Chris Froome è il vincitore del 103° Tour de France; André Greipel si ripete a Parigi

Vince André Greipel ed è il secondo anno consecutivo del Gorilla a braccia alzate sul traguardo degli Champs-Élysées. Una volata di ritorno su Kristoff, lanciato da Guarnieri, e di resistenza sul solito Sagan, slovacco in maglia verde e all'ottavo podio, compresi i 3 successi di tappa, in questo Tour de France. Da Utah Beach a Berna, il campione tedesco era sempre stato battuto allo sprint dai vari Cavendish, Sagan e Marcel Kittel: oggi Greipel sceglie l'arrivo più bello per la sua undicesima impresa veloce alla Grande Boucle.

Vince Peter Sagan in maglia iridata e maglia verde, la quinta consecutiva, una in meno di Erik Zabel, per quella rara completezza che fa di lui il più grande performer delle due ruote. Un anno fa, di questi tempi, lo chiamavano eterno piazzato: oggi Sagan sale sul palco degli Champs-Élysées da campione del mondo, detentore del Fiandre, Supercombattivo del Tour e vincitore di 3 tappe, di volata mista a Cherbourg, contro il vento a Montpellier (uno straordinario numero a pari merito con Froome), di reni a Berna.

Vince anche Mark Cavendish malgrado la pista olimpica non gli abbia permesso di sorridere a Parigi. Da Utah Beah al Parc des Oiseaux, lo sprinter di Man torna contro pronostico The Fastest Man on Two Wheels, veste la sua prima maglia gialla e supera un mito come Bernard Hinault nella classifca All Time di tappe vinte al Tour de France, a -4 dalla leggenda di Eddy Merckx. Quattro come le frazioni di quest'anno a braccia alzate, 7 come i successi inglesi insieme a Froome e al compagno di squadra Steve Cummings.

Vince Adam Yates, più forte della sfortuna tra il crollo dell'arco gonfiabile e la beffa del Mont Ventoux, con una maglia gialla "virtuale" sottrattagli a tavolino, un'ora dopo l'arrivo della tappa più controversa di questo Tour. Vince la sua maglia bianca contro un podio finale, sfumato tra le ultime salite apine: vince Yates, che ad agosto compirà 24 anni, e vince il suo compagno di squadra Matthew Hayman che lo doppia nelle primavere, è il vincitore più incredibile nella storia della Roubaix e oggi completa la sua prima Grande Boucle.

Vince Rafal Majka per la seconda volta in maglia a pois. Al netto dei chilometri in fuga, gli manca un successo di tappa "per colpa" di Pantano, ma il polacco è il miglior scalatore del Tour e giù il cappello. Vince la Movistar, che all'ultimo arrivo alpino è la miglior squadra della corsa e si porta a casa un successo di tappa (Izagirre) oltre al podio agrodolce di Nairo Quintana. Vince Adam Hansen campione di fatica, Iron man delle due ruote, al suo quindicesimo Grand Tour completo e consecutivo fra Corsa Rosa, Grande Boucle e Vuelta. Un record assoluto, quello dell'australiano, scritto fra doveri di gregariato, fughe e borracce, fatiche dietro le quinte e traguardi sul filo del tempo massimo: vita da mediano, tempra da campione.

Vince un altro "ex-incompiuto", il classico belga Greg Van Avermaet, che si prende tutto sulle prime salite e si mette in fuga con i gradi del leader in difesa della maglia gialla. Vince Purito Rodriguez al suo ultimo Tour de France. Scalatore romantico, attaccante puro, grimpeur d'antan: Joaquim s'è preso tanto in carriera, ma ha fallito tre appuntamenti con la storia. Le ultime lacrime le ha riservate per la sua Arcalis e per dire che adesso bisogna scendere dalla bici. Ci mancherà tantissimo.

Dulcis in Froome, vince l'alfiere britannico per la terza volta negli ultimi 4 anni: 7 successi di tappa dal 2012, 43 giorni in maglia gialla, quarto successo del Team Sky a partire da Bradley Wiggins. Vincono tutti i corridori al via dell'ultima tappa, che sono 175 (meno uno con il ritiro nel circuito di Tony Martin) per un record migliorato dal 2003. Cala il sipario sulla 103a edizione del Tour de France, partita a inizio mese da un luogo incantevole, Mont-Saint-Michel, e oggi a compimento nel suggestivo scenario di Parigi: La Ville Lumière, Place de la Concorde, gli Champs-Élysées, l'Arco del Trionfo. E alla fine vince sempre La Grandeur.