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C'è un po' d'Italia fra i nuovi signori delle Classiche

Fabio Disingrini

Pubblicato 16/04/2015 alle 10:10 GMT+2

Nell'interregno di primavera lasciato da Boonen e Cancellara sulle strade delle Classiche, sono le ruote veloci di John Degenkolb e Alexander Kristoff a vincere le prime 3 Monumento fra Sanremo, Ronde van Vlaanderen e Parigi-Roubaix. É Luca Paolini però a regalarci la più bella emozione riscrivendo un nome italiano nell'albo di una classica delle Fiandre, a braccia alzate sul traguardo di Wevelgem

John Degenkolb

Credit Foto AFP

SE DEGENKOLB È IL MIGLIOR INTERPRETE… - Nelle volate pure lo possono battere in tre: Cavendish, Bouhanni e specialmente, ma è suo compagno di squadra in Giant-Alpecin, il connazionale Marcel Kittel. Negli sprint più “classici” e a ranghi ridotti invece, i migliori concorrenti del tedesco sono Kristoff, Matthews e forse Sagan, ma la primavera dello slovacco somiglia più a un calvario. Significa che le nostre aspettative sono altissime e che a John Degenkolb, a 26 anni, manca “solo” una tappa del Tour de France per la definitiva consacrazione. Perché alla Vuelta a España ha già vinto 9 tappe (5 nel 2012, en plein in volata), al Giro ha alzato le braccia a Matera (2013) e, come Sean Kelly nel 1986, ha trionfato nello stesso anno sul traguardo della Classicissima e dell’ Enfer du Nord. Aggiungiamoci il primo sigillo nelle Fiandre alla Gent-Wevelgem (2014) e azzardiamo infine una Amstel Gold Race da vincere in stile Zabel. Dalla Milano-Sanremo alla Parigi-Roubaix, John Degenkolb è il migliore della prima campagna di primavera.
… NIKI TERPSTRA È IL GRANDE SCONFITTO - Progettata per la conquista delle Fiandre e invincibile sulla carta, la Etixx-Quickstep raccoglie il lascito di Tom Boonen, ma si sgretola nel suo interregno con una tattica sostanziale e alla fine difettosa. Perché la squadra belga decide l’andatura, attacca con Vandenbergh , mette nelle fughe Lampaert e stoppa all’occorrenza con Zdenek Stybar, però poi Niki Terpstra diventa (suo malgrado) il simbolo di una squadra inesatta negli ordini d’arrivo: primo sconfitto a Wevelgem e al Fiandre, terzo nel Vélodrome che l’aveva baciato l’anno scorso. Aggiungiamoci Stybar secondo a Roubaix e ad Harelbeke (terzo Trentin) e il quadro è (in)completo. E a proposito di recidiva, Greg Van Avermaet della BMC s’è piazzato per il quarto anno consecutivo fra i primi dieci (anzi sette…) del Fiandre e sul podio del Velodromo.
SE VAN AVERMAET È INCOMPIUTO, PAOLINI E KRISTOFF FANNO BOTTINO - Detto dei difetti della Etixx-Quickstep, parliamo di chi ha raccolto le vittorie più sorprendenti del post Boonen-Cancellara, che nell’ultima decade avevano vinto 13 Monumento (3+3 van Vlaanderen, 4-3 a Roubaix) nelle Fiandre oltre alle 3 Gent-Wevelgem del Tornado fiammingo. Così, nella primavera in cui un finisseur vince la classica dei velocisti e uno sprinter la Ronde, saranno Luca Paolini e Alexander Kristoff i nomi dei cavalli vincenti della Katusha. Così Paolini, veterano intramontabile, riporta i colori italiani in cima a un podio delle Fiandre visto che un nostro corridore mancava alla Ronde dal 2007 (Ballan), alla Roubaix dal 1999 (Tafi) e specialmente alla Gent-Wevelgem dal Cipollini bis (2001/02). E Kristoff? A Sanremo, l’anno scorso, l’avevano chiamato outsider, a Pasqua ha vinto invece un Fiandre impossibile da pronosticare. Che nel 2016 o nei giorni prossimi non voglia mettere una bandierina anche sulle Ardenne?
YOU SAY GOODBYE, I SAY HELLO - Aveva dichiarato il suo amore ai sassi della Parigi-Roubaix, voleva vincerla per il sipario più bello dopo aver riscritto sugli Champs-Élysées le regole del ciclismo moderno. Bradley Wiggins appende la bici (da strada) al chiodo fallendo l’ultima impresa, ma prenota il record dell’ora (a giugno) al Valley Velo Park di Londra e l’oro nell’inseguimento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Wiggins ritorna su pista con una nuova trasformazione fisica e dopo un Tour de France che sembrava impossibile da vincere (2012), l’oro olimpico a Londra e il mondiale a cronometro nel 2014 quando, tanto per cambiare, il primato contro il tempo di Tony Martin sembrava inarrivabile. Grazie di tutto e Good luck, Sir.
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