Vince Cavendish

E' un po' bizzarro l'arrivo di Mark Cavendish sul traguardo di Herning, ma è comunque vincente. Il campione del mondo s'impone nella prima tappa in linea del Giro d'Italia, la seconda dopo la cronoprologo, e come sempre in volata.

I PRIMI KM - Dopo 20 km di tranquilla pianura, scatta la prima fuga di giornata. Se ne vanno in tre Alfredo Balloni (Farnese-SelleItalia), Miguel Angel Rubiano Chavez (Androni-Venezuela) e Oliver Kaisen (Lotto Belisol) e sono destinati a guidare la gara a lungo. La tappa si presenta adatta all'arrivo in volata, con un percorso circolare che parte da Herning e si chiude di nuovo a Herning dopo aver toccato diversi comuni, per poi terminare con un mini-circuito cittadino. In mzzo c'è anche il tempo per un Gran Premio della Montagna.

IL PRIMO GPM A BALLONI - Fa sorridere un GPM di categoria 4 in Danimarca, ma l'organizzazione ha deciso di assegnare i primi punti per la maglia azzurra e attirare anche un po' di pubblico. Il leader della classifica è quindi Balloni, che taglia per primo il traguardo volante di un GPM posto a soli 47 metri d'altitudine.

I FUGGITIVI VENGONO RIPRESI - Che la fuga dei tre battistrada non avesse futuro era chiaro fin da subito. Man mano il vantaggio si assottiglia: dopo essere stato di oltre 10', lentamente il gap si riduce e dopo circa 140 km di leadership i tre vengono riassorbiti. Nel frattempo si registra la prima caduta, quella di Giann Meersman, che si graffia una coscia, ma non riporta particolari conseguenze e può ripartire.

STRATEGIE DI SQUADRA - Prova ad andare via allora Lars Bak, che però non si allontana mai oltre il minuto e presto a sua volta viene ripreso. In testa al gruppo ci sono chiare strategie: si avvicendano davanti le squadre che devono aiutare il proprio velocista e in questo senso fanno un gran lavoro il Team Sky di Mark Cavendish e la Garmin di Tyler Farrar.

L'INTOPPO DELLA MAGLIA ROSA - A 7 km dal termine Taylor Phinney suda freddo: gli cade la catena ed è costretto a fermarsi, ma gli aiuti dall'ammiraglia non arrivano subito e la maglia rosa perde tempo prezioso. E' necessario che tre compagni della Bmc si attardino per aiutarlo a rientrare in gruppo e non rischiare di perdere la maglia rosa. Lo strappo di oltre 30" si ricuce e lo statunitense può tirare un sospiro di sollievo.

CADUTA NELLA CURVA FINALE - L'andatura davanti intanto aumenta e le squadre interessate alzano il ritmo per lanciare la volata ai loro uomini di punta. Il pericolo, però, è sempre dietro l'angolo e così nell'ultima curva c'è una brutta caduta collettiva, che vede uscire diversi corridori sanguinanti e malconci dall'esperienza. Davanti, però, si continua a tirare e il finale è elettrizzante.

CAVENDISH IN VOLATA CON SIPARIETTO - Farrar non riesce a partire e sembra piuttosto imballato, mentre Geraint Thomas ispira alla perfezione Mark Cavendish, che brucia tutti sul traguardo. Il suo arrivo, però, non è trionfale come dovrebbe, ma appare invece buffo: il britannico prova ad alzare le braccia per esultare, ma si sbilancia e riprende subito il manubrio per evitare di cadere. Dietro di lui si piazzano Matthew Goss (GreenEdge) e Geoffrey Soupe (FDJ), mentre Farrar è solo quarto.

ASSEGNAZIONE DELLE MAGLIE - Mark Cavendish è anche il leader della maglia rossa, mentre la maglia rosa resta a Taylor Phinney, che ha anche quella bianca di miglior giovane (ha 21 anni). La prossima tappa, terza e ultima della trasferta danese, è la Horsens-Horsens di 190 km. E' una tappa di nuovo per velocisti ed è dedicata alla memoria i Wouter Wylandt, scomparso prematuramente nella terza tappa del Giro d'Italia dello scorso anno. La gara dovrebbe finire presto, a metà pomeriggio: le squadre dovranno poi prendere l'aereo per rientrare in Italia, dove osserveranno una giornata di riposo.

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