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Mondiali Strada Glasgow - van der Poel conquista Glasgow, campione del mondo! Secondo van Aert, Bettiol ottimo 10°

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 07/08/2023 alle 16:33 GMT+2

MONDIALI CICLISMO SU STRADA – L’olandese mette la ciliegina alla sua stagione su strada e vince il titolo iridato al termine di una giornata semplicemente epica. Trionfa in solitaria sotto la pioggia a Glasgow, riportando l’Olanda sul tetto del mondo dopo 38 anni. Al secondo posto chiude van Aert, terzo Pogacar. Per l’Italia un grandioso 10° posto conquistato da Alberto Bettiol.

Van der Poel da impazzire! Rivivi l'arrivo che vale l'oro mondiale

Come si può riassumere una giornata del genere in poche righe? Come si può sublimare l’essenza del ciclismo in un solo pezzo? È semplice, non si può, bisogna limitarsi a raccontare per sommi capi, rimandando poi tutti quanti alla visione – o al bis – della gara Elite maschile.
Mathieu van der Poel è il nuovo campione del mondo su strada. L’olandese volante, classe 1995, alza le braccia al cielo in Scozia e si prende una gustosissima rivincita sull’edizione di 12 mesi fa, in cui fu messo fuori dai giochi da alcuni agenti esterni. Il nativo di Kapellen vince la prova in linea attaccando in faccia i suoi rivali, senza paura, su uno dei tantissimi strappetti a 22km dal traguardo. Parte sotto l’acqua torrenziale di Glasgow e non si volta più indietro, resistendo anche alla sua esuberanza primitiva (negli anni sempre più controllata), che nel finale lo ha addirittura fatto scivolare all’ingresso di una curva. Nessun problema: VEDEPE si è rialzato e ha proseguito come se niente fosse. C’era il fuoco nella sua anima oggi pomeriggio, e onestamente nessuno poteva fermarlo. È il primo essere umano di sempre a diventare campione del mondo su strada e nel ciclocross nello stesso anno: for the ages.
Al secondo posto, di nuovo battuto dall’olandese come a Roubaix, in via Roma e a Hoogerheide, arriva Wout van Aert, che sull’ultimo Montrose stacca la concorrenza e prende l'argento a 1’37” dalla sua nemesi. Terzo invece Tadej Pogacar (Slovenia), inesauribile nel trovare le forze per vincere il bronzo in volata contro Mads Pedersen (Danimarca). E l’Italia? Prova superlativa degli azzurri, che dopo la protesta degli attivisti ambientali fanno corsa dura, sognando addirittura l’oro con Bettiol. Il ciclista toscano esce in avanscoperta a 54km dall’arrivo e rimane in testa fino alla sfuriata di van der Poel, salvo crollare nel finale e chiudere 10°. È comunque l’ottava top10 consecutiva per l’Italia, che si conferma sempre ad alto livello, mentre l’Olanda torna sul tetto del mondo dopo 38 anni.

La top10 della prova Elite

CICLISTATEMPO
1- van der Poel6:07:27
2- van Aert+1'37"
3- Pogacar+1'45"
4- Pedersen+1'45"
5- Kung+3'48"
6- Stuyven+3'48"
7- Dinham+3'48"
8- Skujins+3'48"
9- Benoot+3'48"
10- Bettiol+4'03"

La cronaca

Il Day4 dei Super Mondiali 2023 inizia con la prova in linea maschile Elite. È la gara più attesa dell’anno, quella con i campioni più luccicanti, che si sposta da Edimburgo a Glasgow e prevede 271km e oltre 3500 metri di salita. Prima del Km 0 c’è subito un colpo di scena: Joao Almeida rimane intruppato in una caduta e perde le ruote del gruppo. In qualche modo il portoghese riesce a rientrare, ma per lui si prospetta una giornata particolarmente dura. La classica fuga riesce a evadere solo dopo 30km: dentro ci sono Gamper (Austria), Townsend (Irlanda), Doull (Gran Bretagna), Dinham (Australia), Tejada (Colombia), Vermaerke (USA), Christensen (Nuova Zelanda), Neilands (Lettonia) e Kelemen (Repubblica Ceca). Il vantaggio arriva fino a sette minuti, obbligando il gruppo a reagire con Slovenia e Belgio in testa.
In mezzo al braccio di ferro tra le due entità (fuga e gruppo) emergono anche Bennett (Nuova Zelanda), Fagundez (Uruguay) e Schuurhuis (Vaticano), ma per quanto si mettano d’impegno il loro tentativo non decolla. Ai -191, quando manca poco all’ingresso nel circuito di Glasgow, un altro colpo di scena si abbatte sul Mondiale: alcuni manifestanti si incollano all’asfalto e obbligano i ciclisti a fermarsi, bloccando la corsa per quasi un’ora. Si tratta di ragazzi giovani, che vogliono protestare contro gli sponsor petroliferi e le politiche anti-trans dell’Unione Ciclistica Internazionale. L’organizzazione ovviamente neutralizza i tempi, non perde la calma e, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, fa ripartire la corsa. Sono le 13:15 quando l’UCI sbandiera il via per la seconda volta, e questa partenza-bis risveglia gli animi nel gruppo. Danimarca e Australia alzano il ritmo alle porte di Crow Road (5.9km al 4.8%), togliendo due minuti secchi alla fuga, che ai -150 può vantare "solo" 5 minuti.
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Scena surreale al Mondiale di Glasgow! Corsa interrotta per proteste

Una volta entrati nel circuito cittadino di Glasgow, ai -143, la corsa scoppia definitivamente. In testa c’è una Danimarca on fire, pilotata alla grande da Morkov, ma anche l’Italia è presente con i suoi ragazzi. Male invece la fuga, che perde un altro minuto: +3’30” a 136 dalla fine. Poco dopo, sullo strappetto del parco, Alaphilippe (Francia) accende la miccia: la sparata del francese è generosa, ma finisce subito. Quindi è il turno di Rota (Italia), Skjelmose (Danimarca) e Johannessen (Norvegia), che fanno esplodere la corsa. Risponde sempre il Belgio, all’interno di un gruppetto che conta solamente 35 unità. Trenta chilometri più tardi il ritmo se possibile si alza, facendo alcune vittime illustri: Philipsen (Belgio), Sagan (Slovacchia), Laporte, Alaphilippe (Francia), Matthews (Australia), e Asgreen (Danimarca). Ai -86 purtroppo finisce anche la gara di Trentin (Italia), che rimane impigliato in una transenna e si ribalta.
A 6 giri dalla fine, su Kelvingrove Park, la fuga cessa di esistere. Una fiondata di Mads Pedersen (Danimarca) scrive la parola fine sulla fatica dei 9 attaccanti, che vengono inglobati dal gruppetto dei migliori, composto da 25 unità. Per l’Italia rimane solo Alberto Bettiol, mentre il Belgio può giocarsi ancora un gregario come Nathan Van Hooydonck. Sembra una fase tranquilla, in cui è lecito rifiatare, invece sull’ennesimo passaggio a Montrose Street, all’altezza dei -58, scende in campo Remco Evenepoel. Il campione in carica apre il gas con una missione ben precisa: frazionare il gruppo dei migliori. A rispondergli però è Tadej Pogacar (Slovenia), con van der Poel (Olanda) e van Aert (Belgio) immediatamente a ruota. A un certo punto riprova anche Pedersen, ma il tentativo non va. Quindi si entra in una sorta di surplace: è meglio attaccare ancora o aspettare? In tanti preferiscono respirare, mentre Bettiol sgancia un siluro dei suoi e fa il buco, guadagnando rapidamente 35” sui 15 all’inseguimento.
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Trentin, caduta shock! L'azzurro si ribalta contro una transenna

Siamo a 54km dall’arrivo, e l’azione del toscano è decisa. Dietro il gruppetto si sgretola molto rapidamente, lasciando solamente quattro coraggiosi a inseguire: van Aert, van der Poel, Pedersen e Pogacar. Il campione in carica Evenepoel evapora, così come gli americani, gli svizzeri e i norvegesi. Buone notizie per Bettiol, che non si fa fermare nemmeno dalla pioggia: pedala sicuro e allo scoccare dei -28 conserva ancora 20” sul gruppetto dei 4 all’inseguimento. Purtroppo per l’azzurro la musica cambia nell’ultimo giro e mezzo, quando van der Poel inizia a fare sul serio. L’olandese prima collabora con i tre compagni per completare l’inseguimento, e dopo parte sullo strappo di University Avenue. È uno scatto brutale quello del 28enne neerlandese, che apre in due le biciclette dei propri avversari. Non c’è nessuno che riesce a tenergli la ruota, nemmeno Tadej Pogacar.
Da quel momento in avanti parte una cavalcata quasi leggendaria per VDP, che in poche pedalate guadagna oltre un minuto sugli inseguitori. Dietro capiscono in fretta che non c’è più spazio per rientrare e mollano, così come fa anche Alberto Bettiol, assolutamente detonato. Ai -16, quando ormai sembra tutto deciso, van der Poel perde il controllo della bici prima di curva e cade. Momenti di panico tra il clan arancione: come sta? Si è fatto male? L’olandese si rialza tutto scombussolato, ma dopo qualche istante di confusione riacquista la posizione in sella e continua a menare, tornando quasi subito oltre il minuto di vantaggio. Alle porte dell’ultimo Montrose ormai la fatica è finita: van der Poel si scioglie in un sorriso e chiude la gara a braccia alzate. Nuovo campione del mondo, davanti van Aert (argento) e Pogacar (bronzo). Medaglia di legno per Mads Pedersen, mentre Bettiol chiude 10°.
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Van der Poel clamoroso! Finisce a terra ma vince lo stesso: rivivi la caduta

Rivivi la gara Elite on demand

Dove e come seguire i Mondiali di Glasgow in diretta tv e streaming

Il Mondiale di ciclismo su pista 2023 sarà trasmesso in DIRETTA su Eurosport 1 e 2 (Canali 210 e 211 di Sky e su DAZN). Se non volete perdervi neanche un metro di questa competizione, potrete seguire il Mondiale a partire dalle ore 10:00 in streaming su Discovery+ (Scopri l'offerta) e GCN+ con tanti contenuti esclusivi in più. Sarà anche possibile recuperare tutte le corse On Demand su tutte le nostre piattaforme.
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Tutti gli scatti di Evenepoel: rivivi il suo show in 170'''

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