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Gran Piemonte - Van Aert si stacca, Bagioli fa esultare ancora la Quick Step! 5° posto per Filippo Ganna
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Pubblicato 05/10/2023 alle 19:11 GMT+2
GRAN PIEMONTE - Niente doppietta italiana per Wout van Aert che si stacca sull'Alpette, penultima salita di giornata. Ai -17, poi, è venuto via un gruppetto con Bagioli, Guillaume Martin, Aranburu e Hirschi, trainato proprio dallo svizzero, ma a vincere è stato il corridore della Soudal Quick Step che ha conquistato la terza vittoria della sua stagione, la settima in carriera.
Ancora Quick Step! Bagioli batte Hirschi, Ganna 5°: rivivi la volata
Video credit: Eurosport
Altra Classica italiana andata, ma niente bis per Wout van Aert che, ad inizio settimana, aveva conquistato la Coppa Bernocchi. Le gambe del belga erano ben diverse rispetto a quelle di lunedì e, forse, si è anche tenuto per domenica quando, a Treviso, il corridore della Jumbo Visma tenterà l'assalto al Mondiale Gravel. Chi non si è staccato, invece, è Filippo Ganna che ha provato a battagliare con i migliori, rimanendo con loro anche dopo le salite del finale di corsa. Peccato che ai -17, però, sia venuto via un drappello di uomini composto da Hirschi, Bagioli, Aranburu e Guillaume Martin. Nessuno è riuscito a rientrare da dietro, con Bagioli che ha poi conquistato l'arrivo di Favria mettendosi alle spalle i tre compagni di avventura. Altro successo, quindi, per la Soudal Quick Step che, dopo aver vinto la Tre Valli Varesine con Van Wilder, conquista un'altra vittoria importante come appello a non chiudere la propria storia vista l'imminente fusione con la Jumbo Visma, che lascerà però a casa corridori e membri dello staff. Bagioli, in realtà, correrà per la Lidl Trek il prossimo anno, ma ha dedicato il successo a tutta la squadra che sta passando un momento molto delicato.
L'ordine d'arrivo
| Corridore | Tempo |
| 1. Andrea Bagioli | 3h20'25'' |
| 2. Marc Hirschi | st |
| 3. Alex Aranburu | st |
| 4. Guillaume Martin | +2'' |
| 5. Filippo Ganna | +11'' |
| 6. Alberto Rui Costa | +11'' |
| 7. Georg Zimmermann | +11'' |
| 8. Martin Marcellusi | +16'' |
| 9. Harold Tejada | +16'' |
| 10. Antonio Tiberi | +16'' |
Cronaca
Ai -131 parte la fuga col trio Schelling (Bora Hangrohe), Mihkels (Intermarché-Circus Wanty) e Vervaeke (Soudal Quick Step), ma vengono ripresi. Ci prova anche Ganna, ma l'azione 'vera' parte ai -83 con all'attacco Arensman (Ineos Grenadiers), Meurisse (Alpecin Deceuninck), Devenyns (Soudal Quick Step), Tejada (Astana Qazaqstan), Buratti (Bahrain Victorious), Jungels (Bora Hangrohe), Caicedo (Education EasyPost), Marcellusi (Green Project-Bardiani CSF-Fainzanè), Rui Costa (Intermarché Circus Wanty), Houle (Israel PremierTech), Mosca (Lidl Trek), Flynn (DSM Firmenich), Matthews (Jayco AlUla) e Formolo (UAE Emirates).
I 14 di testa non sono riusciti, però, ad andare oltre i 2' di vantaggio, con la Jayco AlUla a fare l'andatura in gruppo nonostante la presenza di Matthews in fuga lavorando, in realtà, per Simon Yates. Il gruppo di testa si spacca così passando dal Faiallo, mentre sull'Alpette se ne va un drappello composto da Rui Costa, Caicedo, Tejada e Formolo. Anche in gruppo ci sono diverse spaccature e, tra questi, anche Wout van Aert alza bandiera bianca staccandosi sulla penultima salita. Ecco i primi attacchi e ci provano Bagioli, lanciato da Cattaneo, Hirschi, Dunbar, Rochas e Guillaume Martin.
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Van Aert non ce la fa! Il belga si stacca sulla penultima salita e dice addio alla vittoria
Video credit: Eurosport
Prima della fine dell'Alpette i sette riescono a rientrare su un gruppo inseguitore, composto anche da Jungels, Aranburu, Simon Yates, Pozzovivo, Moniquet, Mosca, Jorgenson e Meurisse. Gruppetto che conta un ritardo di 20'' sul quartetto Tejada-Rui Costa-Formolo-Caicedo prima dell'attacco del Prascorsano. Sulla salita la fuga viene neutralizzata e ai -17, ecco l'attacco di Hirschi. Solo Bagioli, Aranburu e Guillaume Martin riescono a tenere il passo dello svizzero e a giocarsi la vittoria di giornata. Da dietro nessuno riesce a rientrare, col successo di Bagioli che scieglie il timing giusto mettendosi alle spalle Hirschi e Aranburu.
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