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Giro d'Italia 2019: Ciccone vince dopo il Mortirolo, Nibali scatta e Carapaz tiene la rosa

Luca Stamerra

Aggiornato 29/05/2019 alle 17:29 GMT+2

Non c'è il Gavia, ma il Mortirolo dà comunque uno scossone alla classifica generale con la mini-crisi per Primoz Roglic che viene scavalcato da Vincenzo Nibali, anche se Carapaz tiene invariato il proprio vantaggio sul siciliano. A vincere è Ciccone in volata su Hirt, quarto successo italiano a questo Giro dopo i guizzi di Masnada, Benedetti e Cataldo.

Nibali scatta in salita nella tappa del Mortirolo

Credit Foto Getty Images

Vittoria meritatissima per Giulio Ciccone che dopo giorni di fuga, a caccia di punti per la classifica scalatori, va a conquistare la tappa regina del Giro d'Italia. Non c'è il Gavia, ma c'è il Mortirolo dove il corridore della Trek Segafredo riesce a mantenere il vantaggio acquisito sui big, prima di battere Jan Hirt sul traguardo di Ponte di Legno. Una vittoria corredata dal consolidamento della maglia azzurra, visto che il classe '94 è scollinato per primo su tutti i 3 GPM di giornata (Cevo, Aprica e appunto il Mortirolo). Poi il capitolo big: Vincenzo Nibali è il più attivo, con il siciliano che piazza tre attacchi: il secondo utile a staccare Roglic che decide di salire del suo passo per limitare i danni. Poi la fiammata per cercare di staccare Carapaz, ma l'ecuadoriano dimostra di avere ancora una grande gamba, ma soprattutto di aver il miglior gregario in circolazione: Mikel Landa. Il basco l'aveva già dimostrato in altre circostanze e anche in questo Giro se ne ha la conferma, con Landa migliore in veste di gregario che da capitano. Ma Roglic è fuori dai giochi? A cronometro può recuperare tanto, ma potrà recuperare 2'09'' dal corridore della Movistar? Menzione anche per Miguel Ángel López che dimostra ancora una volta di non saper gestire i momenti: prima si stacca sul Mortirolo, poi attacchi tutti guadagnando 10'' prima della discesa. Viene ripreso e infine perde addirittura nel finale a causa di una crisi di fame (e a causa del freddo). Con questo tipo di gestione, si fatica a diventare un corridore che possa ambire alla vittoria di un Grande Giro.

La nuova classifica generale

CorridoreSquadraTempo
1. Richard CARAPAZMovistar70h02'05''
2. Vincenzo NIBALIBahrain Merida+1'47''
3. Primoz ROGLICJumbo Visma+2'09''
4. Mikel LANDAMovistar+3'15''
5. Bauke MOLLEMATrek Segafredo+5'00''

21 in fuga: ci sono Ciccone, Cattaneo e Masnada

Diversi attacchi nei primi km, poi la fuga di giornata con 21 corridori tra cui il solito Giulio Ciccone a caccia di punti per la classifica scalatori, oltre al duo dell'Androni Giocattoli composto da Fausto Masnada e Mattia Cattaneo. Nella fuga anche diversi compagni di squadra dei big: ci sono Antonio Nibali e Damiano Caruso (Bahrain Merida) per Vincenzo Nibali, Amador (Movistar) per Landa e Carapaz, Bouwman (Jumbo Visma) per Roglic, Pello Bilbao, Hirt e Villella (Astana) per Miguel Ángel López e Juul-Jensen e Nieve (Mitchelton Scott) per Simon Yates. Ciccone passa per primo sul GPM di Cevo e sul GPM dell'Aprica, mentre Masnada 'conquista' il traguardo volante di Edolo, con il gruppo maglia rosa a 5'30''.

Nibali scatta sotto la pioggia: Carapaz tiene, Roglic si stacca

All'attacco del Mortirolo i 21 fuggitivi hanno un margine di 5'40'' sul gruppo maglia rosa condotto dall'Astana di Miguel Ángel López. Nibali è il primo a rompere gli indugi, fiammata che fa subito male ai vari Majka, Formolo, Sivakov, Yates e Zakarin. Non si fanno intimorire invece Carapaz, Landa, López e Roglic. Lo sloveno tiene la ruota, ma alla seconda accelerata di Vincenzo Nibali preferisce andare del suo passo per evitare una clamorosa crisi.
Il siciliano guadagna una centinaia di metri anche sulla coppia Movistar, ma Landa riporta sotto Carapaz con una grandissima gamba. Davanti, intanto, restano solo Hirt e Ciccone, con il corridore della Trek che scollina per primo sul GPM. Poi i big, con Miguel Ángel López (46'06'' il suo tempo sul Mortirolo) che prova allungare davanti a Nibali, Landa e Carapaz prima dell'inizio della discesa, mentre Roglic finisce a 1'40''.

I migliori tempi di sempre sul Mortirolo

CorridoreAnnoTempo
1. Ivan GOTTI199642'40''
2. Marco PANTANI199443'00''
3. Wladimir BELLI199743'10''
4. Ivan GOTTI199943'10''
5. Roberto HERAS199943'10''
6. Gilberto SIMONI199943'10''
7. Ivan BASSO200644'44''
8. Alberto CONTADOR201545'07''
9. Miguel Angel LÓPEZ201946'06''
10. Alberto CONTADOR200846'12''
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Scaramucce tra Ciccone e Hirt: il corridore della Trek manda a quel paese il compagno di fuga

Ciccone vince la volata: Nibali con Carapaz, Roglic perde 1'22'' dai big

Davanti cominciano le scaramucce tra Ciccone e Hirt per la regolarità dei cambi. López viene comunque ripreso dai migliori, mentre Roglic recupera 40'' dal gruppetto Nibali grazie ad una buona discesa. I due di testa non vengono più ripresi e Ciccone vince la volata su Hirt sul traguardo di Ponte di Legno. A 1'40'' i big senza Miguel Ángel López che si stacca nel finale (incredibile): il colombiano perde 22'', poi Roglic a 1'22'', con lo sloveno che viene scavalcato da Nibali in 2a posizione della generale (lo sloveno è dietro di 22'').

L'ordine d'arrivo

1. Giulio CICCONE (Trek Segafredo) 5h36'24''; 2. Jan HIRT (Astana) st; 3. Fausto MASNADA (Androni Giocattoli Sidermec) +1'20''; 4. Vincenzo NIBALI (Bahrain Merida) +1'41''; 5. Hugh CARTHY (Education First) +1'41''; 6. Richard CARAPAZ (Movistar) +1'41''; 7. Mikel LANDA (Movistar) +1'41''; 11. Miguel Angel LÓPEZ (Astana) +2'03''; 14. Simon YATES (Mitchelton Scott) +3'03''; 15. Primoz ROGLIC (Jumbo Visma) +3'03''; 20. Davide FORMOLO (Bora Hansgrohe) +4'46''

La classifica generale

1. Richard CARAPAZ (Movistar) 70h02'05''; 2. Vincenzo NIBALI (Bahrain Merida) +1'47''; 3. Primoz ROGLIC (Jumbo Visma) +2'09''; 4. Mikel LANDA (Movistar) +3'15''; 5. Bauke MOLLEMA (Trek Segafredo) +5'00''; 6. Rafal MAJKA (Bora Hansgrohe) +5'40''; 7. Miguel Angel LÓPEZ (Astana) +6'17''; 8. Simon YATES (Mitchelton Scott) +6'46''; 9. Pavel SIVAKOV (Team Ineos) +7'51''; 10. Jan POLANC (UAE Emirates Team) +8'06''; 11. Ilnur ZAKARIN (Katusha Alpecin) +10'02''; 12. Davide FORMOLO (Bora Hansgrohe) +11'51''; 13. Hugh CARTHY (Education First) +14'38''
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