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Pavé, Doyenne e Tour de France: è un Nibali déjà vu

Fabio Disingrini

Aggiornato 22/04/2015 alle 14:32 GMT+2

Novanta giorni tra flashback e nuove speranze per vincere la Liegi Bastogne Liegi e bissare in giallo gli Champs-Élysées. Inizia sulle Ardenne la nuova missione su due ruote di Vincenzo Nibali, che intanto è tornato all'Enfer du Nord per collaudare i sassi della prossima Grande Boucle

Vincenzo Nibali in maglia gialla al Tour de France 2014 (AFP)

Credit Foto Imago

Quando un anno fa Vincenzo Nibali uscì dai riflettori per andare a pedalare sul pavé del Carrefour de l’Arbre, non avevamo ancora stimato che il nostro campione potesse poi, tre mesi dopo, domare i sassi della “Piccola Roubaix” nella quinta tappa del Tour de France. Quel giorno, il 9 luglio ad Arenberg, Nibali era già in maglia gialla, Froome si ritirò tremante dalla Grande Boucle e Contador chiuse in ritardo, stremato dal fango, dal freddo e dalla pioggia dell’Enfer du Nord. Per i francesi, quel giorno, Vincenzo fu Dantesque proprio mentre il suo progetto bellissimo era diventato un pensiero stupendo, dalla neve delle Cime di Lavaredo alla “Piccola Liegi” di Sheffield, dai Vosgi alle Alpi, dai Pirenei agli Champs-Élysées. Per noi, quel giorno, Vincenzo era già Roi Nibalí.
Un anno dopo e Nibali riparte per il Belgio, perché i francesi intanto ci hanno preso gusto e i pavé, dopo decadi di assenze, nel Tour ce li hanno messi anche quest’anno. Quarta tappa, Seraing-Cambrai, altri 7 settori lastricati per scortare la maglia gialla sul primo traguardo francese di una Grande Boucle che partirà da Utrecht. Pont a Celles-Gouy, Artres-Famars, Querenaing Verchain/Maugré, Saulzoir, Saint Python, Viesly-Quievy, Avesnes-Carnières: hanno detto a Vincenzo che, diversamente dai pavé della Roubaix, queste specie di mulattiere sono strette e ventose, che c’è molta erba sul dorso di mulo e che, se pioverà, sembrerà di pedalare sul sapone. Bisogna allora tornare al nord e provarne 6 (il primo è troppo distante), fare un nuovo collaudo prima di partire per un altro lungo viaggio.
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Etape 5 : Vincenzo Nibali Tour de France 2014

Credit Foto Panoramic

Vincenzo Nibali ha testato il pavé del prossimo Tour de France insieme a Westra, Grivko, Fuglsang, che l’anno scorso lo scortò fino ad Arenberg, e specialmente Lars Boom, che non era ancora suo compagno di squadra in Astana, vinse quella tappa e ora è pronto a fargli da pretoriano. Sono gli stessi gregari che Nibali avrà sulle Ardenne, dove Vincenzo s’è intanto messo in testa di vincere la Liegi-Bastogne-Liegi. Già, la Doyenne, quella Monumento sfiorata nel 2012, una nuova ossessione da quando, lo scorso 6 luglio, Nibali s’è preso la maglia gialla scattando a 2 chilometri dal traguardo di Sheffield, dopo 9 Gran premi della montagna e 3400 metri di dislivello. Dalla “Piccola Liegi” alla Decana, intanto Vincenzo ha attaccato anche all’Amstel Gold Race e ha scoperto che, marcatissimo a ruota, stavolta sulle Ardenne sarà lui l’osservato speciale.
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Vincenzo Nibali vainqueur du Tour de France 2014

Credit Foto Eurosport

Va bene così, ancora una classica “preparatoria” (la Freccia-Vallone di domani, con il Mur de Huy gran riserva degli scattisti d’exploit e primo Hors Catégorie della prossima Boucle…) e poi, domenica, la Liegi-Bastogne-Liegi. Il Tour de France finirà per l’esattezza 3 mesi dopo e per Vincenzo Nibali intanto, fra le righe, significa 14mila chilometri fra gare (Giro di Romandia, Delfinato e Tricolore di Torino) e allenamenti con un nuovo ritiro alle Canarie e uno pre-Tour a San Pellegrino. Da Liegi ai Campi Elisi, si riparte eppure sembra di riavvolgere il tempo di un anno, e i ricordi che si tingono tutti di giallo.
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