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Svelato il mistero della caduta di Sagan al Fiandre: tutta colpa di una giacca

Luca Stamerra

Aggiornato 03/04/2017 alle 17:53 GMT+2

Il Campione del Mondo cercava la rimonta su Gilbert che era andato in fuga, ai -17 però la caduta con lo slovacco che finisce sulle transenne, travolgendo inoltre Van Avermaet (altro favorito). Il perché? Tutta colpa di una giacca appoggiata sulle transenne, che ha inevitabilmente ostacolato il braccio sinistro di Sagan.

Peter Sagan, Team Bora-hansgrohe 2017

Credit Foto AFP

Altra classica e altro ko per Sagan che resta con l’amaro in bocca, pensando al fatto che avrebbe potuto davvero rimontare Gilbert negli ultimi km del Giro delle Fiandre. Anche un pizzico di sfortuna per il campione del Mondo in carica, caduto proprio a 17 km dall’arrivo quando lo slovacco aveva cercato di imprimere un ritmo ben più importante nel muro finale. La caduta ha rallentato di molto la corsa di Van Avermaet, e annullato quella di Sagan che ha dovuto attendere una nuova bici per ripartire (giungendo poi con più di 3 minuti di ritardo al traguardo).
Ma il vero motivo di questa caduta? Sagan si era defilato verso le transenne per evitare la fatica del pavé, centrando in pieno però una giacca appoggiata su una transenna. Risultato? Una bella caduta, che ha coinvolto poi lo stesso Van Avermaet e Naesen…
Sono sicuro che questo video verifichi la sensazione che ho avuto circa la causa del mio incidente al Giro delle Fiandre. Ero vicino alla barriera, ma ero in controllo quando ho sentito che qualcosa ha catturato il mio braccio sinistro, forse la giacca. Non avrei colpito la barriera con la mia ruota, se non avessi avuto il mio braccio catturato da quell’oggetto. Tuttavia, queste cose succedono nelle corse. E ora devo concentrarmi sulla Parigi-Roubaix
È vero, probabilmente Sagan - in collaborazione con Van Avermaet - avrebbe potuto recuperare i 53’’ di vantaggio che aveva Gilbert, ma che dire della tattica della Quick Step? Il team belga ha attuato una strategia fantastica con il lavoro di Boonen sul Muur e la marcatura a uomo di Trentin, prima, su Sagan e di Terpstra, poi, su Van Avermaet. Sagan sapeva che la Quick Step si sarebbe inventata qualcosa, ma lo slovacco non è riuscito a rispondere a tono
Lo sapevamo che la Quickstep avrebbe fatto qualcosa lì, ma ci sono state un paio di cadute e non sono riuscito a rimanere nelle prime posizioni. Dopo il Grammont non ero lontano, la Trek ha tirato per riprendermi. Ho pensato, ok mi raggiungono e poi continuano per riprendere tutti, invece si sono fermati quando hanno ripreso me
E ora? Altro giro, altra corsa. Settimana prossima ci sarà la Parigi-Roubaix (con Boonen grande favorito), poi l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi. Il calendario è ancora ricco di appuntamenti e c’è tempo per recuperare e trovare una vittoria in una delle classiche di primavera.
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