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L'ex medico del team Sky Richard Freeman ammette di aver ordinato testosterone

Eurosport
DaEurosport

Pubblicato 30/10/2019 alle 09:14 GMT+1

L'ex medico del Team Sky e della Federazione britannica tra il 2010 e il 2015 e accusato di aver ordinato testosterone nel maggio del 2011 cambia la sua versione dei fatti nel processo in cui è accusato in Inghilterra. Il suo legale infatti afferma: "Ha raccontato un sacco di bugie". E così una nuova ombra si getta sul mondo del pluripremiato ciclismo britannico...

Dr. Richard Freeman poses

Credit Foto Getty Images

Si è riaperto in queste ore il processo contro Richard Freeman, ex medico del Team Sky e della Federazione britannica. Freeman è stato medico sia per il team privato che per la federazione nell’arco temporale che va dal 2010 al 2015, anni in cui sia su pista che su strada gli inglesi hanno stradominato, facendo per altro man bassa di medaglie alle Olimpaidi disputate in casa.
Il procedimento giuridico contro Freeman, partito lo scorso febbraio, lo vede difendersi dalle accuse riguardanti il caso Triamcinolone. Al dottore è stato contestato l’ordine di 30 buste di Testogel, un prodotto contenente testosterone, effettuato il 16 maggio 2011 presso i fornitori di Oldham Fit4Sport. Freeman ha negato di aver effettuato volontariamente quest’ordine, sostenendo anche davanti all’antidoping britannica che fossero state ordinate per un membro del personale e non per un atleta; e che erano state restituite poi a Fit4Sport, ulteriore affermazione sulla quale deve rendere conto al tribunale.
Dall’Inghilterra però in queste ore cambia la versione dei fatti. “Ha detto molte bugie” ha ammesso l’avvocato Mary O’Rourke alla riapertura del processo contro il suo cliente. Nelle osservazioni riportate dal Times e riprese anche dal Guardian, l’avvocato prepara il cambio di versione dell’ex medico.
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Dr. Richard Freeman poses

Credit Foto Getty Images

Al fascicolo del processo, riapertosi martedì scorso presso la Manchester Court dopo diversi aggiornamenti, è stato aggiunto un documento importante. Si tratta di un documento del 24 settembre 2019 in cui l’ex medico modifica completamente la propria versione ammettendo di avere ordinato le 30 buste, ribadendo però che fosse per un membro del personale che era malato in quel momento. I magistrati avranno tempo per studiare questa nuova versione fino al 20 dicembre, data in cui è previsto il verdetto.
Il tribunale avrebbe inoltre indagato sull’accusa secondo cui, durante il suo periodo come medico sociale del Team Sky e della Federazione, il dottor Freeman ha emesso di informare i tre medici generici dei farmaci prescritti e dei motivi della prescrizione.
Il dottor Freeman è inoltre accusato di non avere mantenuto un adeguato sistema di gestione dei registri, che la sua gestione dei farmaci soggetti a prescrizione era inappropriata e che non è riuscito a garantire che i dati contenuti in un laptop, che è stato rubato nell’agosto 2014, potessero essere recuperati.
Insomma, l’ombra del doping attraverso un sistema ben complesso del personale medico del team più vincente nella storia recente del ciclismo resta, evidenziando ombre che solo dopo anni stanno scoprendo la luce. Vedremo cosa diranno, alla fine delle loro inchieste, i tribunali britannici.
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