Vincenzo Nibali e Alberto Contador: prime salite e "crisi diverse" per due campioni del Tour

La prima tappa di montagna ha acceso la miccia del Tour de France fra le salite del Massiccio Centrale... E la Grande Boucle s'infiamma sul traguardo di Lorian con l'avallo del cronometro. Greg Van Avarmeat firma un'impresa da classica trionfando in solitaria e prendendosi un netto vantaggio di 5 minuti e 11 secondi su Julian Alaphilippe in maglia bianca. Terzo della classifica generale è Alejandro Valverde (+5'13) con un secondo di vantaggio su Purito Rodriguez, mentre i vari Froome, Porte, van Garderen, Quintana, Kreuziger e Fabio Aru chiudono a +5'07 da Van Avermaet.

Passiamo alle note dolenti e ai dolori dei campioni, iniziando da Alberto Contador. Lo sciagurato Campéon è caduto due volte nel corso della Grand Départ di questo Tour de France, fra le strade della Manche-Normandie. La prima, sabato, rovinosa sulla spalla destra escoriata; la seconda domenica sul bagnato, coinvolto in un incidente di gruppo. Il volto sofferente di Alberto e la sua pedalata un po' incerta ci avevano dato un certo sentore: oggi Contador s'è staccato in discesa dal Col du Perthus perdendo la coda del "gruppo della generale", abbandonato da Kreuziger e con Rafal Majka in fuga dalla prima ora di corsa. Facile scrivere che il suo pretoriano avrebbe dovuto scortarlo fino al traguardo smettendo di pedalare fra i big, o che il miglior scalatore del Tour 2014 - terzo finale, ma con solo 3 secondi di gap sul gruppo Alaphilippe - sia stato mandato all'attacco troppo presto, rinunciando alla guardia di Contador... Che invece la Tinkoff, conscia dei dolori del suo capitano designato, non stia testando una valida alternativa fra Majka e Kreuziger - il ceco che appare invece in forma smagliante - per la classifica generale?

É quanto sta accadendo in casa BMC dopo la foratura di Richie Porte, costretto da una foratura a duemila metri dal traguardo di Cherbourg (seconda frazione, +1'45) a scalare la classifica generale dalla 27a posizione, a +7'02 dal suo compagno di squadra Greg Van Avermaet. "Per colpa del belga", che era in lotta per la vittoria di tappa, Porte non fu assistito da nessun corridore della BMC; "per colpa di Van Avermaet", che saprà credibilmente difendere la maglia gialla fino ai Pirenei, il più attendibile "capitano di montagna" del team statunitense sarà Tejay van Garderen coi migliori overall. Ci sarebbe poi la solita questione interna alla Movistar - come al Giro con Amador in maglia rosa per un giorno - fra il quotatissimo Quintana e il solito Valverde, che intanto è terzo della classifica generale...

... Ma intanto sono bastati 5 Gpm "collinari" per rovesciare o quasi le gerarchie interne della Tinkoff a sfavore di Kreuziger, della BMC di un grandissimo Van Avermaet e accertare invece la leadership di Fabio Aru al comando del Team Astana dopo tante (presunte) ipotesi di formazione a due punte. Un modulo, per restare in metafora calcistica, tanto appetibile in termini mediatici quanto poco fondato sul piano tattico... Perché Vincenzo Nibali non partecipa al Tour de France per vincerlo o fare classifica. Al contrario, il vincitore del Giro d'Italia si sarà segnato qualche traguardo d'autore fra le Alpi e i Pirenei, dove tutto per lui sa ancora di giallo. Al contrario, Nibali non farà il capitano della guardia Astana né il gregario di Fabio Aru, ma il suo supporto verrà da sè in preparazione della prova olimpica, facendo fondo per Rio senza perdere il ritmo di gara. Che poi ci sia da turarsi il naso vedendo Vincenzo traversare il traguardo a 13 minuti e 45" dal vincitore, davvero pochi non sarebbero d'accordo.