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Classica all’italiana! Paolini trionfa nelle Fiandre

Fabio Disingrini

Aggiornato 29/03/2015 alle 23:41 GMT+2

A 13 anni di distanza dall'ultima vittoria di Mario Cipollini sulle strade fiamminghe, Luca Paolini della Katusha vince la prima classica World Tour delle Fiandre davanti a Niki Terpstra e Geraint Thomas. Paolini scrive un capolavoro aprendo la settimana santa van Vlaanderen, rientrando sugli attaccanti a 65 chilometri dal traguardo e attaccando in solitaria dai -6km per la flame rouge di Wevelgem

Luca Paolini festeggia il successo alla Gand-Wevelgem del 2015: era dei tempi di Cipollini che un corridore italiano non s'imponeva in questa classica del Nord

Credit Foto LaPresse

Veterano intramontabile, Luca Paolini riporta i colori italiani in cima a un podio delle classiche delle Fiandre visto che un nostro corridore mancava alla Ronde dal 2007 (Ballan), alla Roubaix dal 1999 (Tafi) e specialmente, alla Gand-Wevelgem, dal 2002 quando Mario Cipollini vinse la sua terza prova dopo il bis 1992/93. Bravo, bravissimo Paolini, sulla carta luogotenente di Kristoff nelle gerarchie della Katusha: il suo capitano gli dà il via libera a 65 chilometri dall'arrivo, Luca rientra sui cinque attaccanti all'inseguimento di Roelandts, si stacca sulla penultima salita, ma si riallinea in picchiata ai battistrada per gli ultimi trenta chilometri in piano. Infine, a seimila metri dall'arrivo, Paolini attacca e scarica la fiamma rossa a Wevelgem per un bellissimo traguardo in solitaria. Nelle Fiandre aveva già vinto una tappa della De Panne (2007) e la Omloop Het Nieuwsblad nel 2013: oggi, a 38 anni, Luca Paolini centra il trionfo più bello della carriera dopo la terza tappa del Giro d'Italia 2013 che, a Marina di Ascea, gli consegnò fra le lacrime il sogno della maglia rosa. Nell'inferno freddo e bagnato del Nord, il secondo meritatissimo capolavoro dopo una vita da gregario.
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2015 Podio Gand-Wevelgem Luca Paolini (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

PRIMAVERA PER DIRE: CORSA TORMENTATA DA VENTO E PIOGGIA
Il freddo, la pioggia battente e specialmente il forte vento laterale dal mare del Nord hanno condizionato la prima classica delle Fiandre fin dal chilometro zero di Deinze,con numerose cadute in gruppo per la superficie d'impatto dell'aria sui profili alti delle bici. Gli iniziali 120 chilometri piani diventano così subito durissimi prima dei 9 muri da scalare a partire dal Casselberg, poi la doppia scalata del Catsberg, del Baneberg, del mitico Kemmelberg (1400 metri di pavé all'8% di pendenza media con gpm al 17%) e del Monteberg, l'ultima a 35 chilometri dall’arrivo.
FUGHE E VENTAGLI PER UNA CORSA APERTISSIMA
Primi 7 corridori all’attacco dal chilometro 10 fra le difficoltà climatiche della corsa fiamminga: sono Albert Timmer (Giant), Alexis Gougear (AG2R La Mondiale), Alex Dowsett (Movistar), Pavel Brutt (Tinkoff-Saxo), Jesse Sergent (Trek), Tim Kerkhof (Roompot) e l'italiano Mirko Tedeschi della Southeast. Prima fuga già neutralizzata a 125 chilometri dall’arrivo con il gruppo spezzato in almeno quattro ventagli sul lungo rettilineo di Wormhout. Sul piano vallonato fra i muri del circuito invece, si avvicendano in fuga solitaria, dai meno cento, due uomini della Lotto: prima Tjallingii e poi Jürgen Roelandts.
FUORI I GRANDI PRETENDENTI: PER L’ITALIA OSS E PAOLINI
A 65 chilometri dal traguardo, il primo momento decisivo della corsa quando, esposti ancora a un vento fortissimo, escono in quintetto Geraint Thomas (Sky), Stijn Vandenbergh (Etixx Quickstep), Sep Vanmarcke e Jens Debusschere della Lotto e Daniel Oss (BMC). Pochi chilometri dopo, grazie al via libera del suo capitano Katusha Alexander Kristoff, si riallinea ai contrattaccanti (-2’ da Roelandts) il “solito” Luca Paolini e a meno cinquanta esce dal gruppo degli inseguitori anche Niki Terpstra della Quickstep.
ALTRO CHE "CLASSICA PER VELOCISTI"...
Saranno loro a contendersi la 77esima edizione della Gent-Wevelgem, perché tra gli ultimi muri crolla a oltre 5 minuti il “gruppo Sagan” con van Avermaet, Stybar, John Degenkolb - detentore della Gand e vincitore della Milano-Sanremo, il tedesco è il grande deluso della prima delle Fiandre - e velocisti (Cavendish, Greipel, Demare, Bouhanni…) mentre Roelandts conserva un minuto di vantaggio sugli inseguitori fino all’ultima scalata del Monteberg. Poco prima, sul secondo Kemmelberg, Oss s’arrende al primo forcing di Terpstra e lascia il sestetto.
ET VOILÀ, LA FLAME ROUGE DI LUCA PAOLINI
Il finale è ancora intensissimo da quando, a 18 chilometri dal traguardo, Terpstra fora per la seconda volta proprio mentre Roelandts si rialza lasciandosi sfilare dai nuovi battistrada: Terpstra rientra e attacca per primo con Paolini, Thomas risponde con Vandenbergh mentre Vanmarcke e Debusschere faticano a rientrare per il sestetto ancora compatto dai meno dieci. Dulcis in fundo, a seimila metri dal traguardo l'attacco di Luca Paolini, Thomas e Terpstra gli rispondono dopo 3 chilometri ma ormai è troppo tardi, perché il nostro veterano ha già fiutato la flame rouge e un trionfo bellissimo dopo oltre 6 ore e 20 minuti di corsa.
ANCHE OSS NELLA TOP-TEN CHIUSA DA SAGAN
Undici secondi più indietro, il campione della Roubaix Niki Terpstra in volata su Thomas, poi quattro belgi (Vandenbergh, Debusschere, Vanmarcke e Roelandts) davanti a Daniel Oss. A quasi 7 minuti invece, Alexander Kristoff regola allo sprint Peter Sagan, lo slovacco che chiude la top-ten di una bellissima Gent-Wevelgem in cui, a 3 anni dall'Amstel Gold Race vinta da Enrico Gasparotto, Luca Paolini riporta l'Italia sul gradino più alto del podio in una classica World Tour.
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