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Impresa di Gilbert! Attacco ai -55 km e il Giro delle Fiandre è suo, caduta per Sagan

Luca Stamerra

Aggiornato 03/04/2017 alle 18:49 GMT+2

Dopo la caldissima vigilia è proprio un corridore della Quick Step a vincere il Giro delle Fiandre con la fantastica azione di Gilbert che dopo la Tre giorni di La Panne vince anche la sua 4a classica monumento in carriera. Solo 2° Van Avermaet che regola in volata Terpstra, mentre Sagan finisce fuori gioco ai -17 km dopo una clamorosa caduta. Bene gli italiani, ottimo 6° posto di Modolo.

Belgian cyclist Philippe Gilbert of Quick-Step Floors celebrates as he crosses the finish line to win the first stage of the Driedaagse De Panne - Koksijde cycling race, 206,2 km from De Panne to Zottegem, on March 28, 2017

Credit Foto AFP

È tornato Philippe Gilbert. Il corridore belga torna a vincere una Classica Monumento a 6 anni dall’ultimo trionfo, quello della Liegi-Bastogne-Liegi nel 2011. Da allora Gilbert sembrava in un lento ma costante declino fino all’uscita dalla BMC e il ritorno alla Quick Step che ha comunque creduto in lui. Il classe ’82 ha ritrovato proprio in questa stagione una nuova giovinezza e la vittoria al Giro delle Fiandre è il giusto epilogo di un momento assai propizio: da ricordare infatti il 2° posto alla Dwars door Vlaanderen e alla 3 Harelbeke oltre alla vittoria, qualche giorno fa, alla Tre Giorni di La Panne. Una vittoria non normale però quella di Gilbert, oltre alle tante problematiche della vigilia (il botta e risposta tra Sagan e la Quick Step) è spettacolare l’azione del belga partito in solitara ai -55 km dall’arrivo dopo il grande lavoro di Boonen sul Muur. Niente da fare per Sagan e Van Avermaet, caduti ai -17 km, anche se il belga della BMC è riuscito comunque a rimediare un 2° posto utile per la classifica UCI World Tour.

Prima fuga: 6 corridori, c’è anche Oliviero Troia

Solita fuga in avvio di corsa, provano l’azione da lontano Van Zummeren, Duval, McNally, Goolaerts, Morice e uno splendido Oliviero Troia dell'UAE Emirates che si mette in mostra con un’ottima performance. I 6 battistrada accumulano un vantaggio massimo di 11 minuti e a questo punto il gruppo comincia a lavorare seriamente con la BMC e la Bora-Hansgrohe, rispettivamente con Manuel Quinziato e Andreas Schillinger.

Sul Muur parte la Quick Step

Inizialmente il team belga lascia fare, ma sul Muur (l’ottavo muro di giornata) inizia a spingere Tom Boonen imponendo un ritmo importante. Con lui ci sono Trentin, Terpstra e ovviamente Gilbert, l’uomo più in forma della Quick Step. Il lavoro di Boonen è importante perché si porta dietro solo Coquard, Chavanel, Démare, Vanmarcke, Kristoff, Rowe, Moscon, Bodnar, Stuyven, Modolo e Vanspeybrouck mentre restano più attardati Sagan e Van Avermaet. Ancora grande Boonen anche sull’Oude-Kwaremont, l’attacco di Gilbert è ormai pronto mentre rientrano Felline, Pozzato e Colbrelli a rimpolpare la ‘comunità italiana’.

L’attacco: Gilbert parte ai -55 km

Dopo il lavoro di Boonen, parte in solitaria Gilbert ai -55 km dall’arrivo. Un attacco fantastico, quanto coraggioso da ciclismo di altri tempi, con una percentuale di riuscita (però) molto bassa... Sagan prova a ripartire ai -36 km cercando di ricucire lo strappo, ma lo slovacco viene marcato a uomo da Trentin mentre Boonen deve arrendersi a causa di un problema al cambio. Sul Taaienberg, Gilbert accumula un vantaggio di 54’’, e da lì non si schioda avendo sempre un margine di sicurezza sul gruppo inseguitore.
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Che disdetta per Tom Boonen: problemi al cambio a 37 km dall'arrivo del Fiandre

L’episodio chiave: caduta di Van Avermaet e Sagan

Si passa all’Oude-Kwaremont e il vantaggio di Gilbert resta stabile sui 50’’, la pedalata del belga non è più fluida e Sagan cerca il contrattacco per la rimonta. Sulla ruota dello slovacco si riportano subito Van Avermaet e Naesen ma ai -17 km dall’arrivo c’è la caduta dei tre innescata dallo stesso Sagan che cercava il vischio per evitare il settore in pavé.
Il campione del Mondo resta attardato, mentre riparte comunque Van Avermaet che può continuare con la sua stessa bicicletta. Sembra fatta per Gilbert che accusa comunque un calo sul Paterberg, Van Avermaet si porta a 30’’ di ritardo ma il corridore della BMC è comunque marcato da Terpstra e Van Baarle: Sagan non c’è più, mentre a 1’ ci sono Degenkolb, Kristoff oltre ai vari Pozzato, Felline, Trentin (che ha avuto problemi di crampi) e Colbrelli. Nonostante la fatica, però, Gilbert riesce a raggiungere il traguardo vincendo così la sua 4a monumento in carriera. Per il secondo posto la volata vede vincitore Van Avermaet che porta a casa punti per la classifica World Tour, mentre il migliore degli italiani è Modolo 6° (Pozzato 8° alla sua 50esima monumento in carriera e Colbrelli 10°).
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