La classica degli scalatori: Valverde e Alaphilippe i soliti del Mur de Huy
Aggiornato 24/04/2019 alle 12:02 GMT+2
Pochi traguardi come quello della Freccia Vallone chiudono il pronostico: il Mur de Huy è il primo grande arrivo in salita e rinnova la sfida tra il campione del mondo, vincitore di 4 edizioni consecutive fino al 2017, e Julian Alaphilippe che qui, battendo Valverde un anno fa, si svelò al mondo. Gli italiani della Fléche sono appena 14 e solo De Marchi, una vita da gregario, partirà da capitano.
Uno degli arrivi più belli di tutta la stagione di ciclismo è quello della Flèche Wallonne sul Mur de Huy. Di certo, con le sue pendenze durissime fino al 22%, è la prima grande salita dell’anno: un chilometro che somiglia a tanti arrivi pirenaici della Vuelta e infiamma il cuore dei grimpeur alla vigilia della Liegi-Bastogne-Liegi, sogno primaverile di molti scalatori.
Un lustro di Valverde-Alaphilippe
Non è una coincidenza se Nibali - un anno fa, cerchiata in rosso la Doyenne - iniziò una fuga sulla Côte d’Ereffe, a quaranta chilometeri dall’ultimo Mur de Huy. Non sarà nemmeno un caso se, quella volta, Julian Alaphilippe vinse la sua prima classica del Nord deponendo Valverde dal trono delle Ardenne. Sì perché il campione del mondo da queste parti è stato a lungo Embatido, vincitore di 5 edizioni della Freccia-Vallone, di cui 4 consecutive dal 2014 al 2017, e di 4 Liegi-Bastogne-Liegi.
FRECCIA-VALLONE | PRIMO | SECONDO | TERZO |
2014 | Alejandro Valverde | Daniel Martin | Michal Kwiatkowski |
2015 | Alejandro Valverde | Julian Alaphilippe | Michael Albasini |
2016 | Alejandro Valverde | Julian Alaphilippe | Daniel Martin |
2017 | Alejandro Valverde | Daniel Martin | Dylan Teuns |
2018 | Julian Alaphilippe | Alejandro Valverde | Jelle Vanendert |
La classica dei grandi scalatori
La rivalsa di Valverde in maglia iridata, la sete di successi di Julian Alaphilippe, la durezza del Chemin des Chapelles - così chiamano anche il Mur de Huy per le sette antiche cappellette sparse lungo il sentiero pedestre - chiudono il pronostico più che in altre classiche. In altre parole, il Muro è alla portata di pochi e questi sono tutti grandi scalatori, tanto che nell’albo d’oro si vedono Coppi, Ferdi Kübler (2), Poulidor. il grande Michele Dancelli, l’immancabile Merckx (3), Hinault, Saronni, Fignon, Armstrong e Joaquim Rodriguez vicino ai signori delle classiche. Siano questi belgi - Da Marcel Kint (3) a Philippe Gilbert, nato qui vicino - o italiani come Moser, Argentin e Michele Bartoli.
Gli italiani della Freccia-Vallone
A proposito dei nostri corridori, la Freccia Vallone non è Tricolore da dieci anni, quando nel 2009 vinse Davide Rebellini, già allora trentottenne e ancora attivo, e verosimilmente non lo sarà domani, perché da Ans partono solo 14 italiani e dei più quotati, De Marchi, Ulissi, Formolo e Gasparotto, solo il primo la farà da capitano dopo una vita da mediano. Inoltre, non ci sarà il campione delle Fiandre Alberto Bettiol, diversamente orientato fra le cotes della Liegi.
Una chance per Woods e Lutsenko
Mancherà anche il nuovo fenomeno del ciclismo mondiale, l’olandese Mathieu van der Poel, perché la sua Corendon Circus non è stata invitata e comunque il Mur de Huy non è finale per lui, né per Sagan che la disputa per la seconda volta mancando dal 2013. Chi se non Alaphilippe o Valverde? Hanno una chance Tim Wellens, Michal Kwiatkowski e Alexey Lutsenko. Per gli audaci delle scommesse, c’è il canadese Michael Woods: uno che passando sempre inosservato, l’anno scorso è stato secondo alla Liegi e terzo ai Mondiali di Innsbruck.
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