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Simon Yates trionfa in rosa sul Gran Sasso, sul podio Pinot e Chaves; Froome e Aru a più di 1 minuto

Marco Castro

Aggiornato 13/05/2018 alle 19:00 GMT+2

L'inglese della Mitchelton vince in volata a Campo Imperatore e consolida la sua leadership. Quarto Pozzovivo e sesto Formolo, mentre Froome e Aru arrivano a più di un minuto e scivolano indietro in classifica generale. Lunedì c'è il secondo giorno di riposo.

Simon Yates, Gran Sasso d'Italia, Giro 2018

Credit Foto Twitter

Simon Yates sempre più in rosa. L'inglese della Mitchelton Scott si prende in volata il traguardo del Gran Sasso d'Italia, battendo allo sprint Thibaut Pinot (FDJ) e il compagno di squadra Esteban Chaves e consolidando il suo primato in classifica generale. Domenico Pozzovivo, quarto, è il migliore degli italiani. Bene anche Formolo. Altra giornata difficile per Fabio Aru e Chris Froome, arrivati a più di un minuto dalla maglia rosa. Il Giro è lungo, ma per loro si fa sempre più in salita. Dimostrazione di forza impressionante quella di Yates, che in questo momento in salita non ha rivali. Sornione, infine, Tom Dumoulin. Il campione in carica non ha incantato, ma è arrivato quasi con i migliori.

L'ordine d'arrivo della 9^ tappa

1. Simon YATES (GBR)Mitchelton Scott 5h54'13''
2. Thibaut PINOT (FRA)FDJst
3. Esteban CHAVES (COL)Mitchelton Scott st
4. Domenico POZZOVIVO (ITA)Bahrain Merida +4''
5. Richard CARAPAZ (ECU)Movistar +4"
6. Davide FORMOLO (ITA)BORA Hansgrohe +10''
7. George BENNETT (AUS)LottoNL Jumbo +12''
8. Tom DUMOULIN (NED)Team Sunweb+12"
9. Miguel Angel LOPEZ (COL)Astana +12"
23. Chris FROOME (GBR)Team Sky+1'07''
24. Fabio ARU (ITA)UAE Emirates+1'14''

La Montagna Pantani 2018

Il Gran Sasso è una salita che ha fatto la storia del Giro d’Italia. La corsa rosa si arrampica fino a Campo Imperatore già nel 1971, quando a vincere è lo spagnolo Vicente Lopez Carril. Nel 1975 si arriva a Prati di Tivo, con Giovanni Battaglin che chiude davanti a tutti. Passano dieci anni ed è Giovanni Chioccioli a entrare nell’albo d’oro di quest’ascesa con la vittoria nella 19^ tappa. Nel 1989 arriva il secondo successo straniero, con il danese John Carlsen. È nel 1999 però, che un corridore lega indissolubilmente il suo nome a questa salita. È l’anno della vittoria di Marco Pantani, che si prende il traguardo in solitaria e conquista anche la maglia rosa. Per questo, il Gran Sasso d’Italia è la salita del Giro 101 dedicata al Pirata.

Fuga pesante

Si parte con il sole da Pesco Sannita. Il tappone da 225 km chiama l’impresa da lontano e infatti se ne vanno in 14. Gente da fuga, ma anche corridori in potenziale appoggio ai propri capitani in vista del finale. Tra gli altri, ci sono Giovanni Visconti (Bahrain Merida), il solito Davide Ballerini (Androni), Tim Wellens (Lotto Fix All) e Gianluca Brambilla (Trek Segafredo). Quest’ultimo, il migliore degli attaccanti in classifica generale, viaggia per parecchi chilometri con addosso la maglia rosa virtuale. Il vantaggio degli attaccanti arriva oltre gli otto minuti.
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Giro 2018: l'ascesa verso il Gran Sasso

Credit Foto LaPresse

Gpm con spinta e ventagli

La prima ascesa di giornata porta a Roccaraso, una salita di seconda categoria di 9 km. A metà arrampicata, provano a fare la differenza i due dell’Androni, Davide Ballerini e Fausto Masnada, e Natnael Berhane, eritreo della Dimension Data. A pochi metri dal Gpm, Masnada accusa un problema meccanico, ma il compagno di squadra lo spinge fino a tagliare per primo il traguardo. Bel gesto di Berhane, che non sprinta quando avrebbe potuto. Nel tratto successivo gli attaccanti si ricompattano. Dietro, intanto, momenti di bagarre nel gruppo. Il vento spezza per un attimo il plotone in vari tronconi, coinvolgendo anche buona parte del Team Sky. Rientrano tutti, ma davanti avrebbero potuto approfittarne.

Androni sempre sugli scudi

Due traguardi volanti ravvivano il tratto vallonato che precede l’ascesa finale. Li vince entrambi Davide Ballerini, anche oggi il più combattivo. A 45 km dal traguardo inizia la prima parte della salita infinita verso i 2135 metri di Campo Imperatore, quella che a porta al Gpm di Calascio. Nel gruppo, l’Astana si porta in testa a fare il forcing con tutti i suoi effettivi e inizia la classica selezione da dietro, mentre il vantaggio dei fuggitivi scende prima del previsto. Gli attaccanti restano in 6, Masnada vince anche il secondo Gpm e ai -18 km prova l'azione solitaria.
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Froome fatica in salita e si stacca a 2 km dall'arrivo sul Gran Sasso

Aru e Froome in affanno, Yates re della volata

Ma il gruppo, tirato da un assatanato Luis Leon Sanchez, è in grande rimonta e per gli attaccanti il destino è segnato. Masnada è l'ultimo ad arrendersi e viene ripreso a tre chilometri dal traguardo. Siamo nel tratto più impegnativo della salita, che il gruppo sta percorrendo da quasi un'ora e mezza. Ci prova Giulio Ciccone, il corridore di casa, ma è più un attacco di cuore perchè è durissima fare la differenza. Ai -2 km Fabio Aru è in fondo al gruppetto dei migliori, che conta ancora una trentina di unità. Il corridore della UAE Emirates si stacca e non rientrerà più. Stesso destino per Chris Froome, che perde le ruote degli altri favoriti poco dopo il sardo. Tra i big rimasti ci provano prima Pinot, poi Lopez e ancora Ciccone. Ma Yates ha una gamba troppo superiore alla concorrenza. Si arriva praticamente in volata e l'inglese non dà scampo agli avversari. Dopo aver "concesso" la tappa dell'Etna al compagno Chaves, il corridore della Mitchelton centra finalmente il primo successo al Giro d'Italia.

La classifica generale

1. Simon YATES (GBR)Mitchelton Scott 37h37'15''
2. Esteban CHAVES (COL)Mitchelton Scott +32''
3. Tom DUMOULIN (NED)Team Sunweb+38''
4. Thibaut PINOT (FRA)FDJ+45''
5. Domenico POZZOVIVO (ITA)Bahrian Merida+57''
6. Richard CARAPAZ (ECU)Movistar+1'20''
11. Chris FROOME (GBR)Team Sky+2'27''
13. Miguel Angel LOPEZ (COL)Astana+2'34''
15. Fabio ARU (ITA)UAE Emirates+2'36''
24. Davide FORMOLO (ITA)BORA Hansgrohe+5'49''
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Yates: "Dedico la vittoria ai miei compagni. Froome e Aru? Forse hanno avuto una giornataccia"

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Yates, la festa sul Gran Sasso è completa: il podio e il bacio delle miss

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