Antonio Tiberi, il rientro in gara slitta ancora. Prosegue il gelo con la Trek-Segafredo: i possibili scenari

Lo stop di Antonio Tiberi dalle gare è destinato a prolungarsi. A due settimane dalla sospensione ufficializzata lo scorso 28 febbraio, la Trek-Segafredo non ha ancora deciso di riabilitare il 21enne corridore laziale, finito agli onori delle cronache per aver sparato da una finestra del proprio appartamento di San Marino colpi di carabina ed aver ucciso, con uno di questi colpi, il gatto di un ministro del governo locale. Una disavventura che gli era costata una salata multa di 4 mila euro, una detrazione del suo stipendio da ciclista e una sospensione di 20 giorni dal proprio team.

Nonostante la sua sospensione teoricamente si esaurisca in questi giorni, la Trek Segafredo – come rivelato dalla Gazzetta dello Sport – non pare assolutamente intenzionata a farlo rientrare nella Settimana della Coppi e Bartali. A far propendere per questa linea dura del team americano c’è oltre alla gravità del gesto (per cui Tiberi si è scusato pubblicamente sia con messaggi attraverso i propri canali social sia con interviste televisive), il fatto di non aver avvisato il team per tempo della vicenda e l’aver rilasciato dichiarazioni ai media senza il placet della squadra.

Ma cosa può accadere a questo punto? Tiberi è legato alla Trek-Segafredo da un contratto che scadrà fra 20 mesi (dicembre 2024) che il team potrebbe anche decidere di rescindere anticipitamente. Questa eventualità permetterebbe ad altre squadre del World Tour di tesserare il talentuoso corridore frusinate ma resta da capire se un eventuale cambio di casacca sarebbe possibile in questo periodo dell’anno visto che le finestre di mercato regolamentate dall’UCI al momento sono chiuse e non sono consentiti spostamenti di corridori fra squadre WorldTour e/o Professional.