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Tom Boonen a un "secondo" dalla leggenda: lo batte Mathew Hayman; Cancellara e Sagan out per caduta

Fabio Disingrini

Aggiornato 10/04/2016 alle 19:02 GMT+2

La favola di Mathew Hayman, australiano 37enne della Orica GreenEdge che non vinceva una corsa dal 2011, stoppa la leggenda di Tom Boonen a un soffio dal primato assoluto di 5 successi nella Regina delle Classiche. Hayman vince la Parigi-Roubaix con uno sprint lunghissimo nel Velodrome davanti a Boonen e Stannard; Sagan e Cancellara estromessi da una caduta di gruppo a 114 chilometri dal traguardo

Australia's Mathew Hayman (R) sprints to win ahead of Belgium's Tom Boonen (L) and Great Britain's Ian Stannard (C)

Credit Foto AFP

Parliamo della centoquattordicesima edizione della Parigi-Roubaix, dei suoi colpi di scena in corso di svolgimento, del mitico pavé di Arenberg e del Carrefour de l'Arbre, di uno spettacolare ingresso nel Velodrome e di un successo semplicemente impronosticabile: Mathew Hayman, nato il 20 aprile 1978, è il secondo corridore australiano vincitore della Regina delle Classiche a 9 anni da Stuart O'Grady. Hayman, professionista dal duemila, al terzo successo in carriera dopo i Giochi del Commonwealth (2006) e la Parigi Bourges del 2011, ha battuto in volata sua maestà Tom Boonen re delle Fiandre, signore del pavé, vincitore di 3 Ronde van Vlaanderen, 4 Parigi-Roubaix, 5 Harelbeke e 3 Gent-Wevelgem.
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Mathew Hayman vincitore della 114esima edizione della Parigi-Roubaix

Credit Foto AFP

Mat Hayman, aka The Cobbled Crusader

Difficile spiegare in termini razionali la vittoria di Mathew Hayman, in fuga dopo i primi cento chilometri di corsa, unico superstite al ritorno del gruppo Boonen, staccatosi dalle ruote dei primi sul pavé del Carrefour de L'Arbre che, dicevano i più, avrebbe dovuto decidere anche questa edizione della Regina delle Classiche. Invece è stato proprio Hayman a rispondere all'ultimo attacco di Boonen sugli ultimi metri di strada lastricata ed entrare col campionissimo belga nel Velodromo di Roubaix: l'australiano ha iniziato una lunga volata al suono dell'ultimo giro, battendo Boonen Stannard Vanmarcke ed Edvald Boasson-Hagen. É salito sul podio e ha alzato il Sasso incredulo, quasi imbarazzato dai sorrisi rivoltigli da un Boonen così felice d'aver lottato fino all'ultimo secondo per la gloria eterna. Altro che Inferno del Nord...

La caduta di gruppo che estromette Sagan e Cancellara

Dietro ci sono il campione del mondo e vincitore del Fiandre Peter Sagan, undicesimo a 2 minuti e 20 secondi, e il 3 volte campione della Parigi-Roubaix Fabian Cancellara, accolto da una standing-ovation al suo ultimo ingresso nel Velodromo: erano i più attesi e i primi favoriti da ogni pronostico, ma dei 27 settori di pavé per un totale di 52,8 chilometri di strada lastricata, la 114esima edizione della Regina della Classiche ha scelto il settimo, ovvero il numero 21, per il primo grande colpo di scena. Mancano infatti 114 chilometri all'arrivo,, 20 km. alla Foresta di Arenberg, quando sui sassi di Quérénaing à Maing una caduta di due russi del Team Katusha spezza il gruppo in due tronconi, costringendo molti corridori a tagliare nei campi per non sganciare i piedi dai pedali. Così, in pochi chilometri di strada, il gruppo Boonen”, trainato da Tony Martin con Stannard, Boasson-Hagen e Sep Vanmarcke, accumula oltre un minuto di vantaggio sul gruppo Sagan-Cancellara.

Le cadute del debuttante Moscon e dell'ultimo Cancellara

Dopo la Trouée d'Arenberg dei -95 km., la resa dei fuggitivi in testa alla corsa (fra cui l'italiano Puccio) e il lavoro di Jasper Stuyven della Trek per Spartacus, Fabian Cancellara e Peter Sagan rompono gli indugi lanciandosi all'inseguimento di Boonen a partire dal settore 12 di Orchies, con mezzo minuto di ritardo dagli uomini Etixx. Le sorprese tornano poi a a cinquanta chilometri dall'arrivo quando, in poche centinaia di metri sul pavé di Bersée, scivolano i due corridori italiani del Team Sky, Gianni Moscon (21 anni) e Salvatore Puccio, frenando il treno del gruppo Boonen. Non va meglio agli inseguitori che perdono Fabian Cancellara sulla schiena d'asino di Mons-en-Pévèle (-46km) mentre Sagan riesce miracolosamente a evitare lo svizzero, impennando la ruota anteriore con uno scarpino sganciato.
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Parigi-Roubaix: la caduta che ha estromesso Fabian Cancellara dalla vittoria

Mathew Hayman: dalla fuga dei cento al quintetto dei grandi...

Fra i due gruppi, quando mancano 10 sezioni di pavé negli ultimi 40 chilometri, si ristabilisce un gap di un minuto e in testa ci sono Tom Boonen, Sep Vanmarcke, Mathew Hayman dalla fuga, Heinrich Haussler e Aleksejs Saramotins della IAM Cycling, Marcel Sieberg (Lotto Soudal), Imanol Erviti (Movistar), Luke Rowe e Ian Stannard del Team Sky ed Edvald Boasson-Hagen della Dimension Data. La gara si decide dopo il lungo tratto in pavé di Cysoing Bourghelles-Wannehain dei meno venti: Ian Stannard inizia il forcing all'imbocco di Camphin-en-Pévèle e davanti restano in 5 con Boonen, Boasson-Hagen, Hayman e Sep Vanmarcke, che invece attacca dal primo metro del mitico Carrefour de l'Arbre, guadagnando però non più di un centinaio di metri ricuciti da Stannard.
Il passista del Team Sky scatta ai meno cinque mentre Boonen s'alza sui pedali negli ultimi duemila metri, stoppato da uno sconosciuto australiano alla sua sedicesima partecipazione fra i sassi della Roubaix. Non era mai andato oltre all'ottavo posto del 2012: oggi Mathew Hayman, a 37 anni, ha il suo nome scritto nell'albo d'oro della Regina delle Classiche.
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