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Mads Pedersen campione del mondo: la giovane faccia sporca della Danimarca

Fabio Disingrini

Aggiornato 30/09/2019 alle 17:47 GMT+2

Viene da un paese dove la bici è compagna di vita, funzione civile, parte integrante e logica esistenziale di ogni cittadino: ai Mondiali dello Yorkshire, Mads Pedersen corona la sua giovane carriera da gregario di Fuglsang a campione del mondo, emergendo tra le incognite del ciclismo che prima del rimorso di Trentin avevamo tanto amato. Ci consoliamo coi campioncini Battistella e Tiberi.

Il corridore della settimana: Mads Pedersen

Credit Foto Eurosport

Il giorno dopo l’argento più amaro del ciclismo italiano, siamo pronti a celebrare il successo di Mads Pedersen ai Mondiali di Harrogate, primo danese iridato, nuovo alfiere di una nazione dove la bici è compagna di vita, funzione civile, parte integrante e logica esistenziale di ogni cittadino. Lo facciamo al netto dell’unico errore di Trentin e di una magnifica Nazionale italiana per tutta una settimana Oltremanica: coroniamo la vittoria più inattesa di un corridore giunto nell’inferno di Harrogate da gregario di capitan Fuglsang. Lo facciamo nel tipico giorno in cui certe incognite del ciclismo diventano variabili impazzite. Mine vaganti che avevamo tanto amato.

Mads Pedersen: la giusta faccia sporca della Danimarca

Tenete presente i famosi ciclisti chic di Copenaghen, biondi e belli, baciati dal sole del Mar Baltico. Mads Pedersen viene però dalle campagne umide e nebbiose della Selandia e ha la giusta faccia sporca del Mondiale di Harrogate, freddo, bagnato e brutale. Corridore classe 1995 della Trek-Segafredo, argento in linea Juniores ai Mondiali di Firenze 2013 dietro a van der Poel e secondo al Fiandre 2018: Pedersen si consacra al dodicesimo successo della breve carriera, succedendo a un campione di sempre come Valverde. Certo che fa specie sentirgli dire a caldo che era in corsa per sopravvivere e invece, crollati i suoi leader (Fuglsang e Asgreen), s’è preso l’onere e l’onore di vincere allo sprint un campionato del mondo. Bravissimo e iridato.
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Il rimorso di Matteo Trentin sul podio di Harrogate per aver perso il Mondiale all'ultima volata.

Credit Foto Getty Images

Azione della settimana: il gesto di Evenepoel

Oltre alla gloria di Pedersen e al rimorso di Trentin, alle stelle cadenti di Sagan e Alaphilippe, alle streghe di van der Poel e alla resa di Valverde, c’è un gesto bellissimo che scegliamo come azione della settimana per non girare il coltello sul traguardo mondiale. È il segno di Remco Evenepoel che del ciclismo è un certo prossimo fuoriclasse, cresciuto in Belgio con le gesta di Philippe Gilbert e ieri privatosi della corsa per il suo mito. Quando infatti Gilbert, iridato nel 2012, è caduto all’ingresso del circuito di Harrogate, Evenepoel s’è fermato mettendosi al suo servizio, coi due belgi infine costretti al ritiro mentre il compagno Van Avermaet, chissà perché, s’è messo a tirare il gruppo con il resto della squadra. Remco è speciale in tutto.

Foto della settimana: Battistella e il VAR iridato

La gioia di Samuele Battistella, campione del mondo Under-23, è un bellissimo sorriso iridato dopo la squalifica di Eekhoff smascherato dal gps: l’olandese si fa cinquecento metri al traino dell’ammiraglia; Battistella, ventenne di Castelfranco Veneto, passa da un argento in tenuta da gregario a stupendo campioncino in maglia iridata.
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Samuele Battistella è campione del mondo Under-23: un titolo che all'Italia mancava da Francesco Chicchi a Zolder nel 2002.

Credit Foto Getty Images

Dato della settimana: Italia d'oro, argento e bronzo.

L’Italia chiude la rassegna iridata con 2 medaglie d’oro, 2 argenti e un bronzo. Due campioni del mondo (uomini) di ciclismo (su strada) ci mancavano da Ballan nel 2008 ed ecco Antonio Tiberi - diciottenne romano che ha vinto la crono juniores con una piccola grande impresa, dal pedale rotto in pedana a una rimonta di oltre mezzo minuto - a Samuele Battistella (classe 1998) in linea Under-23. L’”altro argento”, oltre all’amaro Trentin, è del diciottenne Alessio Martinelli nella gara Juniores mentre a 23 anni Filippo Ganna, 3 volte campione del mondo nell’inseguimento su pista, mette il primo sigillo su strada con un grande terzo tempo di bronzo nella crono Elite. Abbiamo sfiorato l’oro più bello: consoliamoci col bottino di Harrogate e un futuro roseo per il ciclismo italiano.
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Filippo Ganna si prende il bronzo mondiale: rivivi la sua crono in 90 secondi

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