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Antonio Tiberi spara e uccide a San Marino il gatto di un ministro, condannato a pagare 4000 € di multa

Stefano Dolci

Aggiornato 28/02/2023 alle 09:40 GMT+1

CICLISMO - Folle vicenda giudiziaria che ha coinvolto il 21enne corridore italiano, già campione del mondo juniores a cronometro nel 2019, residente a San Marino dall'anno scorso. Il 21 giugno scorso Tiberi è finito nei guai per aver sparato e ucciso con una carabina ad aria compressa il gatto 'adottato' dal ministro del Turismo sammarinese Federico Pedini Amati.

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Una bravata che gli costerà caro e certamente non lo mette sotto una buona luce. Antonio Tiberi, 21enne corridore laziale in forza alla Trek-Segafredo già Campione del Mondo juniores a cronometro nel 2019 e bronzo agli europei 2018, residente a San Marino dal 2022, è stato condannato al pagamento di 4mila euro di multa per aver ucciso un gatto con una carabina ad aria compressa.
Una storia assurda che risale a qualche mese fa e che è stata ricostruita così dall’inchiesta penale della Gendarmeria e che ha portato alla condanna penale che ha generato indignazione fra i responsabili della politica della Repubblica del Titano. Già perché il gatto colpito da Tiberi – dall’anno scorso trasferitosi a San Marino, attratto dal regime di tasse agevolate introdotto a fine 2020 dal governo in carica con la legge ‘residenze atipiche’ – apparteneva all’attuale ministro del Turismo e delle Poste ed ex Capitano Reggente, Federico Pedini Amati che la sera del 21 giugno 2022 ha allertato le forze dell’ordine dopo aver visto il proprio animale domestico, privo di vita.

La confessione di Tiberi davanti al giudice

Tiberi, che fino a pochi giorni fa si è ben disimpegnato nel corso del UAE Tour, nel corso della sua deposizione dinanzi al giudice, avvenuta lo scorso mese di novembre, ha confessato le proprie responsabilità, ammettendo di aver preso l’arma una settimana prima e soprattutto di aver sparato non con l’intento di far male ma solo per testare la capacità di tiro dell’arma.
"Il mio intento – ha raccontato nel proprio interrogatorio come ricostruito dal Corriere della Sera - era semplicemente misurare la capacità di tiro dell’arma, tanto che ho preso di mira un cartello di divieto...ammetto anche di avere (altrettanto stupidamente e incoscientemente) provato a colpire un gatto... e con mia sorpresa l’ho effettivamente colpito… non avevo nessuna intenzione di uccidere l’animale, anzi ero convinto che l’arma non fosse letale”.

In Italia non se la sarebbe cavata con una multa

Il codice penale della Repubblica di San Marino punisce “con l’arresto di secondo grado o con la multa chiunque sottopone gli animali a strazio o sevizie … ovvero senza necessità li uccide” e da qui è scaturita la sanzione pecuniaria di 4000 € ai danni di Tiberi che in Italia avrebbe rischiato una punizione ben più grave. L’articolo 544 bis del Codice Penale specifica chiaramente come: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
A Tiberi, che era incensurato, è stata confiscata la carabina. “Ho apprezzato che il ragazzo abbia ammesso il fatto – ha dichiarato il ministro Pedini Amati al Corriere della Sera, commentando la notizia della condanna del corridore classe 2001 – ma non si può ammazzare un animale domestico e cavarsela con 4.000 euro di multa. Il gatto non dava fastidio a nessuno ed era con noi da tanto tempo. Non abbiamo bisogno di dare la residenza a queste persone”.
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