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Nibali è competitivo, Roglic è davvero il favorito? Le 5 domande al Giro 102

Aggiornato 17/06/2019 alle 09:08 GMT+2

Ad un giorno esatto dalla Grande partenza di Bologna ci siamo posti 5 domande al Giro d'Italia che verrà. Per la maglia rosa chi è il vero favorito? Roglic si può piazzare in questa lista con Dumoulin e Yates? E Nibali può essere ancora il re dell'ultima settimana? Diteci la vostra!

Vincenzo Nibali - 2019 Tour of the Alps - Getty Images

Credit Foto Getty Images

1) Vincenzo Nibali ha dato segnali di crescita: può puntare al tris al Giro d'Italia?

In un Giro 102 che propone una schiera di pretendenti tra le più variegate degli ultimi anni, non si può escludere dai favoriti lo Squalo. La sua stagione è iniziata senza squilli tra UAE Tour, Strade Bianche e Tirreno-Adriatico. Tra Sanremo e Liegi, però, si è destreggiato tra i big, mentre al Tour of the Alps ha dato segnali incoraggianti: pimpante sui pedali e protagonista fino al 3° posto finale. Vincenzo Nibali parte da Bologna senza essere il più forte né in salita, né a cronometro. Ma con un bagaglio di classe, esperienza e inventiva che tutti gli invidiano. Se si difenderà nelle prove contro il tempo, rispetto a specialisti come Roglic e Dumoulin, con una condizione in crescendo, il siciliano può far saltare il banco nell’ultima settimana. Sia nelle esigenti salite che nelle tante discese tecniche, da sempre un suo prezioso asso nella manica. E guai a preoccuparsi se dovesse pagare qualcosa negli arrivi nervosi della prima parte di corsa. Vincenzo sa come si vince un Giro d’Italia in rimonta. Sì, a 34 anni e mezzo, il tris rosa è possibile.
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2) Roglic, Dumoulin, Yates: chi è il favorito per il Giro?

Vero, non c’è Froome, vincitore 12 mesi fa dopo quell’impresa tra Colle delle Finestre, Sestriere e Jafferau, ma la lista dei favoriti è probabilmente più regale rispetto a quella del 2018. A cominciare da Primoz Roglic, l’uomo più in forma del momento tra coloro che hanno messo la corsa rosa nel mirino. Lo sloveno ha dominato UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Giro di Romandia, le tre gare a cui ha preso parte quest’anno. Va forte su tutti i terreni, è indiscutibile, ma questo sarà solo il suo quarto Grande Giro in carriera, con un unico risultato di rilievo nei precedenti: il 4° posto all’ultimo Tour. Poi c'è Dumoulin. Dopo i secondi posti a Giro e Tour 2018, l’olandese vuole riprendersi il trono che fu suo nel 2017 e i tanti km a crono possono favorirlo. Chi torna sulle strade della corsa rosa in cerca di riscatto è certamente Simon Yates. Dominatore un anno fa per 15 giorni prima di crollare nel giorno di Froome. Miguel Ángel López, in salita, probabilmente è il più forte di tutti. Limitando i danni a cronometro e con una gestione di gara più matura rispetto al passato, potrebbe essere un altro candidato alla rosa finale. Infine Mikel Landa che partirà con il dorsale n° 1. Per lo spagnolo potrebbe essere l'ultima chiamata per dimostrare di essere l'uomo forte da corsa a tappe.
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3) Quale sarà la sorpresa del Giro d'Italia?

Senza dubbio Davide Formolo. Non vogliamo caricarlo di pressioni, ma a quasi 27 anni è arrivato il momento del definitivo salto di qualità. Nelle ultime due stagioni si è piazzato 10° al Giro, ma quest'anno vuole stupire lottando per la top 5 della generale. Tecnicamente non sarà il capitano della Bora, almeno in partenza, vista la presenza di Majka, ma il corridore veronese è pronto a spiccare il volo con l'obiettivo di essere solido e fare bene nelle grandi salite (col polacco che potrebbe virare sulla classifica scalatori). Lui è in crescita, dopo aver vinto una tappa alla Volta a Catalunya e il 2° posto alla Liegi. Noi ci crediamo, Formolo sarà competitivo per le prime posizioni della generale.

4) Viviani a caccia di vittorie e della maglia ciclamino: chi sarà il suo rivale?

Anche qui non abbiamo dubbi: Fernando Gaviria. Al Giro del 2017 vinse ben quattro tappe con estrema facilità. Certo, in quel caso aveva il treno della Quick Step che oggi è a disposizione di Elia Viviani, ma il colombiano vuole ricominciare a vincere dopo un 2018 abbastanza sfortunato. Da non dimenticare la presenza di Caleb Ewan e Arnaud Démare, ma l'avversario principale del campione italiano è proprio il corridore dell'UAE Emirates Team. Più complicato il discorso per la maglia ciclamino, perché bisogna arrivarci a Verona considerando le tante e difficile salite. La classifica punti sembra più un obiettivo per corridori che faranno tanti piazzamenti, soprattutto su tappe con arrivo in salita. Occhio quindi a Roglic.

5) Dove si deciderà il Giro d'Italia?

Oltre alle crono che daranno un primo vantaggio a corridori come Dumoulin e Roglic, ci segniamo subito la tappa 13 con il primo arrivo in salita, quello di Ceresole Reale. Le tappe dove si potrà fare davvero la differenza sono la 16 con la presenza del Passo Gavia (la Cima Coppi di questa edizione) e Mortirolo, oltre alla 18 con l'Anterselva e la 19 con arrivo a San Martino di Castrozza. Dove si deciderà il Giro? Ovviamente si dovrà aspettare alla 20, l'ultima in linea con ben 5 GPM che portano il plotone - o quel che ne rimane - sul Monte Avena. L'ultimo giorno ci sarà invece la crono di Verona, per limare le posizioni della generale.
A cura di Marco Castro e Luca Stamerra
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