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Vuelta - I primi successi di Vincenzo Nibali e Fabio Aru, l'ultima perla di Contador: le 10 imprese più belle

Luca Stamerra

Aggiornato 17/09/2023 alle 03:00 GMT+2

VUELTA - La stagione dei Grandi Giri si conclude con la Vuelta, quest'anno teatro di una fantastica battaglia tra Vingegaard, Evenepoel e Roglic. Vedremo qualche impresa? Intanto facciamo un ripassino di ciò che è successo negli ultimi anni. Dalla vittoria di Vincenzo Nibali nel 2010, il primo sigillo del siciliano in carriera, a quello di Fabio Aru nel 2015, l'ultimo italiano a trionfare.

Nibali e Martinelli si confessano: "La nostra storia, tutto è partito dalla Vuelta 2010"

Chiudiamo la stagione dei Grandi Giri con la Vuelta che partirà da Barcellona con la cronosquadre del 26 agosto. Facciamo un ripassino, a livello storico, della corsa spagnola. Un Grande Giro molto particolare, che fino al 1994 si correva tra aprile e maggio, prima di passare a settembre per non ostacolare il Giro d'Italia e avere così margine per ospitare più corridori top (passando dalla maglia amarillo, a quella oro fino alla Roja di oggi). Tanti i successi italiani, vedi quelli di Vincenzo Nibali e Fabio Aru che proprio alla Vuelta hanno ottenuto le loro prime vittorie nei Grandi Giri. E, quasi in senso poetico, entrambi hanno chiuso la loro carriera alla Vuelta. Fabio Aru nel 2021 e Vincenzo Nibali nel 2022, proprio un anno fa. Questa è la mia personalissima scaletta (in ordine cronologico) delle più grandi imprese viste in Spagna. C'è un momento di questi che vi è rimasto più nel cuore?

1) Vuelta 1968: la Santander-Vitoria, la fuga decisiva di Felice Gimondi

8 maggio 1968. José Pérez Francés indossa la maglia amarillo e, con i fuggitivi che si sono assicurati la vittoria, diventa difficile che un big possa partire nel finale di tappa. Sarebbe una pazzia. Non per Felice Gimondi che si inventa uno scatto a 57 km dal traguardo. Verrà sicuramente ripreso, diranno in molti. Nel gruppo c'erano Francés appunto, Vélez, Jansenn, Gómez del Moral, Echeverría, Errandonea e anche Vittorio Adorni. Insomma, tutti i big, ma nessuno ce la fa e il bergamasco va così alla ricerca dei fuggitivi della prima ora. Ripresi uno ad uno, Gimondi sogna anche la vittoria di tappa, ma Eduardo Castelló parte all'ultimo km e riesce a conquistare la vittoria. Poco male: Gimondi è la nuova maglia amarillo con 11'' di vantaggio. Il giorno dopo non viene corsa la Vitoria-Pamplona a causa di una bomba fatta scoppiare dai separatisti baschi, ma nella cronometro San Sebastián-Tolosa (di 67 km) Gimondi conquista il successo, aumentando il suo vantaggio in classifica. A Bilbao sarà infatti lui a trionfare con la maglia amarillo.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Eduardo CASTELLO6h32'28''
2. José Manuel LASA+1'47''
3. Vicente LÓPEZ+1'47''
4. Felice GIMONDI+1'47''
Un successo storico quello per Felice Gimondi che, grazie alla Vuelta, completò la Tripla Corona dopo aver vinto il Tour 1965 e il Giro d'Italia 1967. Fu il secondo a riuscirci dopo Jacques Anquetil nel 1963. Ancora oggi, sono solo 7 i corridori nella storia ad aver vinto tutti e tre i Grandi Giri.

2) Vuelta 1981: la Esparraguera-Rasos de Peguera, Battaglin contro tutti e la doppietta Vuelta+Giro

4 maggio 1981. Battaglin ha addosso la maglia di leader grazie alla crono vinta a Sierra Nevada. Non è considerata come cronoscalata, ma per le pendenze affrontate è come se lo fosse. La Esparraguera-Rasos de Peguera diventa così l'occasione per sfidare Battaglin, e la concorreza è variegata con gli spagnoli che non vogliono fare brutta figura, lasciando la Vuelta ad un italiano. 187 km fino all'ultima ascesa del Rasos de Peguera: 16 km, alla pendenza massima del 16%. Il primo a provarci è Faustino Rupérez, ma rimbalza sul suo stesso attacco. Ci prova così Vicente Belda, ma il giovane spagnolo ha più di 3 minuti dalla vetta della generale e non fa paura, così la Inoxpran lo lascia andare. Poi ci provano in serie Ángel Arroyo, Pedro Muñoz, José Luís Laguía, Antonio Coll e Ladrón de Guevara. Sembra un attacco combinato, con la voglia di destabilizzare Battaglin a patto che vinca uno spagnolo. Così non è perché, anche grazie alla sua squadra, il veneto resta nel gruppo dei migliori e, anzi, ai piedi dell'ultima salita parte lui all'attacco per avvicinarsi a Belda. Il corridore della Kelme arriverà con 36'' di vantaggio, ma Battaglin si assicura la Vuelta col 2° posto, con quasi un minuto di vantaggio su tutti i rivali. Quella Vuelta si concluse il 10 maggio, qualche settimana dopo arrivò anche la doppietta al Giro d'Italia...

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Vicente BELDA6h05'26''
2. Giovanni BATTAGLIN+36''
3. José Luis LAGUIA+1'34''
Battaglin solo contro gli spagnoli... E vinse. In più arrivò la doppietta Vuelta + Giro d'Italia, cosa riuscita solo a Eddy Merckx prima di lui (1973). Qualche anno dopo la Vuelta venne piazzata ad agosto/settembre, ma quella doppietta resta roba per pochi visto che ci riuscì soltanto Alberto Contador (2008) dopo di loro.

3) Vuelta 1977: lo stradominio di Freddy Maertens

Dopo Merckx ci fu Maertens. I due ebbero anche modo di scontrarsi sul campo, anche da compagni di Nazionale. In questo caso, celebriamo non una singola tappa del corridore belga, ma tutta la Vuelta del capitano della Flandria-Velda. Beh, uno che vince 13 tappe su 19 ha bisogno di qualche chiarimento in più? Portò la maglia amarillo dal prologo di Dehesa de Campoamor, all'arrivo finale di Miranda de Ebro. Lasciò davvero le briciole in quella edizione di corsa spagnola che vide pochi altri vincitori, tra questi citiamo per patriottismo Giuseppe Perfetto (conquistò la 12a tappa con arrivo a Santa Margarida de Montbui).

La classifica generale

CorridoreTempo
1. Freddy MAERTENS78h54'36''
2. Miguel María LASA+2'51''
3. Klaus-Peter THALER+3'23''
Fu un record. Anche altri corridori (solo 2) portarono la maglia di leader della Vuelta dalla prima all'ultima tappa: Julián Berrendero nel 1942 e Tony Rominger nel 1994, ma nessuno fece mai come Maertens che vinse, ripetiamo, addirittura 13 tappe. Record assoluto nella storia dei Grandi Giri. Nello stesso anno, completò un altro record. Qualche settimana dopo vinse anche 7 tappe al Giro d'Italia (su 11, poi si ritirò per infortunio), trovando così 20 successi di tappa nello stesso annata nei Grandi Giri. Nessuno come lui nella storia. Il tutto fatto con la maglia di Campione del Mondo conquistata l'anno prima ad Ostuni.

4) Vuelta 2000: la Oviedo-Angliru: il successo di Gibo Simoni

12 settembre 2000. Gilberto Simoni arriva dal 3° posto al Giro (alle spalle di Garzelli e Casagrande), ma non viene alla Vuelta per fare classifica generale. Il trentino si lancia così all'assalto del mito dell'Angliru, da una posizione di classifica favorevole (siamo a metà Vuelta ed è già distante parecchi minuti dalla vetta). Il gruppo lascia fare, con i big sicuri di poter rimontare sul corridore della Lampre. Simoni ha però queste salite nel sangue, vedi i successi sullo Zoncolan... L'italiano riesce a salire del suo passo, incrementando l'andatura nel finale e riapparendo sul traguardo dal nulla, dalla nebbia che aveva colpito in quella giornata travolgente. Sì perché il vero vincitore di quel giorno fu Roberto Heras, che si piazzò 3° all'arrivo. I distacchi inflitti sui vari Tonkov, Virenque e Casero erano rassicuranti, anzi - quasi - definitivi. Il castigliano-leonese sperava però di vincere anche la tappa, ma quel Simoni era inarrivabile.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Gilberto SIMONI4h37'34''
2. Jan HRUSKA+2'19''
3. Roberto HERAS+2'58''
Gilberto Simoni cercò di vincere anche l'ultima tappa di montagna di quella Vuelta, con arrivo all'Alto de Abantos. Fu l'unico ad arrivare in cima con Roberto Heras, ma il corridore della Kelme-Costa Blanca voleva suggellare la sua maglia oro anche con la vittoria di tappa. Poco male, resta sicuramente un piazzamento prestigioso per Simoni che anche salite spagnole si era dimostrato grande.

5) Vuelta 2008: la Barbastro-Andorra, la miccia che accende Ballan verso il Mondiale

6 settembre 2008. È la Vuelta di Alberto Contador, ma in avvio c'è tanta Italia: dal successo della Liquigas nella cronosquadre (con Pozzato che portò la maglia oro) alle vittorie di Bennati e Bettini. Alla 7a tappa arriva, invece, il clamoroso successo di Alessandro Ballan ad Andorra, con un'incredibile azione in fuga. Era la prima frazione con arrivo in salita, la prima tappa pirenaica di quella Vuelta e il corridore della Lampre parte all'attacco con diversi corridori al km 20 (ci sono Landaluze, Zandio, de Maar e Meersman). Il gruppo non risponde, anche perché le condizioni metereologiche sono al limite. La temperatura è molto fredda e una tempesta di pioggia si è scatenata sui corridori, tanto che in cima le tv non riescono a trasmettere il segnale. Ai -15 km dal traguardo, Ballan parte all'attacco: sull'Alto de la Rabassa era in buona condizione e quindi lascia tutta la compagnia sull'ultima salita Hors Catégorie di Andorra che porta tutti a Naturlandia. Gli ex compagni di fuga si piantano, dietro ci sono finalmente i fuochi d'artificio nel gruppo: Mosquera e Contador fanno la differenza, perdono qualche secondo Joaquim Rodríguez, Leipheimer e Sastre. Valverde e Cunego subiscono invece pesantissimi distacchi. A fine tappa, però, a indossare la maglia oro di leader della corsa sarà proprio Alessandro Ballan.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Alessandro BALLAN6h15'51''
2. Ezequiel MOSQUERA+2'42''
3. Alberto CONTADOR+2'45''
È una frazione fantastica quella per Alessandro Ballan che dopo una stagione a dir poco sfortunata può assicurarsi la convocazione per il Mondiale di Varese. È il 2008 e sapete tutti poi come è andata finire... Il giorno dopo perderà la maglia oro a Pla de Beret, ma il 28 settembre dello stesso anno conquistò la maglia iridata.
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Alessandro BALLAN - Vuelta 2008 stage 7 - Imago pub not in FRA

Credit Foto Imago

6) Vuelta 2008: la San Vicente de la Barquera-Angliru, Contador conquista l'Oro

13 settembre 2008. È la tappa decisiva per il successo in chiave maglia oro di Alberto Contador. L'Angliru è una grande occasione per mietere distacchi e il corridore dell'Astana ne approfitta. Già ad inizio salita i vari Gesink, Mosquera e Zaugg sono staccati, Sastre e Leipheimer sono in difficoltà e Contador mette alla frusta Joaquim Rodríguez e Valverde. Quelli della Caisse d'Epargne sono in maggioranza, ma contro Contador c'è poco da fare. A 4 km dalla vetta, il corridore di Pinto prende e se ne va. Valverde cede, Rodríguez tiene giusto 300 metri. Sarà un assolo, un monologo, con Contador che stradominerà sull'Angliru senza se e senza ma. Valverde e Rodríguez non provano neanche ad aiutarsi: il murciano perderà 42 secondi da Contador, il catalano 58 secondi. Con quella tappa, Contador si prenderà anche la maglia oro che porterà ben salda sulle spalle fino a Madrid.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Alberto CONTADOR5h52'35''
2. Alejandro VALVERDE+42''
3. Joaquim RODRÍGUEZ+58''
Contador vincerà anche il giorno dopo all'Estación de Esquí Fuentes de Invierno. Quella Vuelta fu stradominata dallo spagnolo, che completò così la Tripla Corona in soli 14 mesi. Il Tour lo vinse a luglio 2007, il Giro d'Italia qualche mese prima della Vuelta (maggio 2008). Non fu il più giovane a completarlo, ma fu quello che ci mise meno tempo. Contador, una leggenda del ciclismo.
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Alberto Contador vincitore sull'Angliru - Vuelta 2008

Credit Foto Getty Images

7) Vuelta 2009: la Granada-La Pandera, la rimonta di Valverde nel giorno di Damiano Cunego

13 settembre 2009. Damiano Cunego cerca la fuga sin dal primo km e dopo qualche tentativo riesce ad entrare nell'azione decisiva con altri 9 corridori. Lui è già fuori classifica, ma ha conquistato l'8a tappa con arrivo sull'Alto de Aitana. Insomma, vuole un'altra vittoria in salita e conquistare così la maglia azzurra in vista dei Mondiali di Mendrisio. L'attacco decisivo arriva sulla penultima salita, stacca i compagni di fuga, e vince in solitaria sulla Sierra de la Pandera. Tattica perfetta del corridore della Lampre, che dimostra di possedere grandi gambe. Intanto Valverde si deve difendere dagli attacchi di Ivan Basso, Cadel Evans, Robert Gesink, Samu Sánchez e Ezequiel Mosquera. Partono in molti sull'ultima salita, ci provano quindi anche Evans, Gesink e soprattutto Basso che mette alla frusta tutta la Liquigas a 6 km dalla vetta. Va, invece, in difficoltà Valverde. Sembra fatta per l'attacco alla maglia oro, ma il murciano riesce a gestirsi. Perde, e tanto, nei tratti con la pendenza più dura, ma riesce a rifiatare nei tratti di falsopiano, fino ad una clamorosa rimonta. Sánchez e Mosquera riescono ad andarsene (arriveranno 3° e 4°), ma Gesink, Evans e Basso non riescono a fare la differenza, anzi. Basso è il primo a piantarsi e a venire scavalcato da Valverde. Qualche centinaia di metri più tardi, anche Evans è saltato. All'altezza dell'ultimo km Valverde raggiunge e supera anche Gesink e arriva al traguardo piazzandosi 5°, guadagnando così una manciata di secondi su tutti gli avversari. La Vuelta è sua!

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Damiano CUNEGO4h04'23''
2. Jakob FUGLSANG+2'23''
3. Samuel SÁNCHEZ+3'08''
4. Ezequiel MOSQUERA+3'10''
5. Alejandro VALVERDE+3'22''
Valverde non vincerà nessuna tappa di quella Vuelta, ma fu lui a trionfare sul palco di Madrid. Quello fu il primo e unico Grande Giro conquistato in carriera dal murciano. PS: Cunego conquistò sì la convocazione per il Mondiale, con i gradi di capitano, anche se non andò oltre l'8° posto a Mendrisio.

8) Vuelta 2010: la San Martín de Valdeiglesias-Bola del Mundo, Nibali gioca in difesa e conquista la roja

18 settembre 2010. Ci siamo! Vincenzo Nibali ha le mani sul suo primo Grande Giro dopo anni di gavetta. 50'' di vantaggio su Ezequiel Mosquera che, comunque, sogna in grande dopo anni di piazzamenti importanti. Il campo di scontro è la Bola del Mundo, salita mai vista alla Vuelta, con arrivo a 2.265 metri d'altitudine, roba da perdere la testa. È Mosquera che deve fare tutto per ribaltare il tavolo e il corridore della Xacobeo-Galicia parte a metà salita, con Nibali che non risponde a viaggia del suo passo. Il siciliano non vuole strafare, vuole portare a termine la sua corsa, forte dei 50'' di vantaggio in classifica generale. Mosquera si volterà più volte, ma Nibali c'è sempre. Magari fatica, magari non è brillante, ma c'è sempre. E di km in km, le certezze di Mosquera vanno esaurendosi. Come la sua azione. Ecco che a piccoli passi è proprio Nibali a rifarsi sotto e, all'altezza dell'ultimo km, il corridore della Liquigas passa anche davanti sognando la vittoria. Mosquera ha così un sussulto e riesce a battere il siciliano in volata. La vetta è sua, ma la Vuelta è tutta di Vincenzo Nibali.

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Ezequiel MOSQUERA4h45'28''
2. Vincenzo NIBALI+1''
3. Joaquim RODRÍGUEZ+23''
Quello sarà il primo Grande Giro conquistato da Nibali, che poi vincerà anche due Giri d'Italia e un Tour de France, completando così la Tripla Corona. Qualche settimana dopo la fine di quella Vuelta, inoltre, fu squalificata per doping tutta la Xacobeo-Galicia, Mosquera incluso, e la vittoria di tappa fu assegnata così a Nibali.
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Vincenzo Nibali, Bola del Mundo - Vuelta 2010 stage 20 - Imago pub not in FRA

Credit Foto Imago

9) Vuelta 2015: la San Lorenzo de El Escorial-Cercedilla, il trionfo di Fabio Aru e la bandiera bianca sventolata da Dumoulin

12 settembre 2015. Negli anni, l'Astana è stata criticata molte volte, ma alcuni dei successi più belli di Vincenzo Nibali e Fabio Aru sono da attribuire proprio alla strategia tattica imposta dal team kazako guidato da Beppe Martinelli. Fu così anche in quel torrido 2015 con Fabio Aru che riuscì a scavalcare un Dumoulin stoico. L'olandese era giovane e non era ancora un 'vero' scalatore, ma fino all'ultima tappa di quella Vuelta fu spettacolare. Aru ci provò e riprovò, ma fino a quel fatidico giorno, la maglia roja fu sempre sulle spalle del corridore della Giant. Ecco la B Zona di Martinelli. Ultimo tappone e partono in fuga Zeits e Luis Leon Sanchez. Aru si fa scortare da Dario Cataldo, Diego Rosa e Mikel Landa, mentre Dumoulin resta subito solo, sperando di resistere. L'olandese si stacca sul Puerto de la Morcuera, ma riesce clamorosamente ad avvicinarsi nel tratto in discesa. Ecco che riappare Zeits che fa un grandissimo lavoro in pianura per staccare nuovamente l'olandese. Landa lancia Aru ad inizio salita e, sul Puerto de Cotos, c'è l'attacco vero e proprio del sardo che deve guardarsi anche da Joaquim Rodriguez. A completare l'opera è Luis Leon Sanchez, che si ferma per aspettare Aru e per portarlo in cima. Dumoulin crollerà e perderà più di 7 minuti: Aru è invece la nuova maglia roja davanti a Rodriguez e Majka.
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Ajò! Ajò! Ajò! Fabio Aru vince la Vuelta 2015: Dumoulin ko, il sardo può festeggiare a Madrid

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Rubén PLAZA MOLINA4h37'05''
2. José GONÇALVES+1'07''
3. Alessandro DE MARCHI+1'08''
24. Fabio ARU+3'38''
35. Tom DUMOULIN+7'30''
Quello fu il primo e, finora, unico successo di Fabio Aru in un Grande Giro. Ha cominciato con la Vuelta proprio come fece Vincenzo Nibali. La speranza è che possa quanto meno avvicinarsi alla carriera del siciliano, anche se le ultime due stagioni sono state molto negative.

10) Vuelta 2017: la Corvera de Asturias-Angliru, il canto del cigno di Contador

9 settembre 2017. Forse la sua vittoria più bella. È l'ultima tappa di montagna della sua carriera e non si poteva chiedere di meglio che una vittoria, che mancava ormai da un po'. Lui ci aveva già provato, ma tre gorni prima fu Denifl ad anticiparlo a Los Machucos. Sull'Angliru un nuovo tentativo, con la consapevolezza che sarà anche l'ultimo. Lui quella salita la conosce bene, avendo vinto la tappa con l'Angliru nel 2011. È il giorno anche della sfida Froome-Nibali, il siciliano cade in discesa e il gruppo viaggia con un po' di timore visto l'asfalto scivoloso. Contador, invece, si mette in testa proprio sulla discesa e Pantano lo lancia ai piedi dell'ultima salita (della vita). Ecco che comincia la danza che ha caratterizzato la carriera del Pistolero. C'è un manipolo di uomini in avanti partito in fuga, ecco che Contador - uno a uno - va a rimontarli, quasi come accadde sul Mortirolo nel 2015. Contador trova Marc Soler e Enric Mas, potrebbero essere loro i suoi avversari per la vittoria di tappa, ma il corridore della Quick Step (cresciuto nel vivaio della squadra costruita da Contador) si mette a tirare per il suo connazionale. Soler si stacca, dopo qualche km anche Mas saluta. Contador si ritrova quindi a pedalare da solo, verso la fine di tutto. Da dietro provano a rimontare Poels e Froome, Nibali è battuto, ma il duo della Sky non riesce a rimontare Contador, accontentandosi, per così dire, della maglia roja. Ad alzare le braccia al cielo è invece lo spagnolo che può salutare con l'ultimo sparo.
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L'ultima di Contador! Il Pistolero stravince sull'Angliru

L'ordine d'arrivo

CorridoreTempo
1. Alberto CONTADOR3h31'33''
2. Wout POELS+17''
3. Chris FROOME+17''
3 Giri, 3 Tour e 3 Vuelte. Alberto Contador lascia così il ciclismo con un palmarès da brividi e con una vittoria fantastica sull'Angliru. Difficile trovare corridori così in giro.
Bene. Questa era la mia speciale top 10. Tanti altri ricordi potrebbero essere inseriti, tante altre tappe, tante altre imprese della corsa spagnola. Voi avete negli occhi e nella mente qualche altra frazione storica? Ditecelo sui nostri social (Twitter: @Eurosport_IT, Instagram: eurosportitalia, Facebook: EurosportItaly).
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Buon compleanno Magro! Le azioni più belle di Contador commentate da Riccardo Magrini

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