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Cavendish vince anche senza treno: e sono 101!

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Aggiornato 17/05/2013 alle 20:18 GMT+2

Il velocista dell'Isola di Man vince la 13esima tappa del Giro d'Italia andando a sprintare con autorità davanti a Giacomo Nizzolo (RadioShack) e al giovane sloveno dell’Argos Shimano, Luka Mezgec. Per Cannonball si tratta della vittoria 101 della carriera. In classifica generale non cambia nulla: Vincenzo Nibali conserva senza problemi la maglia rosa...

Gewann auch die sechste Etappe: Mark Cavendish

Credit Foto SID

Con un Mark Cavendish così, i ritiri (contemporanei) di Ryder Hesjedal e Bradley Wiggins fanno molto meno male. Perché il Giro d’Italia che perde due grandi protagonisti, partiti da Napoli con il chiaro intento di arrivare a Brescia in maglia rosa, non ha il tempo di ‘piangere’ i due campioni. Deve subito tornare concentrato e applaudire ancora una volta la straordinaria forza esplosiva di Mark Cavendish: il velocista britannico dell’Omega Pharma-QuickStep si impone (senza treno) anche a Cherasco conquistando così il quarto successo (su quattro) in questa edizione del Giro. Salgono a 101 le sue vittorie in carriera, 14 ottenute solo nella Corsa Rosa.
FUGA A SETTE – Nasce appena dopo 18 km l’azione che poi caratterizzerà tutta questa 13esima tappa. Lastras (Movistar),Ermeti (Androni), Bak (Lotto), Hondo (RadioShack), Boem (Bardiani), Andriato (Fantini) e Ludvigsson (Argos), questi i nomi degli attaccanti, provano l’azione già dopo 18 km. Il gruppo maglia rosa lascia fare, il più pericoloso è Hondo, lontano però da Nibali un’ora e ventidue minuti. In pochi chilometri i battistrada arrivano a guadagnare oltre 12 minuti nei confronti del plotone principale, che nel frattempo registra due cadute senza conseguenze: coinvolti prima Bobridge e Le Bon, quindi Atapuma e Christensen.
LA VINI FANTINI APRE LA LOTTA - A metà percorso un paio di trenate dell’Omega Pharma Quick Step dimezzano rapidamente lo svantaggio che, dai 90 km all’arrivo in poi, non salirà mai più sopra i 5’. Dai 60 km all’arrivo al comando si porta anche l’Orica GreenEdge, e il vantaggio dei battistrada, all’inizio dell’unico Gpm in programma, la salita di 3a categoria di Tre Cuni, è inferiore al minuto. Qui a ‘fare la corsa’ è la Vini Fantini di Luca Scinto, che cerca di far saltare Cavendish scattando a più riprese in testa al gruppo, ma senza fortuna. Davanti restano in 3, Lastras, Bak e Boem, raggiunti poco dopo da un'altra decina di uomini che vanno in avanscoperta sullo strappo di Barolo.
STRAORDINARIO CAVENDISH: NIBALI SEMPRE IN ROSA - L’Omega Pharma Quick Step tiene fino a quando può, poi però gli uomini di Cavendish devono cedere. Con loro mollano anche Modolo, Gavazzi e Ferrari. Non Cannonball, che dimostra ancora una volta di godere di una forma eccezionale in questa fase dell’anno. Gli ultimi chilometri vedono alternarsi al comando Orica GreenEdge e Cannondale, ma - nella volata finale - è di Cavendish lo spunto migliore. Il fulmine dell’Isola di Man, che negli ultimi metri è senza compagni di squadra, fa tutto solo, ma riesce comunque a vincere la volata della 13esima tappa, la più lunga di tutto il Giro con i suoi 254 km complessivi, davanti a Nizzolo e Mezgec. Viviani, che parte troppo tardi, chiude al quinto posto. Nessun problema per Vincenzo Nibali, che conserva senza grossi patemi la maglia rosa di leader della generale e nel finale va anche a chiudere su un timido tentativo di Intxausti. La battaglia, per gli uomini di classifica, comincia domani: l’arrivo è particolarmente duro, si scala il Sestriere e poi il Jafferau. E il giorno dopo bisognerà fare i conti con il Galibier.
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