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Purito si riprende il Muro; Froome è la nuova maglia gialla dopo una caduta monstre

Fabio Disingrini

Aggiornato 06/07/2015 alle 18:52 GMT+2

Trionfatore della Freccia Vallone nel 2012, Joaquim Rodriguez vince la terza tappa del Tour de France sul traguardo del Mur de Huy. Chris Froome, secondo, è il nuovo leader del Tour grazie all'abbuono (+1" su Tony Martin), Nibali settimo a 11 secondi, Contador a +18". Prima delle côtes, una spaventosa caduta di 50 corridori costringe la direzione a neutralizzare la corsa per ragioni di sicurezza

Tour de France 2015, Joaquim Rodriguez vince la terza tappa sul traguardo del Mur de Huy

Credit Foto AFP

Una tappa attesissima, la terza frazione di 160 chilometri da Anversa al Mur de Huy attraverso il Brabante, con 4 momenti focali: uno romantico, il saluto di Eddy Merckx al gruppo nella città natale di Meensel-Kiezegem; uno drammatico, la maxi-caduta di 50 corridori che costringe Bonnet, Dumoulin, Kozontchouk e Simon Gerrans al ritiro e Fabian Cancellara a cedere subito la leadership; e due di modernariato con il ritorno a braccia alzate di Joaquim Rodriguez sul Muro della Flèche e di Christopher Froome in maglia gialla due anni dopo il trionfo sugli Champs-Élysées.
Partiamo dalla caduta: a 53 chilometri dall’arrivo, prima delle côtes e del Mur de Huy, una spaventosa maxi-caduta coinvolge almeno cinquanta corridori fra cui la maglia gialla Fabian Cancellara. L’incidente è innescato da una scivolata di William Bonnet della FDJ, il cui ritiro per trauma cranico e cervicale viene subito annunciato insieme a quelli della maglia bianca Tom Dumoulin (Giant Shimano, spalla lussata), di Dmitry Kozontchouk (Katusha) e Simon Gerrans della Orica GreenEdge per una frattura al polso. Il gruppo viene subito fermato dal direttore del Tour de France Christian Prudhomme e si scoprono presto le ragioni di sicurezza, con tutte le auto mediche occupate sul luogo dell’incidente. Così la maglia gialla, Daniel Oss (primo italiano della generale a +42” da Cancellara) e mezza Lotto finita per terra possono rientrare prima della ripartenza della corsa, dopo circa un quarto d’ora, neutralizzata fino alla Côte de Bohisseau.
Viene neutralizzato così il primo Gran premio della montagna, ma la Astana dei grandi imputati di ieri attacca con la Tinkoff-Saxo di Alberto Contador. Sul lungo rettilineo che porta al traguardo volante di Havelange (Greipel allo sprint su Degenkolb e Bouhanni), soffia il vento laterale per il ventaglio e il dolorante Cancellara si stacca sulla Côte d'Ereffe che, neutralizzata la precedente, diventa il primo Gpm del Tour de France a 156 km. dal Muro. I mille metri della Côte de Cherave ai meno cinque fanno l'ultima selezione, la Tinkoff-Saxo accende la miccia e il Mur de Huy, con le sue durissime pendenze fino al 20%, incorona Purito Rodriguez grimpeur di rimonta sulla frullata di Froome. Terzo Alexis Vuillermoz della AG2R LaMondiale, Vincenzo Nibali settimo, e primo italiano, a 11 secondi con van Garderen, Quintana, Yates, Mollema e il vincitore delle ultime due Freccia-Vallone Alejandro Valverde; Contador a +18", Peraud a +24", Uran a +34".
Infine, la nuova maglia gialla di Christopher Froome secondo sul Mur de Huy. Il capitano del Team Sky, trionfatore del Tour de France 2013, succede a Fabian Cancellara che crolla a quasi 12 minuti da Rodruguez, infortunatosi nella caduta. Sfortunato Spartacus, che in primavera s'era già fratturato due vertebre ad Harelbeke saltando Fiandre e Roubaix; sfortunatissimo Tony Martin, che sfiora per il secondo giorno consecutivo la maglia gialla ed è ancora beffato, stavolta di un solo secondo, dagli abbuoni dell'arrivo. Domani il pavé, dove un anno fa Nibali diventò Dantesque staccando Contador e Froome si ritirò stordito da due cadute. Je n’ai pas peur de la route, Le vent nous portera.
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