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Le pagelle del Tour

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DaEurosport

Aggiornato 26/07/2010 alle 19:55 GMT+2

Abbiamo provato a dare i voti ai protagonisti della 97edizione della Grande Boucle: tra i promossi sicuramente il podio di Parigi, Petacchi e Cavendish. Bocciati Basso, Evans, Sastre e Armstrong... Noi ci siamo messi in gioco: voi fate lo stesso in coda a questa storia...!

Contador Andy Schleck Mentschow Menchov Tour 2010 20. Etappe

Credit Foto dpa

I NOSTRI TOP
Alberto Contador 9 – Ha vinto gli ultimi tre Tour de France ai quali ha partecipato e, nell’unica stagione in cui non ha preso parte alla Grande Boucle ha portato a casa Giro d’Italia e Vuelta di Spagna. Fuoriclasse delle corse a tappe. E poco importa che non abbia dominato il Tour 2010 come fatto invece dodici mesi fa: voleva la maglia gialla a Parigi e l’ha ottenuta “nellla stagione più difficile”. Non avrà stra-vinto, ma l’albo d’oro parla chiaro...
Mark Cavendish 9 – Partito sottotono e sbloccatosi con la vittoria (con tanto di pianto liberatorio) nella frazione con arrivo a Montargis, il britannico dell’Htc-Columbia è tornato a essere il velocista più veloce del Mondo: a fine Tour saranno cinque i suoi successi di tappe. Un bilancio da fenomeno degli arrivi in volate.
Andy Schleck 8.5 – Mai come quest’anno è stato vicino al rivale spagnolo. Ha vinto due tappe di assoluto prestigio (Morzine e Tourmalet) e ha indossato per sette giorni la maglia gialla. Il salto di catena avrà anche fatto la sua parte, ma il Tour Andy lo ha perso nel crono-prologo di Rotterdam: 42 secondi regalati a Contador in meno di 9 km sono davvero troppi.
Alessandro Petacchi 8 – Ha vinto due tappe e ha conquistato la maglia verde quale leader della classifica a punti. Un risultato storico (che all’Italia mancava da addirittura 42 anni, dal successo di Bitossi) e che acquista maggior valore perchè arrivato durante un Tour de France durante il quale lo spezzino – per non farsi mancare nulla – è stato al centro di una delicata vicenda di doping...
Denis Menchov 7.5 – Apprezzarlo per il podio raggiunto oppure valutare la sua incredibile trasparenza in corsa? Lo lasciamo dire a voi: certo è che il vincitore del Giro 2009, che per questa stagione ha preparato solo ed esclusivamente il Tour, raggiunge il massimo risultato possibile (Contador e Schleck erano irraggiungibili). Terzo a Parigi grazie all’ottima tenuta in salita e alla sua naturale predisposizione per le cronometro.
ALTRI PROMOSSI – Tanti i corridori che hanno lasciato il segno, da Kiryienka, sempre in fuga, a Chavanel (due tappe e due volte maglia gialla), per passare poi da Vinokourov, una vittoria parziale e tanto lavoro per Contador, a Samuel Sanchez, splendido quarto a Parigi, e per chiudere infine con Van den Broeck ed Hejedal, ottimi piazzati a fine corsa (e chi se lo aspettava?). Bravissimo come sempre Cancellara, mostro sul pavè e moto (senza motorino) a cronometro. Un plauso anche per Charteau, 19esimo francese di sempre a vincere la maglia a pois di migliore scalatore.
I NOSTRI FLOP
Damiano Cunego 5 – Spiace dargli l’insufficienza, ma dal corridore di Cerro Veronese è giusto aspettarsi di più. Va in fuga più di una volta, ma non raccoglie mai quel successo di tappa a lungo inseguito: i suoi migliori risultati sono un terzo e un quarto posto. Ha chiuso quinto nella classifica degli scalatori... Il tutto per dire che si è reso protagonista, verissimo, ma che forse non sa nemmeno lui dove andare a parare per tornare a essere vincente. E’ qualcosa su cui dovrà lavorare. E speriamo che non lo debba fare da solo...
Ivan Basso 5 – Non è stato bene, d’accordo, ma dal vincitore del Giro d’Italia ci si aspettava di più. Ci aveva illuso con dichiarazioni del tipo “Farò la storia” oppure “Voglio la doppietta”, e invece... Tanta amarezza. Ma non solo per colpe sue: la sfortuna ha fatto la sua parte. Da apprezzare l’umiltà con la quale ha voluto finire il Tour.
Cadel Evans 5 – Discorso simile a quello fatto per Ivan Basso. Del suo Tour de France rimarranno il giorno in maglia gialla e l’abbraccio a Santambrogio della tappa della nona tappa. “Per un capitano così daresti la vita”, aveva detto l’italiano. Un bel successo per uno che con pieno merito sfoggia la maglia di campione del Mondo dallo scorso ottobre...
Lance Armstrong 5 – Onore al campione sette volte vincitore del Tour de France. Armstrong rimarrà per sempre nella storia della Grande Boucle, ma non di questa edizione della corsa... Fuori classifica praticamente da subito (tre cadute nella stessa tappa, quella di Morzine) e poi mai più un acuto, tranne nella tappa di Pau: un po’ pochino. Tradito forse dalla troppa passione per la bicicletta: tornare non è stata una grande idea...
Carlos Sastre 4 – Mai “dentro la corsa”, verrebbe quasi da dire un “corridore sul viale del tramonto”. Questo è il Carlos Sastre che abbiamo avuto modo di osservare al Tour de France. Di andare in fuga (nel momento giusto) non se ne parla, di provare a fare classifica nemmeno: che la sua carriera finisca qui?
ALTRI BOCCIATI – Il Team Sky aveva puntato tutto su di lui, ma Bradley Wiggins ha fallito, e come lui anche Leipheimer, diventato uomo di classifica della RadioShack dopo l’uscita di scena di Armstrong. Male anche Ballan, non aver fatto il Giro pensavamo potesse essere lo sprone necessario per fare un grande Tour, e Nocentini, evidentemente ancora in ritardo di condizione dopo il brutto infortunio di inizio stagione. Dietro la lavagna anche Freire, invisibile, Gerdemann, uomo di classifica solo sulla carta della Milram, e Boasson Hagen: sa fare tutto, ma forse facendo così rischia di snaturarsi.
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