Elia Viviani dopo il ritiro: "Mi vedo team manager. Ho raggiunto la pace dei sensi"

CICLISMO - Elia Viviani ha chiuso nel modo migliore una carriera straordinaria, vincendo l'oro nell'eliminazione ai Mondiali di Santiago. Il veronese, un simbolo italiano in pista e su strada, ha raccontato la sua ultima, fantastica esperienza da corridore e speso parole sul suo futuro in un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

"Come nelle favole!" Viviani chiude la carriera con l’oro nell’eliminazione: rivivilo

Video credit: Eurosport

Il finale è stato da leggenda, impossibile ambire a qualcosa di meglio. Elia Viviani ha salutato il mondo della bicicletta conquistando l'ennesimo trionfo, medaglia d'oro nell'eliminazione ai Mondiali su pista di Santiago del Cile. Un ultimo capitolo indimenticabile, davanti agli occhi della moglie Elena Cecchini e i tanti amici, per colui che è stato un simbolo dell'Italia del pedale sia nei velodromi che su strada. Il 36enne veronese è già volato in Colombia per godersi le meritate vacanze, ma è stato intercettato dalla Gazzetta dello Sport per un'intervista in cui ha parlato della sua ultima gara da atleta e del suo futuro.
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Viviani sul gradino più alto per l’ultima volta: rivivi le emozioni della premiazione

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Finale da favola e rivalsa

"Non avrei potuto chiedere di più. Con il brivido dell’ultima volata con un rivale che conoscevo già bene. Ai Giochi di Tokyo, nell’Omnium, Campbell Stewart argento e io bronzo. Forse era destino, il neozelandese doveva "ridarmi" qualcosa". Era un po’ dubbio, ma eravamo tutti così felici per il podio raggiunto che finì tutto in fanteria, diciamo. Non chiedemmo una revisione". 

L'emozione

"Nel pre-gara ero agitato come un debuttante. E mi ero un po’ preoccupato: se questa emozione mi porta via energia, mi mancherà dopo... Ma appena il meccanico Carini mi ha spinto per partire, è passato tutto. Sono entrato in una specie di bolla, mi sembrava di essere dentro un film, con il lieto fine. Sono stato sempre lucido, ho gestito al meglio. L’Eliminazione è una prova feroce, nel finale mi sono giocato tutto ciò che mi era rimasto dentro. La forza, l’adrenalina. Devo dire che è stato bellissimo avere il privilegio che mia moglie Elena fosse presente. C’era nell’aria che potesse accadere qualcosa di speciale. Ora può sembrare che fosse tutto scritto, ma da scritto a far accadere le cose... Non è mai facile".

Non si cambia idea sul ritiro

"No. Ho raggiunto la pace dei sensi con questo finale, provo gioia e felicità. L’anno scorso, ero stato male tutto l’inverno per l’incertezza sul trovare squadra. Penso sia il momento perfetto per chiudere e non vedo l’ora di nuove sfide".

Il futuro

"Vorrei diventare un team manager, di sicuro resterò nel ciclismo".
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Viviani: "Quest'oro è l'epilogo perfetto della carriera. Me lo porterò con me a lungo"

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