il compagno di club Dimarco si è ripreso anche l'azzurro.

Spalletti: "Convocazioni pensatissime e risposte perfette dai giocatori"

Video credit: Eurosport

Israele-Italia, match valido per la seconda giornata dei gironi di Nations League e disputato alla Bozsik Arena di Budapest in campo neutro, è terminato sul punteggio di 1-2, frutto delle reti di Frattesi, Kean e Abu Fani. Con questo risultato la nazionale di Luciano Spalletti è prima a punteggio pieno nel gruppo 2 della Lega A. Gara arbitrata dallo slovacco Ivan Kruzliak.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita.

Italia giovane, ORGANIZZATA e brillante: un nuovo ciclo è iniziato

D'accordo, era Israele. Ma non era nemmeno San Marino, con tutto il rispetto. L'Italia ha affrontato un'avversaria non così banale, che già alla prima giornata qualche problema al Belgio l'aveva creato. E si è imposta di pura autorità, uscendo alla distanza dopo una prima parte di primo tempo non indimenticabile. Due su due dopo il trionfo in Francia: un bel segnale, poco più di due mesi dopo l'inopinabile e difficilmente dimenticabile disfatta contro la Svizzera. Sì, questa versione dell'Italia piace. Ma a far sperare, più che le vittorie, è la brillantezza di una squadra che pare finalmente essere cosciente di quel che deve fare e come deve fare per ottenerlo. Tonali è la guida, Ricci è una scoperta anche lontano da Torino, la difesa a tre dà buone garanzie. E l'atteggiamento, come già sottolineato pochi giorni fa, sembra essere quello giusto. Una bella conferma dopo Parigi. E una bella ripartenza dopo Euro 2024.

Frattesi è il bomber che l'Italia non ha

Che strana storia, quella di Davide Frattesi. All'Inter ha giocato a singhiozzo per una stagione intera e continua ad essere una seconda scelta di Simone Inzaghi, che lo ha spedito in campo dalla panchina nei minuti finali di tutte e tre le prime giornate di campionato. In Nazionale, però, è tutta un'altra storia: 21 presenze, 7 gol. Ovvero un gol ogni tre partite. L'ultimo di questi, quello che a Budapest ha sbloccato una contesa fino a quel momento chiusa come un ermetico tappo di bottiglia, complicata, rognosa. Una media quasi da attaccante, se non fosse che si sta parlando di un centrocampista, pur con caratteristiche evidentemente arrembanti e offensive. Eternamente a caccia di un nove dopo l'addio di Ciro Immobile, tra i vari Retegui, Scamacca, Raspadori e Kean, Luciano Spalletti ha trovato da tempo il proprio bomber a sorpresa. E non gioca neppure in attacco.
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Frattesi esulta per il gol in Israele-Italia - Nations League 2024/2025

Credit Foto Getty Images

Dimarco si è ripreso anche la Nazionale

Il top dei top è stato raggiunto quattro giorni fa a Parigi: assist di tacco di Tonali e strepitoso sinistro al volo incastonato sotto l'incrocio opposto, alle spalle di un incolpevole Maignan. Federico Dimarco ha permesso così all'Italia, con una delle gemme più belle della carriera, di riportarsi in partita e preparare il terreno per la splendida rimonta del secondo tempo. A Budapest, l'esterno dell'Inter si è confermato: tante le sgroppate sulla sinistra, perfetto il cross per il colpo di petto vincente del compagno di club Frattesi. Dimarco non aveva chiuso bene lo scorso ciclo, e non solo per la clamorosa topica che aveva portato al vantaggio lampo dell'Albania. Ma quello è il passato: la normalità è un presente anche a tinte azzurre.
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Dimarco, Israele-Italia, Nations League 2024/2025

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Kean rinato a Firenze: il gol è solo una conseguenza

Altro gol di Moise Kean, il primo con la maglia dell'Italia dopo la bellezza di tre anni. Con la maglia della Fiorentina, la squadra che in estate lo ha prelevato dalla Juventus, ne aveva già messi a segno uno in campionato e un paio in Conference League. Totale: già quattro stagionali. Il che, per uno che nella scorsa annata non aveva segnato neppure una volta, è un discreto evento. Potere della fiducia: Kean a Firenze gioca, si suda la maglia, prova a rimanere a galla nonostante l'avvio mediocre della squadra di Raffaele Palladino, che fino a questo momento non ha vinto neppure una volta. E il gol è una conseguenza. A Budapest l'ex bianconero non ha disputato una gran partita, almeno per larghi tratti: tutt'altro. Poco cercato e poco trovato dai compagni, pareva destinato a una serata di puro anonimato. Poi ecco il guizzo vincente. Facile? Forse, ma bisogna trovarsi lì, al posto giusto al momento giusto.

La difesa a tre funziona, ma quei gol presi...

Spalletti lo aveva preannunciato alla vigilia delle due partite contro Francia e Israele: “Giocheremo sempre con il 3-5-2, il 3-4-2-1 o il 3-5-1-1". Un desiderio di stabilità, dopo i tanti cambi pre e durante l'Europeo, che in campo ha dato i propri frutti: l'Italia si è ben comportata dal punto di vista difensivo in entrambe le occasioni, riuscendo a limitare Mbappé a Parigi dopo un avvio choc e soffrendo il giusto a Budapest. Insomma, si andrà avanti così, con i tre dietro e i cinque a centrocampo: le risposte che cercava il ct sono arrivate. Però c'è un piccolo però: i gol presi. Masochistico quello contro la Francia, evitabile anche quello contro Israele, arrivato negli ultimi secondi di partita e frutto di una delle poche disattenzioni collettive di una squadra per il resto molto concentrata. L'Italia non tiene la porta chiusa da cinque uscite: l'ultima volta lo ha fatto nell'1-0 contro la Bosnia, amichevole finale prima di volare in Germania. Un rendimento da perfezionare, se si vuole salire ulteriormente di livello.
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Spalletti al giornalista francese: "Davvero crede che io chieda ai calciatori di cadere?"

Video credit: Eurosport


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